Non si placano le polemiche per il casting di Ben Hur a Matera. Alla nostra redazione è arrivata anche la nota di Angela Quatraro, che ha vissuto in prima persona quelle che definisce “irregolarità spudoratamente regolari!”. Di seguito la nota integrale.
“Il ciak dal 26 caccia alle comparse”…Irregolarità spudoratamente regolari!
Probabilmente parlo a nome di molte che,come me,in un soleggiato mercoledì 27 novembre hanno deciso di rimandare tutti i loro impegni,di chiedere un permesso a lavoro magari,di fare un pieno di benzina in più,per le provenienti dai paesi limitrofi,per raggiungere “Circo Massimo in Via Sallustio a Matera”così come riportato sulla “Gazzetta Del Mezzogiorno” dello scorso giovedì 20 novembre 2014,senza alcun altra indicazione,se non quella di presentarsi con un documento d’identità; o ancora di recarsi lì semplicemente per farsi belle,cambiar colore dei capelli,truccarsi, agghindarsi, speranzose di poter fare parte della produzione del remake del film <Ben Hur>,il cui casting delle figure maschili era già stato motivo di discussione in quanto sospeso dall’intervento dei carabinieri,intorno alle 14 del 26/11,per la tensione creatasi a causa di “furbetti” che avevano tentato di intrufolarsi nella mischia,oltrepassando con indifferenza coloro che erano già in coda da ore!
Gli orari fornitici dall’agenzia Lucania Commision designavano due turni in cui presentarsi: al mattino dalle 9 alle 13, e nel pomeriggio dalle 14 alle 18, ma anche in questa occasione,al mio arrivo nel centro commerciale, ho potuto constatare che c’erano donne in fila dalle 5 del mattino per prendere prima di altre il proprio numero.Ebbene si,un semplice bigliettino,come quello che solitamente troviamo ai banchi alimentari,consegnato a mano e senza criterio,che ha creato tutt’altro al di fuori dell’ordine necessario a renderlo un reale casting.Nonostante avessi chiamato in agenzia per accertarmi dei requisiti richiesti e delle modalità di partecipazione,non sono stata informata di nulla se non di presentarmi sul luogo con fotocopie di documento d’identità e codice IBAN, con l’avvertenza che in mancanza di questi ultimi, non ci sarebbe stata la possibilità di essere provinati!
Sciocchezze direi,data la gente che,come si era già verificato per gli uomini,usciva e rientrava dalla porta posteriore per dare i documenti richiesti di cui per l’appunto non erano provvisti!
I numeri consegnati sono arrivati anche a 1500 (numero già citato precedentemente) ma già dalle 14 si invitavano le donne dal 700 in poi a tornare a casa, donne che giustamente dopo 6,7,8 ore d’attesa non si son capacitate e sono rimaste lì,in coda, con la speranza che sino alle 18 sarebbero riuscite ad oltrepassare quelle transenne che,nonostante vicinissime,sembravano essere irraggiungibili.
Inizialmente venivano chiamati gruppi da 8 ogni 15 minuti e lascio a voi immaginare quanto l’attesa riscaldava pian piano gli animi,che come spesso accade,rispondevano con lamentele,urla,lagne e schiamazzi.Io ero lì, in silenzio nella folla, attendendo il numero 675.Alle 14 si aggiravano intorno al 200, alle 15 era il turno del 300 ma la situazione iniziava ad essere ingestibile.Ci si chiedeva se fosse meglio andar via o meno,se realmente saremmo state provinate o se fosse tutto un bluff…la pressione e le grida aumentavano a dismisura,il chiasso era tale da non poter sentire neanche il numero chiamato e onestamente,piuttosto che in un casting,mi son sentita in un mercato generale!
<Le bionde vadano a casa!>Sono intervenuti i ragazzi dello staff<Le vogliamo brune e con i capelli lunghi,tutte le altre a casa!>Hanno dato così un motivo in più per far strepitare la folla:una lotta bionde contro brune che iniziavano a pretendere la precedenza sulle prime!
In verità, sin dall’inizio avevo notato una disorganizzazione disarmante,ma il tutto è sfociato nell’assurdo quando dalle 15.30 alle 17 era sempre la volta del 393.<Problemi tecnici!>Hanno dichiarato, ma era palese che non fosse così! Ho allargato lo sguardo ed ecco la verità! Dalla parte dell’uscita,di fronte a noi tutte, un “secondo”gruppo animava un’ altra coda,la stranezza di quest’ultima mi ha fatta sfrecciare su e giù per le scale per capire cosa stesse succedendo e la risposta era nello sguardo indifferente di donne sprovviste di biglietto che attendevano sull’uscio della porta d’uscita il “loro turno”!
