Il Polo Museale della Basilicata, insieme alla Fondazione Matera-Basilicata 2019, ai Teatri Uniti della Basilicata, al Città delle Cento Scale Festival, a IAC_Centro Arti Integrate, dedica al ricordo di Dario Fo maestro del teatro, artista impegnato e uomo libero la 12° Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI e sostenuta dal MIBACT.
Sabato 15 settembre 2016 dalle ore 18,30 a Matera presso la sala Levi di Palazzo Lanfranchi si potranno rivedere due lavori particolarmente significativi:
Picasso desnudo [2012] e > La morte accidentale di un anarchico [1970].
Picasso desnudo fa parte di un originale ciclo di dieci “lezioni” di Storia dell’arte trasmesse dalla Rai agli inizi del 2015, per il ciclo “L’arte di Dario Fo”. In questo originalissimo lavoro il grande attore e drammaturgo, con l’ausilio dell’inseparabile Franca Rame nei panni dell’assistente tuttofare, e il supporto di tele e tavole da lui stesso dipinte a compendio della narrazione, illustra al pubblico la vita e le opere dei grandi Maestri dal medioevo all’età contemporanea.
Nella speciale lezione sull’arte contemporanea, scelta proprio in relazione alla giornata AMACI, Fo incontra Picasso sul terreno comune delle maschere e della commedia dell’arte. Scena dopo scena, con il suo amore per il racconto e la sua sensibilità di commediografo, Dario Fo descrive il ritratto umano, scanzonato e rispettoso al tempo stesso, di un Picasso appassionato e giocoso, innamorato dell’arte, delle donne e della vita.
La morte accidentale di un anarchico si richiamano le vicende dell’autunno caldo del 1969 quando, dopo la strage neofascista alla Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana a Milano, la Questura scelse di seguire la pista anarchica e vennero arrestati Pietro Valpreda e Giuseppe Pinelli, che morì precipitando dalla finestra del commissariato nel corso di un lunghissimo interrogatorio tre giorni dopo la strage. Dario Fo e Franca Rame dedicarono alla “morte accidentale” del ferroviere anarchico lo spettacolo che fu rappresentato per la prima volta nel dicembre 1970 a Varese.
L’allestimento dello spettacolo costò a Fo più di quaranta processi in varie parti d’Italia: per evitare problemi di tal genere Fo spostò l’azione della commedia dall’Italia agli Stati Uniti d’America, dove negli anni Venti, nella città di New York, era accaduto un fatto di cronaca simile agli avvenimenti accaduti intorno alla morte di Pinelli, che aveva come protagonista Andrea Salsedo, amico di Bartolomeo Vanzetti.
Scrive Fo: «Come ci è venuto in mente di allestire uno spettacolo legato alle stragi di Stato? Anche in questo caso siamo stati spinti da una situazione di necessità. Durante la primavera del ’70 gran parte del pubblico che assisteva ai nostri spettacoli ci sollecitava a scrivere un testo sulla strage di Piazza Fontana e sull’assassinio di Pinelli».
Tra i personaggi più influenti del Novecento, Dario Fo nel corso di una lunghissima carriera, ha creato e attraversato stili, tecniche e tendenze, spinto da un’incessante e inquieta ricerca di nuove forme espressive, fino a diventare forse l’artista per eccellenza del secolo scorso. Nel 1997 è stato insignito del Premio Nobel per Letteratura.
Con questa iniziativa il Polo Museale rende omaggio all’attore sommo e sommo drammaturgo. Il regista, lo scenografo, l’intellettuale. Lo scrittore e il pittore. L’uomo di sinistra fuori dal coro, il militante senza bandiere. Il giullare che si fa beffe del potere.
Nella Sala delle Arcate è possibile visitare la mostra Camere non vista, allestita in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa del pittore materano Luigi Guerricchio. Sono esposti inediti scatti di Giuseppe Maino [fotografo del Polo Musele] realizzati nello studio dell’artista qualche mese prima la sua improvvisa scomparsa e immediatamente dopo la morte avvenuta durante la presentazione del suo ultimo lavoro: Il Mercante della Murgia.