“Come Regione Basilicata siamo pronti a dare il nostro contributo per il restauro della pellicola de “I Basilischi”, film ambientato tra Puglia e Basilicata, che nel 1963 vide il debutto alla regia di Lina Wertmüller. Mi appello anche ai privati – che possono contare sull’85% del tax credit – perché è un dovere che abbiamo nei confronti di Lina Wertmüller, una grande lucana che ha realizzato una grande opera d’arte, capace di raccontare a tutto il mondo la nostra terra. La Regione Basilicata farà il suo dovere, mi auguro insieme alle forze produttive, sociali e culturali della nostra terra. Difendiamo l’identità lucana: restituiamo in parte a Lina Wertmüller – originaria di Palazzo San Gervasio – quello che lei ha donato alla nostra, alla sua Regione. Ieri il Prof. Domenico De Masi che ho incontrato alla camera ardente allestita in Campidoglio, mi ha raccontato come la Wertmüller abbia sempre rivendicato la sua origine lucana”.
Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
E’ opportuno precisare che il restauro del film i “Basilischi” realizzato dall’istituto Luce è in realtà una rimasterizzazione.
Diverso è il progetto proposto dove è previsto, che oltre a creare una copia digitale in HDR dolby vision che a oggi non esiste, ha come primo e prioritario scopo quello di preservare il negativo del film originale attraverso il sistema Technicolor delle 3 Matrici.
Infatti i file restaurati in formato DPX con profondità di colore a 16 bit sarebbero stati trasferiti su tre diversi negativi in bianco e nero, ciascuno dei quali registrava così la stessa immagine in una gamma di
grigi rispettivamente corrispondente ai colori complementari (in negativo, appunto) del rosso, del blu e del verde, cioè il ciano, il giallo e il magenta. Le pellicole in bianco e nero di ultima generazione hanno una durata certa di almeno 150 anni e prevista di almeno 400.
Successivamente, l’obiettivo è fare anche una copia a colori.