<Mi perdoni signora,ha un pass per accedere di qui prima delle altre?> Ho chiesto ironicamente,ma purtroppo la donna,in difetto,ha reagito infastidita voltandosi dall’altra parte e facendo una smorfia di superiorità,sufficiente a comprendere a pieno perché fossimo ferme da più di un’ora! Come lei, erano in molte a fare questo bel doppio gioco, ma il fatto che stesse accadendo in modo così trasparente,sotto gli occhi di tutti,mi ha fatta uscir fuori dai gangheri!Ancora su e giù per le scale,di corsa e innervosita per la spudorata mancanza di rispetto nei nostri confronti da parte dell’agenzia,dei ragazzi complici o di chicchessia, cercando questa volta, un qualcuno a cui chiedere spiegazioni!
“L’obiettivo” adesso non era più quello di essere fotografata o provinata,perché onestamente ero solo disgustata da quelle condizioni,ma di cercare giustizia in un Paese,il nostro,in cui ogni giorno danno motivi per confermare che la Giustizia NON ESISTE!
Cercavo i carabinieri che poco prima girovagavano per il centro commerciale o qualsiasi forza dell’ordine a cui denunciare il tutto,ma l’unico superiore che ha avuto la compassione di ascoltarmi ,ha esordito dicendo<Lo so,ha ragione,se vuole posso chiedere di evitare di farne entrare altre.> Evitare?!Si trattava di una normale e recidiva procedura,insomma,ma probabilmente mai contestata perché ormai si è abituati al fatto che “le cose vadano così”,che non si possa far nulla per cambiarle.Contemporaneamente le signore che avevano raggiunto anche le 12 ore d’attesa,i cui lamenti aumentavano notevolmente,vedendo lo scompiglio che si stava creando e la preoccupazione sui volti dei molti coinvolti,finalmente hanno deciso anch’esse di intervenire dichiarando quanto visto e aggiungendo altri dettagli intollerabili che confermavano la presenza di “vecchie volpi”che avevano la precedenza su di noi.<Brava ad aver avuto coraggio,signorina!>mi esclama una, e poi l’altra e l’altra ancora!Coraggio?Serve coraggio per dire quello che si pensa? Serve coraggio per evidenziare irregolarità fatte alla luce del sole? Per farsi semplicemente rispettare? A quanto pare si! In Italia funziona così!Le raccomandazioni vincono sui meriti,il silenzio sulla parola,l’accettazione sulla ribellione,la noncuranza ha la meglio sul rispetto!
Ero incredula di una realtà che fa male dirlo,ma purtroppo è quella di tutti i giorni,così sentendomi di dire con un ghigno<Non ha le prove!>da dirigenti,vigili e tutti quelli che si erano riuniti per calmare il gruppo sempre più corposo di gente che scalpitava,ho detto tutto ciò che pensavo a riguardo,invitandoli a farsi perlomeno un esame di coscienza,consapevole del fatto che sono in molti quelli a non sapere neanche di cosa si tratti.C’erano migliaia di occhi che avrebbero potuto testimoniare,ma chi realmente l’avrebbe fatto per avere giustizia? Forse tutti, forse nessuno, perché nonostante le tantissime lotte fatte per conseguire la libertà di parola, quest’ultima spesso e volentieri viene utilizzata solo per convincersi ancor più di quanto la situazione stia peggiorando senza freni e non per ottenere quelli che sono i nostri veri diritti!
“Non avendo prove” sono andata via promettendo che avrei scritto tutto per far sentire la nostra voce,lasciandomi alle spalle una folla che a tratti sembrava essere la rappresentazione dell’opera di Pellizza “Il Quarto Stato”!
Ed è al nostro di Stato che mi rivolgo,cosciente sicuramente di non essere ascoltata,ma almeno provandoci,perché a 20 anni e’ inaccettabile l’idea di vivere in un Paese dove l’illegalità è legale,l’ingiustizia è regolare,arroganza e propotenza rientrano in quello che definiamo normale,dove essere furbi e’ uno stile di vita e la meritocrazia e’ ufficialmente sparita!
Un mondo senza regole e’ un mondo senza principi, e quando mancano quest’ultimi purtroppo si perdono stimoli e incentivi,quindi se siamo tutti d’accordo,piuttosto che essere in una continua battaglia degli uni contro gli altri,riuniamoci per riprendere quello che ci è stato tolto!
Matera e’ stata designata come capitale europea della cultura per il 2019,e sono convinta che la bellissima città lucana dei Sassi, unica per le sue meraviglie,meriti di una considerazione e gestione degna del suo titolo.
Angela Quatraro
solo Brava! altro è superfluo
Ma dai ragazze, che c’entra l’Italia è la giustizia. Qui c’è una produzione americana che viene a spendere qualche milione di euro da noi è portare nuova risonanza a Matera, non ci sono regole nostrane e sindacali da rispettare, possono assumere chi vogliono e come vogliono. L’alternativa è che se ne vanno in Marocco a girare risparmiando anche un po’ di soldi.
E dove sarebbero le irregolarità??? Non è mica un concorso pubblico!!!! Come giustamente ha osservato Marco, per cose di questo genere non esistono regole.