Domenica 19 novembre 2023 alle ore 20:45 Mimmo Centonze salirà sul palco del Foggia Film Festival, subito dopo l’intervista ad Ornella Muti, per presentare il film “Anemos” diretto dal regista Fabrizio Guarducci.
“È un film completamente controcorrente – dichiara Centonze – per lo stimolo che dà a ricercare la spiritualità e il divino in un mondo terreno, materiale. Oggi la maggioranza è troppo distratta, non pone attenzione al vero senso dell’esistenza e all’equilibrio che deriverebbe dall’includere il divino nella nostra vita. Anche il fatto di vivere in città, chiusi in uffici di vetro e cemento, lontano dalla natura, è qualcosa che ci allontana da Dio che proprio nel creato riflette tutta la sua potenza e il suo amore”
“Che del film ci si sia accorti in America – continua Centonze – dove è stato premiato all’Orlando Film Festival è un buon segno, che ci fa sperare ad un’attenzione sul tema anche qui in Italia, paese dove ha sede il potere clericale che dovrebbe promuovere la fede e lo fa benissimo con le parole e i discorsi del Papa. Ma poi nei fatti in passato è stata l’istituzione che ha promosso l’Inquisizione, con migliaia di credenti messi al rogo tra cui i Catari, di cui si racconta anche nel film, nell’esperienza della giovane Esclarmonde, una ragazzina catara di 14 anni che preferì essere messa al rogo piuttosto che abiurare la propria fede”.
“Anemos” inizia ai giorni nostri: una madre rimane spiazzata dai dubbi del suo bambino sul mistero della vita e su chi l’ha creata: “Se esiste Dio, perché non gestisce il mondo che ha creato?”. La giovane madre non sa dare risposte anche perché, forse, lei stessa non si è mai posta queste domande. Una situazione decisamente comune ai nostri giorni: siamo totalmente avvolti dal materiale, soccombiamo così tanto al quotidiano che non siamo più in grado di farci domande sul senso della vita. E sarà forse per questo che la vita ne appare priva?
La narrazione si sposta poi sui personaggi che nel corso della storia invece le domande se le fono fatte, personaggi per cui la ricerca del divino e la ricerca dell’origine era impresa ben più importante della vita stessa. Il percorso del film racconta le esperienze individuali di filosofi, profeti, mistici, dello stesso Gesù, fino ad arrivare ai Catari, per i quali la ricerca del divino era un fatto sociale che si rifletteva nella costruzione di una società giusta ed egualitaria. La storia di “Anemos” sposta quindi lo sguardo dello spettatore dalla vita di oggi al passato attraverso le storie dei grandi personaggi e dei grandi mistici.
Perché “Anemos” oggi? Il film vuole stimolare nel pubblico le domande sul senso della vita, sulla sua origine, sulle conseguenze della vita stessa e delle sue azioni. Vuole aiutare l’individuo contemporaneo a elevarsi dal quotidiano e stimolarlo a compiere quel cammino di ricerca che da sempre ha contraddistinto l’essere umano come tale, e tutto questo attraverso una narrazione delicata e coinvolgente.