Lunedì 15 aprile 2024 alle ore 18,45 al Cineteatro don Bosco di Potenza è in programma la proiezione e presentazione del film “La seconda vita” alla presenza del regista Vito Palmieri.
Poco più che trentenne, Anna (Marianna Fontana) ha già pagato per il reato che ha compiuto da adolescente, sebbene il giudizio viva al di là della sentenza, sia nei suoi occhi, sia in quelli della gente. È un film sulla giustizia riparativa ma anche un viaggio interiore “La seconda vita”, diretto dal regista Vito Palmieri e prodotto da Articolture e Rai Cinema. In concorso al Bif&st di Bari e nelle sale dal 4 aprile, sarà presentato e proiettato al Cineteatro don Bosco di Potenza domani lunedì 11 aprile alle 18,45 alla presenza del regista. L’appuntamento rientra tra gli eventi del cartellone “Incontri con l’autore” con cui la società Metropolis Srl, che gestisce il Cineteatro don Bosco, promuove momenti di confronto tra autori e pubblico in una dimensione che trascende la semplice visione.
Interpretato da Marianna Fontana (Anna), Giovanni Anzaldo (Antonio), Lorenzo Gioielli (Marco) e Nicola Rignanese (padre di Antonio), “La seconda vita” racconta un percorso interiore alla scoperta di sé e della propria anima, uno scrigno di luci e ombre, di tentativi, di continue inesperienze e di profonda tenerezza. La protagonista, Anna, è ancora una giovane donna, ma il suo tempo si è fermato quando era poco più che adolescente. Lei stessa è stata causa di un evento drammatico che le ha stravolto la vita e ora deve affrontare una nuova fase: riconciliarsi con la società, con sua madre e, soprattutto, con se stessa, attraverso un percorso di riparazione.
“Mi sono avvicinato al tema della giustizia riparativa con il mio ultimo documentario Riparazioni e per me è diventata una chiave di lettura ben oltre la dimensione criminosa – ha spiegato il regista Vito Palmieri – il concetto di responsabilità e di per-dono possono essere la base della quotidianità di chiunque.
Durante i corsi di cinema che ho tenuto in alcuni istituti penitenziari italiani, in particolare con il progetto CinEvasioni alla casa circondariale di Bologna, mi sono spesso domandato come fosse possibile reinserirsi nella società dopo un lungo periodo di detenzione. Con le persone detenute ho lavorato per lo più sul tema dell’amore, su come si possa tornare ad amare e a essere amati dopo aver espiato colpe così logoranti. Il carcere consiste non solo in un isolamento fisico ma anche, soprattutto, mentale; questa condizione, tanto più se si protrae a lungo, comporta un inevitabile cortocircuito nell’animo di chi la vive, perché oltre ad affrontare se stesso, la persona deve confrontarsi con un mondo che nel frattempo è andato avanti, e con gli altri. Scoprire che qualcuno è stato in carcere destabilizza, innesca meccanismi di autodifesa, di esclusione e di rifiuto, in particolare all’interno di piccole comunità, dove i comportamenti che sfuggono alla “norma” suscitano tanto diffidenze, quanto morbose curiosità, minando la natura di una relazione, inevitabilmente. Dall’unione di queste esperienze ha iniziato a prendere forma la protagonista de La seconda vita”.
Il film, oltre che nelle sale, è stato proiettato in diverse carceri italiane.
Vito Palmieri (autore e regista)
Laureato in Filmologia al DAMS di Bologna viene subito apprezzato da critici e pubblico con il cortometraggio Tana libera tutti (2006), candidato nello stesso anno ai David di Donatello. Prosegue la produzione di cortometraggi girando Il Valzer dello Zecchino – Viaggio in Italia a tre tempi (2011), Anna bello sguardo (2012), omaggio a Lucio Dalla, e Matilde (2013), selezionato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino e vincitore, tra gli altri premi, del Premio per il Miglior Corto al Toronto International Film Festival e del premio del pubblico al Biografilm 2016. Professore a contratto del Laboratorio Multimediale e Audiovisivo del CITEM di Bologna dal 2014, realizza nello stesso anno il documentario Le pareti di vetro e, a seguire, il lungometraggio See you in Texas (2015), prodotto da Ascent film e RAI Cinema, Gran Prix al Festival di Shanghai. Nel 2016 dirige la commedia Il giorno più bello. Nel 2018 è autore e regista de Il Mondiale in Piazza, prodotto da Articolture, vincitore del premio MigrArti 2018 e presentato lo stesso anno al Festival del Cinema di Venezia, vincitore di oltre cinquanta premi e selezioni in tutto il mondo, nonché finalista ai Nastri d’Argento e ai Globi d’Oro 2019. Lo stesso anno, realizza il documentario Da teletorre 19 è tutto!, vincitore del progetto ministeriale Cineperiferie, prodotto anch’esso da Articolture. Nel 2020 dirige il documentario I nove mesi dopo, prodotto da IBC Movie e RAI Cinema, e a seguire il documentario Riparazioni (2021), sulla giustizia riparativa, prodotto dal Social Film Fund e Apulia Film Commission, con la produzione esecutiva di Articolture, in selezione al Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo. La Seconda Vita è la sua opera terza di lungometraggio.