Il corto “Quello che non si vede – That wich you don’t see” del torinese Dario Samuele Leone
conquista il primo premio di 1000 euro in occasione della cerimonia di premiazione della prima edizione del concorso internazionale di cortometraggi Metropolis, che si è svolta a Matera presso la sala Levi di Palazzo Lanfranchi. Al secondo posto si è piazzata la produzione tedesca “Out of the box” di Caroline Siegner, che riceverà il premio di 500 euro. Menzione speciale al cinema lucano assegnata al grassanese Gerardo Schiavone per il corto Don’t Break the earth loves you affidato alla produzione di “Golden Hour” e menzione speciale alla memoria di “Adriana Uricchio”, una giovane docente materana prematuramente scomparsa un mese fa, al corto di un minuto “RollCalli” del tedesco Kuesti Fraun , nel quale un ragazzo disabile in carrozzina si improvvisa portiere e riesce ad ipnotizzare un misterioso calciatore a tal punto da costringerlo a calciare sopra la traversa. Premio in sintonia con la professione di Adriana Uricchio, che ha cercato di conciliare la sua passione per il mondo del cinema e del teatro con la sua professione di insegnante di sostegno a Milano. A premiare i vincitori la giuria composta dal presidente Edoardo Winspeare, dal direttore artistico di Metropolis Antonio Andrisani, da Gina Somma in rappresentanza della Lucana Film Commission e Patrizia Minardi, dirigente dell’ufficio cultura della Regione Basilicata. La cerimonia di premiazione del concorso internazionale di cortometraggi Metropolis ha concluso la quattro giorni di un evento ideato dal materano Alessandro Ventura, direttore organizzativo e vicepresidente di Statuto dei lavoratori.it e che ha permesso al pubblico di approfondire attraverso due anime, quella artistica e quella scientifica, il tema complesso del lavoro attraverso una serie di iniziative che hanno coinvolto artisti e musicisti materani e docenti universitari. Geniale l’idea del regista torinese Dario Samuele Leone, che nel suo corto svela “Quello che non si vede” quando si chiede una bevanda o un caffè ad un distributore automatico. Leone ha immaginato che all’interno della macchina ci sia un uomo, pronto a sacrificarsi in un posto angusto pur di sbarcare il lunario. Dedicato al mondo del call center invece la produzione della tedesca Caroline Siegner mentre il grassanese Gerardo Schiavone ha proposto un corto sul tema del petrolio.
Questa la motivazione con cui è stato assegnato il primo premio al corto del regista torinese Leone: “Quello che non si vede dà voce e volto ad una versione inedita e originalissima di alienazione del lavoro: non l’uomo che si fa macchina, secondo il topos novecentesco del cinema sul lavoro, a partire da Tempi moderni, bensì l’uomo nella macchina. Una macchina che non sostituisce l’uomo, ma semplicemente e fisicamente lo incorpora, rendendo l’automazione ciò che si vede e l’apporto umano, appunto, quello che non si vede. La vita di questo piccolo uomo non si vede, eppure esiste, nel chiuso di quella scatola che contiene il dolore e la solitudine che accompagnano gesti ripetuti di una ignota micro-catena di montaggio. E’ una metafora efficacissima e geniale, forse l’ultima possibile per descrivere la parabola del lavoro. E’ una metafora che ricorda quella con cui Walter Benjamin illustrava le sue Tesi sulla filosofia della storia: quella macchina degli scacchi in grado di sbaragliare qualsiasi scacchista, ma che in realtà celava un inganno, perchè c’era un nano sotto il tavolo a determinare le mosse, un nano che, per Benjamin, rappresenta la teologia che muove il materialismo storico. Ecco, forse la metafora di Leone ci racconta che fine ha fatto il secolo del lavoro: non comanda più la scacchiera della Storia, ma distribuisce caffè e bevande ai consumatori ignari e sempre insoddisfatti”.
