Mercoledì 1 ottobre, nel corso di una giornata dedicata al ponte sul Basento e a Sergio Musmeci, nell’ambito della mostra “Strutture Romane. Montuori, Musmeci, Nervi”, al MAXXI (Museo delle Arti del XXI secolo) di Roma sarà presentata un’anticipazione del documentario dedicato all’ingegnere, autore del viadotto di Potenza.
Il corto, in corso di lavorazione, è uno dei progetti vincitori dell’avviso #bandoallacrisi, promosso dalla Lucana Film Commission.
Chiuse le riprese, che si sono svolte tra Potenza e Roma, la lavorazione del documentario si concentrerà in una delicata fase di produzione in studio. Al tradizionale linguaggio di ricerca e intervista, il documentario su Sergio Musmeci e il ponte sul Basento abbina diverse parti in computer grafica. Il 3D servirà a raccontare in modo divulgativo e contemporaneamente visionario le teorie e gli studi di Musmeci, che proprio nel ponte di Potenza trovano la massima realizzazione.
«Siamo contenti di come sta procedendo il lavoro – spiegano Sara Lorusso e Michele Scioscia di effenove, la società di produzione del documentario – Abbiamo già ricevuto consenso e attenzione, un motivo per continuare a lavorare mantenendo altissimo il livello qualitativo del prodotto».
Il documentario è infatti supportato da MAXXI e Consorzio industriale di Potenza, ed è sostenuto dal Consiglio nazionale degli ingegneri e dall’Ordine degli ingegneri di Potenza.
Sono importanti anche i contributi che si sviluppano nella narrazione: prendono parte al racconto Alessandro Brodini (IUAV), Victor Jones (Università della California), Margherita Guccione (MAXXI). Al viaggio tra gli studi di Musmeci e nella pancia del ponte potentino partecipano anche la famiglia di Musmeci e alcune voci locali, che di quel ponte hanno compreso il valore di palcoscenico naturale.
«È un caso che il ponte sul Basento sia stato realizzato a Potenza – dicono da effenove – e questo ne amplifica il valore. Un’opera conosciuta in tutto il mondo, da rivalutare e tutelare, e che ha ormai ha bisogno di un restauro. Raccontarne la storia significa condividere quell’idea di Musmeci per cui un’opera non deve mai allontanarsi troppo dal luogo in cui sorge».
Tutta di giovani e talentuosi lucani la squadra di tecnici e operatori che, in alcuni casi, dopo anni di esperienze e riconoscimenti fuori regione hanno potuto lavorare a un prodotto in Basilicata.