Martedì 14 febbraio 2023 alle ore 21 nel ridotto del teatro Stabile di Potenza sarà consegnato il BasilicataCinema Movie Award a Ilaria Jovine e Roberto Mariotti, autori del documentario “Telling my son’s land”, la vicenda umana di nancy porsia, giovane giornalista free lance. Una storia di maternità, passione politica e giornalismo indipendente. Di seguito i particolari.
Nancy Porsia è una giornalista freelance esperta di Medio Oriente e Nord Africa. I suoi lavori da Libia, Iraq, Siria, Libano e Tunisia sono stati pubblicati da emittenti nazionali e internazionali come Rai, SkyTG24, Il Fatto Quotidiano, L’Espresso, ARTE, ARD, The Guardian e Al Jazeera. Unica giornalista italiana di base in Libia dalla fine della Rivoluzione fino al 2016, ha coperto la guerra civile nel paese. Specializzata sulla migrazione, ha raccontato non solo il mondo dei migranti ma anche quello dei trafficanti. È autrice dell’inchiesta sulle collusioni tra mafia e Guardia Costiera libica, pubblicata nel Dicembre del 2016. Dal 2017 documenta la storia e il flusso migratorio dal Corno d’Africa, con un focus sull’Eritrea. Attualmente lavora anche come consulente e ricercatrice su migrazione e sicurezza per università e istituti privati. Promette di tornare sul campo “con la consapevolezza di essere più accorta nello scegliere le sue collaborazioni”, perché “se hai storie importanti devi saperle e poterle raccontare essendo indipendente”. L’inchiesta, della quale parla una parte del documentario premiato, che parte dai migranti della Libia e arriva alla filiera di un vero e proprio traffico di esseri umani, non è mai arrivata nel grande dibattito pubblico nazionale e internazionale pur essendo pubblicata su Magazine nazionali. E questo amplifica il lavoro dei due registi Jovine e Mariotti che esplorano magistralmente soprattutto l’aspetto umano della giornalista materana, aspetto raccontato in tutta la sua complessità con un linguaggio semplice e chiaro nonostante le tante discrepanze narrative che le denunce di Nancy hanno dovuto sopportare. “Un’ opera notevole – sottolinea Gabriele Di Stasio in rappresentanza di BasilicataCinema – che racconta di un’ampiezza geopolitica e umana che il nostro attento pubblico amerà conoscere”. Questo premio sarà consegnato perché deciso in modo unanime dai direttori artistici aderenti al circuito BasilicataCinema formato da Zer0971, AltroCinemaPossibile, CineClub Vittorio De Sica, Mostra CinEtica, Matera Sports Academy, Matera Sport Film Festival. La motivazione ufficiale sarà letta e resa pubblica la sera dell’evento.
SCHEDA “TELLING MY SON’S LAND” – BEST DOC 2023
Storia
Nancy Porsia, giovane giornalista freelance, si reca per la prima volta in Libia nel 2011, quattro giorni dopo la morte di Gheddafi. Trasferitasi definitivamente nel Paese, per un lungo periodo è l’unica giornalista internazionale a raccontare il suo travagliato processo di democratizzazione, diventando uno dei massimi esperti del paese nordafricano. A causa della pubblicazione di una scottante inchiesta sulla collusione della Guardia Costiera Libica con il traffico di migranti, incinta di un bimbo per metà libico, nel 2017 è costretta a lasciare il paese. Dopo tre anni, la terra di suo figlio continua a essere pericolosa per la sua sicurezza, ma lei non si arrende a rimanerne lontana.
Autori.
ILARIA JOVINE – sceneggiatrice / documentarista / scrittrice / regista
Nipote dello scrittore neorealista Francesco Jovine, nel 1999 si laurea in Storia della Letteratura Italiana Contemporanea.
Studia sceneggiatura cinematografica con Sergio Donati e con Arcangelo Mazzoleni. Si diploma in regia e drammaturgia teatrale in seguito al corso triennale dell’Accademia del Teatro dell’Orologio di Roma.
Debutta a teatro come autrice-regista nel 2003 con lo spettacolo “Fuori Tempo”, segnalazione della Giuria al Premio Vallecorsi, cui seguiranno altre regie teatrali e la pièce, scritta e diretta “La principiante”.
E’ autrice come ghost writer di varie sceneggiature per il cinema.
Nel 2010 è autrice di una serie di documentari intitolata “Hotel Rooms” andata in onda sul canale Sky Red-Tv, nonché del documentario omaggio a Fellini, intitolato “Giulietta e Federico”, in onda su LA7.
Nel 2012 cura la prima regia cinematografica, girando il documentario “In piazza. Voci intorno Piazza Testaccio”, proiettato alle Terme di Caracalla a Roma, all’interno dell’edizione 2012 della Festa dell’Unità.
Il film segna l’inizio della collaborazione artistica con Roberto Mariotti, dietro la sigla Ilja’Film.
Tra il 2013 e il 2014 lavora alle riprese, tra Italia e Colombia, del documentario “Almas en juego”. Il film è stato in concorso in più di dieci festival cinematografici italiani, tra cui Sguardi Altrove Film Festival, Visioni Fuori Raccordo Film Festival, e il Premio Libero Bizzarri.
