Martedì 16 novembre 2021 al Cnema Guerrieri di Matera per “Il Cineclub” è in programma la proiezione del film “La Padrina – Parigi ha una nuova regina” di Jean-Paul Salomé (Francia/Belgio 2021)
Orari: 17:30 – 19:30 – 21:30
Posto unico: 5 euro.
Sinossi
Venuta in possesso di una grossa quantità di stupefacenti, una traduttrice che lavora con la squadra antidroga decide di cogliere l’occasione: entra nel giro, fa esperienza e porta le informazioni ai suoi capi.
Il reparto antidroga della polizia di Parigi indaga con zelo sulle partite di hashish che entrano nella capitale, e per farlo si affida al lavoro di traduzione di Patience, abilissima a intercettare le comunicazioni in arabo dei trafficanti. Cresciuta in giro per il mondo grazie alla madre, ora malata in una casa di cura, Patience soffre la noia e la fatica. Quando un giorno riconosce la voce della badante della madre in una delle intercettazioni, si adopera istintivamente per aiutare il figlio della donna. La partita di droga da lui trasportata svanisce all’improvviso sotto il naso di Philippe, investigatore di polizia che ha una relazione con Patience, e l’insospettabile traduttrice la recupera decidendo di mettersi in affari.
Raro esempio di equilibrismo tra i generi capace di tenere un passo morbido e delicato, il nuovo film di Jean-Paul Salomé costruisce attorno a Isabelle Huppert un’opera multiforme, che si destreggia tra la commedia e il policier senza essere né l’uno né l’altro, insoddisfatto delle convenzioni e della rigidità come lo è la sua protagonista, nell’ennesima interpretazione di livello di un mostro sacro del cinema contemporaneo.
Il cittadino modello che decide di reinventarsi fuorilegge produce, al cinema come in TV, una tensione sempre uguale: da un lato occorre necessariamente dissacrare le strutture del poliziesco perché il personaggio ne è una presa in giro vivente; dall’altro c’è bisogno che la sua ascesa abbia un’anima seria per legittimarla. ”Breaking Bad” ci riusciva alimentato da una spietata critica alla mascolinità, e ‘La padrina’ ne è un piacevole contraltare europeo e al femminile, appena abbozzato nella sua giocosa nonchalance ma sorprendentemente ricco.
Siamo dalle parti dell’orpello letterario, e del resto il film è tratto da un romanzo di Hannelore Cayre che cura anche la sceneggiatura. Tutto bacia e combacia, nella storia di Patience che non vuole aspettare (di finire come la sua mamma, di tornare sulla barca con il papà). Rime interne di scrittura che si fanno eco ritmato, tra arguti dialoghi da camera e anche, effettivamente, complesse sequenze di scambi, spionaggi e inseguimenti. Più che un underworld popolato di tagliagole, questa Parigi che corre tra Belleville e Barbés é una riappropriazione dello spazio borghese, dal supermercato al cinema. Huppert la percorre senza mai inciampare, nonostante si trascini dietro un cane poliziotto adottato, valigie piene di droga e un travestimento da misteriosa signora araba.