“Un artista in esilio in cerca di un muro da dipingere per smuovere la comunità, un ranch in cui i cavalli fanno terapia agli uomini e un allevamento di mucche che danno il latte solo se accanto hanno il loro vitello”. Il docufilm “Due ma non due”, girato interamente in Alta Val d’Agri e in Val Camastra dal regista Iacopo Patierno su un soggetto scritto da Federica Sozzi, sbarca all’atteso appuntamento della settima edizione del Festival Internazionale del documentario “Visioni dal Mondo” che si svolgerà, in presenza, a Milano dal 16 al 19 settembre prossimo.
Il film sarà proiettato il 16 settembre, alle 17,25, al Teatro Litta di Milano, con accesso libero in sala fino ad esaurimento posti, limitati causa le restrizioni antiCovid, necessario Green Pass.
Il film ha già vinto a Venezia 2021 il premio “Log To Green Movie Award” riservato al film dell’anno che meglio rappresenta storie di sostenibilità e solidarietà sociale.
“Due Ma Non Due” racconta l’Alta Val d’Agri e la Val Camastra, dove si intrecciano le storie di persone accomunate dall’impegno a dare valore alla propria vita, dando il meglio di sé. I protagonisti, Rodrigo, Benedetta, Giovanni, Maria e Nicola, hanno un legame profondo con la loro terra e la consapevolezza che la vera libertà non è assenza di limitazioni, ma la capacità di non arretrare mai di un solo passo. Il regista è giunto per la prima volta in Val d’Agri in occasione di un corso di teatro di Jacopo Fo e Mario Pirovano per le compagnie teatrali della zona. “Mi sono meravigliato – racconta Iacopo Patierno – la prima volta che ho girato l’alta Val D’Agri, non avevo idea che fosse così bella e ricca di natura e soprattutto di persone che, silenziosamente, non si arrendono alla ripetibilità della vita moderna e lottano per migliorare non solo la propria condizione, ma la concezione stessa del territorio, uno sforzo rivolto soprattutto verso i propri concittadini”. Entusiasta del suo lavoro, il regista spiega come “gli elementi visivi che trasportano lo spettatore sono le componenti naturali che circondano la Val D’Agri: il volo dei rapaci in picchiata verso la pianura; i cavalli liberi del Darago Ranch, sentiamo i loro zoccoli rincorrersi sull’erba, mentre Rodrigo è in cerca del tassello mancante nella propria vita”. Per il regista “c’è un legame costante tra i personaggi e l’ambiente nel quale sono inseriti, spesso la natura fa da eco alle loro emozioni”. “È un documentario – precisa Patierno – immersivo, abbiamo passato molto tempo con i protagonisti, il tempo necessario affinché la macchina da presa non fosse percepita come un filtro tra loro e la crew video, ma uno strumento con cui comunicare reciprocamente”. “Ogni personaggio, senza volerlo, ci ha indicato – aggiunge il regista – come essere ripreso, non è stato un confronto verbale ma una sinergia che ha accompagnato tutte le riprese. Ne risulta alla fine un film collettivo in cui personaggi e crew video trovano un terreno comune di dialogo e creazione”.
Due ma non due concorrerà con altri 10 film documentari italiani, tutti in anteprima nazionale, nel segno della qualità e dell’originalità. Tema della 7°edizione del Festival Visioni dal Mondo “Smascherare il presente per costruire un futuro migliore”. Una rassegna patrocinata dall’associazione dell’autorialità cinetelevisiva 100autori, con il supporto delle migliori scuole e facoltà di cinema.
Due ma non due ha ottenuto il patrocinio della Lucana Film Commission, è stato realizzato nell’ambito del progetto CuoreBasilicata.it coordinato da Jacopo Fo e Bruno Patierno, con il sostegno di Eni e il patrocinio di Comuni dell’area.