Campus: ritardi non solo colpevoli, ma voluti
Non possiamo che condividere le preoccupazioni, avanzate anche dal consigliere regionale Santochirico, sulla realizzazione del Campus Universitario di Matera. La vicenda è ormai diventata incomprensibile e insopportabile per il continuo scaricabarile tra le parti interessate. L’assessore alle infrastrutture della Regione Basilicata Rosa Gentile dichiarava, nel question time del 1° marzo scorso e successivamente al TG3 Basilicata, che i lavori per la ristrutturazione del padiglione Plasmati erano stati consegnati l’11 gennaio 2011 e che entro il 13 aprile 2013 i lavori sarebbero stati completati. Dichiarava, inoltre, che per la casa dello studente (Padiglione Stella) la documentazione era stata passata all’Ufficio provveditorato alle opere pubbliche regionale, che avrebbe provveduto entro 45 giorni alla pubblicazione del bando per l’appalto dei lavori, in modo da concludere la procedura entro i termini previsti per non perdere nuovamente i finanziamenti ministeriali(luglio prossimo). Ad oggi, i lavori per il padiglione Plasmati sono fermi, né è stato pubblicato il bando per l’appalto dei lavori per la casa dello studente. Una situazione gravissima e offensiva nei confronti della città, della sua intera provincia e di tutti gli studenti che sono costretti a situazioni di precarietà nel loro impegno di studio. Non si comprende come mai, su questa ormai decennale e scandalosa vicenda, vi siano sempre silenzi e non si sappia chiaramente quale è lo stato della situazione. Chi sono i responsabili di questi continui ritardi? Perché ciò avviene?
L’assessore Gentile ha il dovere di seguire le pratiche, di sollecitarle e di portarle a compimento: le dichiarazioni non sono più sufficienti! L’assessore Gentile ha il dovere di controllo e di chiedere conto ai vari responsabili dei procedimenti sullo stato degli interventi.
Il Presidente De Filippo, che aveva assunto una serie di impegni negli anni scorsi, cosa dice e cosa fa su questa incresciosa vicenda?
L’assessore regionale alla Cultura e alla formazione esiste? E se esiste come mai è completamente latitante sull’argomento? Forse l’Università non centra con lo sviluppo culturale di un territorio?
Il Rettore dell’Università di Basilicata come mai tace su tutta la vicenda?
Dal Dirigente dell’Ufficio provveditorato alle opere pubbliche, è possibile sapere a che punto è la pratica? Ai consiglieri regionali dell’opposizione la soluzione del problema Campus non interessa?
Infine, il nostro caro Sindaco Adduce, che ha profuso così tante e veementi energie su un vergognoso Piano Casa, è in grado di profondere le stesse energie per la realizzazione del Campus Universitario di Matera? Un’opera sicuramente più importante per tutta la comunità(sotto l’aspetto culturale, sociale e d economico) e che interessa quei giovani e le loro famiglie di cui si è tanto “preoccupato” in campagna elettorale. Gli consigliamo una attenta lettura del punto 9(Università) del suo programma elettorale.
Attendiamo da tutti fatti concreti e non le solite vuote parole. Occorre una volontà politica chiara ed inequivocabile.
Negli ultimi 10 anni Città Plurale ha seguito tutto l’iter del Campus universitario di Matera ed è costretta ancora una volta a chiedere conto della situazione e a chiedere fermamente che venga risolta in maniera chiara, trasparente e definitiva.
Associazione Città Plurale – Matera
Dal Programma del Centro sinistra Comunali 2010 – Università
Nel 1993 Matera è stata riconosciuta dall’ Unesco patrimonio dell’umanità per lo straordinario impianto urbanistico e il perfetto ecosistema dei Sassi. Da allora la città, così come il territorio che la circonda, è sempre più conosciuta, visitata e apprezzata.
