Pensare positivo. E' questo lo spirito di "Io speriamo che la cavo, la commedia di matrice napoletana scelta da Incongress per aprire la rassegna "Voglia di teatro" al Duni di Matera. Idea geniale quella di Maurizio Casagrande, apprezzato anche sul grande schermo per le sue collaborazioni con Vincenzo Salemme e protagonista con Lino Banfi e tanti altri nel "remake cinematografico L'allenatore nel pallone 2" . Se il libro è stato un caso editoriale tanto da ispirare un film di Lina Wertmuller questo spettacolo fa ridere ma fa pure riflettere. E' un teatro moderno, quello messo in scena da Casagrande. Sul grande schermo scorrono le frasi dei temi più famosi d'Italia, mentre le scenografie colorate sono in realtà delle gigantografie dei disegni, che riflettono il mondo dell'infanzia. Napoli ha mille colori, scrivevano gli ultras partenopei in una sfida storica contro la Juve al San Paolo. Ma Napoli ha purtroppo anche mille problemi. Casagrande invita a reagire, a non rassegnarsi, anche perchè solo così potranno cambiare il proprio destino. L'esempio più lampante è quello della spazzatura, nella quale la camorra si è sostituita allo Stato. Ora i cittadini protestano, si interroga l'attore – ma dov'erano quando sono state costruite discariche abusive a cielo aperto?
Io speriamo che la cavo è anche il teatro della scuola, è qui che si insegna la vita, è qui che si combatte l'ignoranza e malavita che insidia i "scugnizzi". La scena è ambientata a Morzano, dove ritorna il maestro Aprile per sostituire il compianto maestro Rescigno. Le vittime sono proprio loro, i più piccoli, protetti da mamme che sognano per loro un futuro felice e sereno. Ciro non è un bambino fortunato, il papà, già uscito dalla galera, vuole trasformarlo in un corriere della droga. La vita è davvero strana e il maestro scopre che Anna Sorbino, la compagna di banco della quale si era innamorato, ha sposato proprio il rissoso papà di Ciro. Ci vuole coraggio per cambiare il destino e il maestro convince le mamme a denunciare l'uomo che vuole portare Ciro sulla cattiva strada. La denuncia dai Carabinieri si trasforma in una "sceneggiata napoletana" quando il maestro ritrova suo cugino Saverio, un poveraccio che fa della menzogna uno stile di vita. Il coraggio non basta, Ciro sarà ucciso dal papà con un colpo di pistola proprio dai Carabinieri. L'interpretazione di Cu 'mme, il grande successo Roberto Murolo e Mia Martini è uno dei momenti più deliziosi della commedia. Dietro le quinte l'incontro con l'attore per conoscere la genesi di questo originale spettacolo teatrale: "Ho pensato a questo libro perchè volevo dare messaggi chiari al pubblico. Napoli non è solamente quella che fanno vedere i telegiornali per l'immondizia che non si raccoglie da mesi. Siamo una città unica, dove si può trovare tradizione ma anche modernità e dico ai miei concittadini, sopratutto ai più giovani, di reagire. E la scelta di inserire i bambini in questa commedia non è casuale. Nella compagnia sono in quindici, si alternano a seconda delle tappe in programma perchè altrimenti sarebbe troppo estenuante per loro. Si stanno impegnando tanto e attraverso la loro presenza vogliamo far capire che Napoli ha bisogno di fiducia ma anche di rimboccarsi le maniche. Nessuno ci potrà aiutare se non saremo noi a combattere in prima linea. Chi ha paura non resta a galla.."
Michele Capolupo