“Imma Tataranni – Sostituto Procuratore”, seconda puntata su Rai 1: Vincenzo Viti respinge al mittente le critiche di Aldo Grasso sul Corriere della Sera. Di seguito la nota integrale.
Aspettavamo con curiosità la replica delle Imprese di Imma, il sostituto procuratore della Repubblica, su cui si era abbattuta l’ira iconoclasta del Corrierone. Una intemerata senza appello urlata dal “critico telecinematografico” che, ogni domenica occupa lo spazio riservato alle deliziose incursioni di Gramellini sugli usi e gli abusi del costume italiano.
Proprio la inesorabile sentenza emessa dal Corriere, ci induce nella
convinzione che Imma non possa essere giudicata con lo stereotipo corrente con cui si osserva e si commenta la fortunata serie dei Montalbano di Camilleri.
La luce, la carnalità e la opulenza di quelle puntate che con oltraggiosa evidenza invadono gli schermi televisivi non possono essere le stesse dei Calogiuri e comprimari che accompagnano la nostra eroina. Interna a un mondo ciarliero, vitale, perciò ordinario e familiare, Imma appare totalmente priva del carisma fatale che illumina di luce superiore i magistrati di assalto. Il suo è un disarmo nativo e costituzionale reso forte della combinazione di intuito e di innocenza che conduce alla soluzione di ogni problema. Anche il più complesso specie se porta a disvelare il rebus del business dei rifiuti, altro sprofondo del male di vivere del Mezzogiorno.
Rispetto al dialetto calligrafico della recitazione dei Montalbano’s , il dialetto meticcio di Imma è tutto calato nel piccolo inferno quotidiano di un Sud più oscuro e più vero. Che, così rappresentato, non può che essere diverso,certo più dimesso e più umile del genere da copertina, fin troppo celebrato e reiterato, che trionfa nelle serate di gala.
Il mondo di Imma credo sia stato immaginato ( anche per il verso autoironico e iconoclasta della Mariolina Venezia dei “Mille anni…”) come “controcanto” ai mille modi di raccontare il Sud , le sue anime morte,le sue dissipazioni ma con le infinite risorse di cui dispone.
In fondo Imma è una che ce la fa, nonostante il mondo ricco e affluente sia altrove. E trasmette un’idea della giustizia che non vive di giustizieri ma di eroi ed eroine fatti di materia viva, magari lunare e antica,ma viva”.