Matera non ha solo un ingente patrimonio artistico e culturale; essa è stata ed è laboratorio di recupero urbanistico e punto di riferimento per l’area murgiana, condizione strategica da non sottovalutare. Insieme alla provincia è agricoltura avanzata e produzione di prodotti biologici.
Con realtà quali Telespazio, Agrobios, Enea e la società e-Geos ecc. è anche ricerca scientifica e tecnologica innovativa.
L’area materana, dunque, si presenta oggi come una realtà sociale ed economica che se pur con arretratezze e contraddizioni è ricca di possibilità e potenzialità in molteplici campi. Matera e la sua provincia insieme all’area murgiana necessitano di un polo universitario moderno, cioè una università che, in rapporto paritario con gli altri soggetti del territorio, rifletta sul futuro della comunità e offra strumenti per lo sviluppo possibile.
Una università che accompagni e potenzi lo sviluppo culturale, sociale ed economico della città e della sua area, offrendo opportunità di conoscenze, di ricerca e di innovazione insieme a percorsi formativi orientati ai fabbisogni professionali legati alle peculiarità del proprio territorio e non solo.
L’Università di Basilicata, nata nel 1982, ha attivato il primo corso di laurea su Matera nell’anno accademico ’98-‘99 (scienze per la formazione primaria). I risultati, sino ad oggi, sono stati sorprendenti: in pochi anni gli iscritti sono passati da 270 agli attuali 4.000 circa, nonostante i profondi disagi e disservizi, e i numerosi ostacoli frapposti alla realizzazione del campus universitario.
Punto di forza della sede materana è l’ampio bacino di utenza (cerniera tra Puglia e Basilicata) e la ricchezza del patrimonio storico, artistico e ambientale della città. L’ulteriore sviluppo dell’università di Basilicata e dell’ateneo materano è ostacolato principalmente dalla carenza di spazi. Mancano gli spazi necessari per una didattica di qualità, una delle regioni per le quali non si possono attivare le lauree di secondo livello, i dottorati di ricerca, i master.
Non ci sono spazi per i laboratori di ricerca e quindi i docenti svolgono a Matera solo l’attività didattica, sviluppando “altrove” quella scientifica. Non ci sono servizi agli studenti. senza trascurare i drastici tagli del governo di destra inferti all’università e alla ricerca.
Serve un vero campus universitario in grado di ospitare tutte le attività didattiche, scientifiche, di ricerca e di servizi per gli studenti, per migliorare così l’attuale offerta didattica e arricchirla con l’istituzione di nuove facoltà e corsi di primo, secondo e terzo livello. Un campus che offra a docenti e ricercatori l’opportunità per una ricerca di alto livello necessaria sia per lo sviluppo del territorio che per una didattica di qualità.
L’area verde del vecchio ospedale, riqualificata ed ampliata, collegata al parco del castello in fase di riqualificazione, è quella individuata ormai da anni (nove anni) per ospitare il polo materano. Avere un vero campus universitario inserito in una grande area di verde e dotato di spazi e servizi necessari per garantire un’offerta formativa di alta qualità, più articolata e rispondente alle esigenze e caratteristiche specifiche del contesto socio-economico locale, rappresenta un fattore importante per la crescita della città e del territorio circostante. Per raggiungere il fine di destinare l’intera area del vecchio ospedale alla concreta realizzazione del campus universitario, si pongono i seguenti obiettivi:
• rivedere la sistemazione degli uffici regionale nell’area del campus trovando una diversa sistemazione;
• avviare i lavori per la realizzazione della casa dello studente (padiglione Stella), progetto approvato dal Miur (febbraio 2010);
• avviare la ristrutturazione del 1° padiglione (padiglione Plasmati),
• riqualificare l’intera area del vecchio ospedale (collegandola al parco del castello)
• definire i tempi di realizzazione dell’intero intervento e attuare il controllo sul rispetto dei tempi.
Il Sindaco e la coalizione di centrosinistra si impegneranno per la realizzazione del campus universitario in tempi certi e per arricchire numero e qualità dell’offerta formativa.