Mercoledì 19 marzo 2025 alle ore 18 e alle ore 21 al cinema Guerrieri di Matera è in programma il film “Simone Veil – La donna del secolo” per la rassegna Il cineclub di Cinergia. Posto unico 5 euro.
Sinossi.
E’ stata la prima segretaria generale del Consiglio superiore della magistratura – dal 1970, e cioè un
quarto di secolo dopo che la Francia permise alle donne di accedere alla professione -, poi la
seconda donna ministro e, infine, la prima a presiedere il Parlamento europeo, dal 1979 al 1982.
Per chi però non ne avesse mandato a memoria il curriculum, il nome di Simone Veil è legato
soprattutto alla legge n. 75-71 del 17 gennaio 1975, con la quale l’aborto – fino ad allora «qualcosa
che non aveva posto nel linguaggio» (Annie Ernaux, L’evento) – cessò di essere un reato punibile
con la detenzione. Proprio dal voto all’Assemblea nazionale prende le mosse il film di Olivier
Dahan, ultimo d’un trittico di «ritratti femminili» inaugurato da La vie en rose, con una Cotillard da
Oscar nei panni di Édith Piaf, e proseguito con Grace di Monaco, un anno nell’esistenza
dell’attrice-principessa, via Kidman. Nelle intenzioni – ma bastano, le intenzioni? – non un “biopic
tradizionale” bensì il racconto “in pillole” di una vita colta nei suoi eventi chiave, saltabeccando
come già nel film del 2007 fra i piani temporali, alla ricerca di momenti salienti & scene madri
(tenuti insieme dalla più classica delle cornici: una Veil ormai anziana, interpretata sotto parecchio
trucco prostetico da Elsa Zylberstein, che redigendo la sua autobiografia torna con la memoria al
proprio passato, dall’infanzia in una famiglia ebrea laica alla deportazione, fino all’impegno politico
dalle fila del centro-destra in favore di donne, malati di AIDS e detenuti). Tra le mostrine del
pubblico e i tormenti del privato, a mancare è la giusta distanza: quella da cui si guarda una
persona, e non un monumento.