Nel 2014 inizia a lavorare alla sceneggiatura del documentario “C’era una volta la terra”, raccogliendo e selezionando i numerosi articoli giornalistici scritti dallo scrittore Francesco Jovine tra il 1929 e il 1950, dedicati alla civiltà contadina del Sud Italia, alla questione agraria e meridionale. Girato tra il 2015 e il 2016, il documentario uscirà nel 2018, presentato in anteprima alla Rassegna di Cinema al Maxxi curata da Mario Sesti e poi proiettato in vari festival italiani. Dopo un tour di proiezioni one shot in sala, il film è uscito in dvd allegato ad una ripubblicazione della raccolta di articoli giornalistici “Il viaggio in Molise” di Jovine, attualmente è distribuito sulla piattaforma OpenDDB – Distribuzioni dal Basso e su Chili Tv.
Nel 2018 ha iniziato le riprese del suo nuovo documentario “Telling my son’s land”, di nuovo co-diretto con Roberto Mariotti. Il film, dopo l’anteprima mondiale in concorso nel prestigioso Biographilm Festival, è stato selezionato tra gli altri al Dig Awards, al Matera Film Festival, a Sguardi Altrove, al Ventotene Film Festival e al Al Ard Film Festival (uno dei più importanti festival internazionali dedicati al cinema che si occupa del mondo arabo), è stato premiato al Salento Film Festival ’22 come Miglior Documentario ed è uscito in sala, con la distribuzione Blue Penguin Film, nel dicembre 2021, continuando tuttora il suo tour nelle sale, nei festival e nei più prestigiosi market cinematografici.
Nel 2019 è co-autrice della sceneggiatura di una graphic novel dedicata alla vicenda di Giuseppe Pinelli: intitolata “Volo senza un grido” e uscita nel 2021 con BeccoGiallo Editore.
Nel 2022 Ensemble Editore pubblica invece la sua raccolta di tautogrammi poetici “Estern-air”.
Attualmente è in preproduzione con un nuovo documentario “I wanna live”, oggetto di una partecipatissima campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso e selezionato all’edizione 2022 degli Italian Doc Screenings – IDS nell’ambito del Festival di Torino: una nuova storia di militanza politica al femminile che ha sullo sfondo il cancro e le terapie oncologiche.
Come sceneggiatrice, è alle prese con la scrittura del suo primo lungometraggio di animazione, “I fantasmi neri della montagna abbandonata”: una favola a tratti surreale, tratta da una storia vera, sullo sfondo del Mezzogiorno a rischio spopolamento.
ROBERTO MARIOTTI – regista/ sceneggiatore/ filmmaker
Filmmaker e producer indipendente, esordisce nel 2000 con il documentario sperimentale “Notte di fine millenio” cui segue nel 2002 “Survivors – Sopravissuti”.
Dal 2002 scrive e dirige diversi cortometraggi di finzione, tra i quali una trilogia a tematica sociale composta dai corti “Libero Professionista”, sul tema dell’usura, “Contratto a Termine”, sulla precarietà del lavoro, e “Il piazzista”, sul traffico di organi umani, partecipando con tali opere a festival cinematografici a livello nazionale.
Nel 2009, con una favola animata, dal titolo: “Shalom”, è uno degli 83 registi che lavorano al concept film collettivo “Walls and Borders”, della durata complessiva di 5 ore e sostenuto tra gli altri dalla Piemonte Film Commission.
Nel 2014 termina il suo primo lungometraggio di finzione, “The Italian dream”, un noir social sul tema dell’immigrazione clandestina, una lavorazione cominciata nel 2010.
Nel 2015 dirige un corto di animazione, “Il dono”, scritto da Ilaria Jovine, vincitore di Short Food Movie 2015 e presentato all’Expo di Milano.
Tra il 2016 e il 2018 lavora anche al documentario “C’era una volta la terra”, co-diretto con Ilaria Jovine, che indaga il rapporto ancestrale tra uomo e terra, a partire dagli articoli giornalistici dello scrittore Francesco Jovine (1902-1950).
Nel 2018 inizia la lavorazione del documentario “Telling my son’s land”, conclusosi nel 2021, dedicato alla figura della giornalista di guerra free lance Nancy Porsia, sullo sfondo della crisi libica.
Nel 2019 è autore del cortometraggio “Beirut Cafè”, interpretato da Luigi Mezzanotte, liberamente ispirato al racconto-cronaca “Quattro ore a Chatila” di Genet.
Nel 2021 esce in libreria il graphic novel “Volo senza un grido”, dedicato alla vicenda di Giuseppe Pinelli, pubblicato da BeccoGiallo Editore, di cui è co-autore della sceneggiatura.
E’ attualmente in post produzione il suo secondo lungometraggio di finzione.cortometraggio “Beirut Cafè” interpretato da Luigi Mezzanotte, liberamente ispirato al racconto-cronaca “Quattro ore a Chatila” di Genet.
Film Credits
Regia: Ilaria Jovine, Roberto Mariotti
Anno di produzione: 2021
Durata: 84′
Tipologia: documentario
Genere: biografico/politico/sociale
Paese: Italia
Produzione: Ilja’ Film
Distributore: Blue Penguin Film
Formato di ripresa: 2K
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Reggi & Spizzichino
Titolo originale: Telling My Son’s Land
Soggetto e Sceneggiatura: Ilaria Jovine
Musiche: Silvia Leonetti
Montaggio: Francesca Sofia Allegra, Ilaria Jovine, Roberto Mariotti
Fotografia: Roberto Mariotti
Suono: Daniela Guarnera (Sound design e Mix)
Color Grading: Gianluca Sacchi
Scrittore e Intervistatore: Sergio Nazzaro.