Emozionato il regista torinese Leone: “Ricorderò sempre con piacere questa giornata a Matera perchè è la prima volta che vinco un premio per questo corto ed è la prima volta che assisto alla proiezione della mia produzione in un concorso. Sono molto felice perchè durante la proiezione ho notato con piacere sia il momento in cui il corto regala attimi di gioia e sia la parte in cui cala il silenzio perchè vuol dire che ha saputo trasmettere un messaggio importante”.
Questa la motivazione con cui è stato assegnato il secondo premio al corto della regista tedesca Caroline Siegner: “Il lavoro ti mangia la vita quando ti convince che se non ce la fai è perchè sei sbagliato. Il lavoro ti mangia la vita quando resti bloccata in ascensore e pensi che ti meriti di perdere il posto di lavoro. Out of the box sorprende per il rigore con cui descrivere la condizione di un’operatrice di call center inchiodata ad un vita insieme frenetica e vuota. Ti colpisce per il linguaggio asciutto ma intenso”.
Metropolis ha fatto registrare il contributo delllo scultore Raffaele Pentasuglia e in campo musicale del presidente di MaterElettrica Andrea Salvato e del docente presso il Conservatorio di Musica “Duni” di Matera e fondatore del team MaterElettrica Fabrizio Festa mentre per approfondire il tema del lavoro sono arrivati a Matera una serie di autorevoli ospiti nel campo artistico ed accademico con cui discutere di “Cinema e lavoro”, dei “Migranti” e di “Diritto e lavoro”.
La nostra associazione si è sviluppata in Puglia ma io ho proposto Matera perchè nella capitale europea della cultura vogliamo affermare il messaggio dell’etica del lavoro avviando una riflessione con esperti, professiori universitari e uomini di cultura in modo da poter favorire un nuovo Umanesimo del lavoro”.
Tra gli eventi collaterali offerti al pubblico anche la mostra fotografica Appunti di viaggio di Luca Centola e l’installazione “La rivolta delle arance” prodotta dai Raffaele Pentasuglia, Massimo Casiello con i ragazzi extracomunitari assistiti dalla cooperativa Il Sicomoro.
Metropolis ha trovato il sostegno del Polo Museale di Palazzo Lanfranchi grazie alla sensibilità di Marta Ragozzino ed è stato patrocinato dal Comune di Matera, dalla Lucania Film Commission, dalla Apulia Film Commission, dall’Università degli studi di Bari, dalla Fondazione Matera Basilicata 2019.
Michele Capolupo
Di seguito la fotogallery della cerimonia di premiazione e i cortometraggi finalisti
I dieci cortometraggi finalisti
Titolo: GORILLA
Regista: Tibo Pinsard – Società di produzione: Darrowan Prod
Provenienza: Francia
Titolo: LA SLITTA
Regista: EMANUELA PONZANO – Società di produzione: Kaos
Provenienza: ITALIA
Titolo: ONE DAY IN JULY
Regista: Hermes Mangialardo – Società di produzione: Plas Media SrL
Provenienza: Italia
Titolo: OUT OF THE BOX
Regista: Caroline Siegner – Società di produzione: Filmakademie Baden-Wüerttemberg
Provenienza: Germania
Titolo: DOMANI SMETTO
Regista: Monica Dugo – Società di produzione: …
Provenienza: Italia
Titolo:E#VISION
Regista: Carlos Solito – Società di produzione: Brain Digital di Federico Passaro
Provenienza: Italia
Titolo: QUELLO CHE NON SI VEDE – That wich you don’t see
Regista:Dario Samuele Leone
Provenienza:Italia
Titolo: ARMENIAN PAPERS
Regista:Ornella Macchia –
Provenienza: Belgio
Titolo: DON’T BREAK THE EARTH LOVES YOU
Regista: Gerardo Schiavone – Società di produzione: Golden Hour
Provenienza: Italia
Titolo:Hasta luego carino
Regista: Antonello Novellino –
Provenienza: Spagna