Cultura cinematografica con un evento di qualità nella città dei Sassi offerto dal Matiff, Matera International Film Festival.
Questa sera al Cinema Piccolo di Matera è stato presentato al pubblico il film “À la recherche” diretto ed interpretato da Giulio Base. Un film che rappresenta un omaggio allo scrittore francese Marcel Proust e un tributo a Luchino Visconti e al cinema italiano degli anni ’70.
Nell’occasione è stato conferito il prestigioso Premio Luchino Visconti all’attore e regista torinese Giulio Base.
Giulio Base, nuovo Direttore del Torino Film Festival, ha conversato con il critico cinematografico Armando Lostaglio.
L’intervento di Giulio Base è stato preceduto dai saluti istituzionali della direttrice della Lucana Film Commission, Margherita Romaniello e del vice sindaco di Matera, Antonio Materdomini.
Peppe Notarangelo ha donato a Giulio Base l’iconico scatto fotografico del padre Mimì con cui furono immortalati nei Sassi di Matera il regista Pier Paolo Pasolini e l’attore Enrique Irazoqui, scelto per interpretare Gesù nel film “Dal Vangelo secondo Matteo”.
In sala l’attore romano Pino Quartullo e l’attrice altamurana Cinzia Clemente, già impegnata sul set con il regista Giulio Base nei film “Bar Giuseppe” e “Il maledetto”.
Michele Capoupo
Di seguito l’intervista rilasciata da Giulio Base
Stasera a Matera per ricevere il Premio Luchino Visconti, le sue sensazioni? “Per uno che scrive, interpreta, dirige un film dove Luchino Visconti è il mito assoluto, sia per il personaggio che incarno è il massimo che poteva sognare, è il 6 al Superenalotto”.
Cosa ha lasciato Luchino Visconti? “E’ l’immensità della sua opera, la capacità di diffondere cultura in ogni cosa che lui facesse, sia che facesse prosa, lirica o cinema”.
Prima volta a Matera? “Sì è la prima volta e non vedo l’ora di andare nei Sassi e di vedere posti incantevoli che ho visto solo nei film di Pasolini, Mel Gibson”.
Matera set a cielo aperto. Si può immaginare un film di Giulio Base a Matera? “Magari, mi piacerebbe molto. Bisogna come sempre trovare la chiave giusta, il posto giusto, da quello che ho visto e quello che vedrò domani sono certo che ne rimarrò incantato”.
Il suo giudizio sul cinema italiano? “Mi pare molto vivace, mi pare un periodo dove ci sono veramente dei bei film ma anche degli autori che si fanno apprezzare nel mondo. Era un po’ che non succedeva che miei colleghi come Sorrentino, Garrone, Guadagnino abbiamo un riconoscimento internazionale e siano diventati degli autori ai quali altri autori nel mondo guardano. Poi sono contentissimo di questo exploit del film di Paola Cortellesi, se lo merita tantissimo”.
Michele Capolupo
Trama film “À la recherche”
La trama ufficiale: La storia si svolge in Italia nel 1974, dove Ariane, bella donna dell’aristocrazia francese e Pietro, sceneggiatore italiano di B movie, provengono da storie molto diverse ma sono accomunati dal ritrovarsi a un punto di stallo della loro vita. Insieme trovano l’occasione per riscattarsi: scrivere una sceneggiatura tratta dal romanzo “À la Recherche du Temps Perdu” di Marcel Proust da sottoporre a Luchino Visconti, un’impresa che potrebbe essere per loro la svolta definitiva. Il lavoro di scrittura insieme procede sullo sfondo un’Italia dilaniata da profondi cambiamenti e conflitti sociali che non possono non avere ricadute sulla vita dei singoli e diventa uno scontro di caratteri, di cultura, di solitudini.
Biografia di Giulio Base
Giulio Base, si è diplomato alla Bottega Teatrale di Firenze si laurea prima in Storia del Cinema presso la Facoltà di Lettere e Filosofia alla Sapienza e poi anche in Teologia all’Istituto Patristico Augustinianum nella Città del Vaticano. Debutta come attore teatrale nell’opera I Misteri di Sanietroburgo diretta da Vittorio Gassman per poi dedicarsi al cinema dove esordisce nel 1991 come regista cinematografico con il film Crack, ottenendo il premio per la miglior opera prima al Festival internazionale del cinema di San Sebastián, in Spagna e la nomination al David di Donatello come miglior regista esordiente, del quale oggi fa parte della giuria del premio essendo membro dell’Accademia del Cinema Italiano.
Il 3 gennaio 2013 gli viene assegnato il record della Corsa più lunga nella storia del cinema (Longest Running in Movie History) per il documentario Cartoline da Roma girato il 23 settembre 2007 in un unico piano sequenza lungo più di un’ora. Nel 2018 il suo film Il banchiere anarchico, tratto da un racconto di Fernando Pessoa, viene presentato alla 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ottenendo il Premio Persefone come miglior adattamento da un’opera di narrativa. Nel 2022 è Presidente di Giuria della sezione Venezia Classici durante la 79ª Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Sarà il nuovo direttore artistico del 42° Torino Film Festival 2024 e si è già dato un proprio indirizzo, dedicandolo a Marlon Brando, nel centenario della sua nascita. Giulio Base privilegia nella sua cinematografia oltre che da interprete, un cinema concettuale, ricco di rimandi alla ricchezza cinematografica e letteraria, con un trascorso di tutto rispetto in una cinquantina di opere fra cinema teatro e televisione. In questo ultimo lavoro ispirato al grande scrittore francese, Giulio Base cerca di raccontare il tempo perduto fermandolo in quegli anni ‘70 carichi di speranze ma anche di illusioni, fra ideologie condivise e fermenti di rivolta, non privi di scoperte fra sesso ed amore. Al suo fianco l’attrice francese Anne Parillaud, la Nikita di Luc Besson con il quale era stata sposata. E’ dunque una sorta di film nel film, intenso quanto evoluto.
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La fotogallery della cerimonia di consegna del Premio Luchino Visconti a Giulio Base (foto www.SassiLive.it)