Domenica 12 agosto, nelle vie e nelle piazzette del Rione Terravecchia di Pisticci, un’altra lingua, quella slava, si è aggiunta al coro polifonico dei cineasti provenienti da tutto il mondo che, come ogni anno da tredici anni, accompagna il rito del Festival dei cortometraggi, inaugurato venerdì 10 agosto. E’ la prima voce del regista, musicista e sceneggiatore serbo Emir Kusturica che ha incontrato il Festival, con i suoi ospiti, lo staff, il pubblico, gli appassionati di cinema, i turisti e la stampa che sta seguendo l’evento, già nel pomeriggio della terza giornata, prima di incamminarsi nella visionaria escursione tra Terra e Mondo in compagnia di Manuela Gieri, docente di Storia e Teoria del Cinema all’Università della Basilicata e di Toronto.
Dopo la Lectio magistralis su “Cinema e territorio”, nella Sala piccola è stato proiettato l’ultimo lungometraggio in concorso. Domenica si è chiusa anche la finestra sui cortometraggi con le immagini in movimento dei blocchi D, E ed F. Quando, in una sera di mezza estate, gli sguardi degli spettatori convergono all’unisono sugli schermi informali del LFF, la magia è cosa ormai risaputa, ma quando succede che gli occhi del pubblico si incrocino con quelli dei registi che hanno dato vita alle opere in concorso, l’incantesimo si sublima. E’ quanto accaduto ai visitatori che hanno seguito le proiezioni degli ultimi due blocchi di film, i quali hanno avuto la possibilità di interagire e disquisire dei lavori selezionati con gli autori presenti.
Le oltre 50 opere in concorso verranno valutate da una giuria internazionale composta dal regista torinese Massimiliano De Serio, dall’artista moscovita Elizaveta Skvortsova e dalla fotografa Martina Della Valle. Sono 14 le ambite Elle – Best Tecnique per la sola sezione Animation, Best Actor e Actress per le sezioni Fiction e Feature, Best Cinematography, Best Film e Best Topic per le tre sezioni competitive – che verranno assegnate lunedì 13 agosto nel corso della cerimonia di premiazione in programma alle ore 21:30 presso l’Arena La Salsa/Lombardi che, subito dopo, accoglierà migliaia di appassionati di musica da tutta la Basilicata e regioni limitrofe per l’atteso concertone di Emir Kusturica & No Smoking Orchestra.
Lunedì 13 agosto, pellicole in stand by per lasciare spazio a due appuntamenti speciali, il primo proietterà il Lucania Film Festival nel mondo delle persone disabili, il secondo trasporterà lo spirito e una delegazione della kermesse pisticcese fra i Sassi di Matera. Alle ore 18:00, nella Sala Piccola della Terravecchia di Pisticci, si affronterà il tema dell’accessibilità agli eventi culturali da parte delle persone affette da sindrome di down, nell’ambito del convegno “Culturabilità” organizzato in collaborazione con l’associazione AIPD, a cui prenderà parte il presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Folino.
A Matera, invece, dalle 16.30, grazie alla collaborazione con il Comitato Matera 2019, Emir Kusturica sarà accompagnato in una passeggiata tra le viuzze della Città candidata a Capitale Europea della Cultura, nell’ambito della ”Anteprima “Materadio” prima di ricevere il Premio “Città di Matera” negli affascinanti spazi di Casa Cava che faranno da cornice all’intervista che l’ospite speciale del LFF rilascerà a Steve Della Casa per Rai Radio Tre in diretta su Hollywood Party.
La tappa materana del festival pisticcese testimonia il radicamento della manifestazione sul territorio e nel Sud Italia più in generale. Prova ne sono anche i nomi dei prestigiosi sponsor che hanno creduto nel progetto giunto alla sua tredicesima edizione. La presenza dello storico marchio Amaro Lucano, nella sua assoluta novità, qualifica ulteriormente il LFF che, grazie alla sua dimensione internazionale ormai consolidata, quest’anno ha avuto anche la fiducia di Natuzzi, gruppo pugliese leader nella produzione di divani e poltrone che ha fatto dell’esportazione il suo marchio di fabbrica. Dalla vicina Campania è giunto, invece, il sostegno del Banco di Napoli S.p.a., la maggiore istituzione bancaria del Mezzogiorno che, per tradizione seleziona le migliori espressioni dell’intellettualità, inserendosi in progetti culturali e sociali di ampio respiro con ricadute positive sul territorio. Tra gli amici, il Gal “La Cittadella del sapere” che, dopo aver seguito l’inverno scorso le tappe estere dello spin-off Lucania Film Family ad Amsterdam, continua a supportare il Festival anche nella sua naturale e originaria location fra i calanchi di un’estate lucana.
IL LUCANIA FILM FESTIVAL E’ UN MIRACOLO: INTENSA E AFFOLLATA LECTIO MAGISTRALIS DI KUSTURICA NELLA QUALE E’ STATA LANCIATA UNA PROPOSTA DI GEMELLAGGIO TRA PISTICCI E KUSTENDORF
“In Europa dell’Est, le ultime roccaforti del buon cinema sono i festival e presto anche qui da voi, per trovare immagini autentiche, non si potrà più contare sulle sale cinematografiche”. In una serata gremita di gente, il pluripremiato ed eclettico Emir Kusturica ha lanciato la sua provocazione dal palco della Sala piccola della XIII edizione del Lucania Film Festival che lo ha visto assoluto protagonista nella terza giornata di proiezioni e spettacoli. Le sue parole hanno dato vita ad un’inquadratura in cui l’immagine della kermesse pisticcese coincide con la visione del grande artista serbo.
Il LFF è il festival dei luoghi e delle persone, è lo spazio entro il quale giovani video-maker possono confrontarsi con registi affermati in un clima di familiarità e prossimità da cui sono banditi i red carpet e gli abiti da cerimonia. Da Pisticci a Kustendorf – il piccolo villaggio serbo interamente realizzato in legno di recupero fatto costruire dal regista nel 2004 anche per accogliere il suo festival dedicato alla settima arte – il passo è davvero breve. E allora, perché non pensare ad un gemellaggio fra le due realtà? La domanda è nata spontanea in tutti gli spettatori, numerosi e attenti, ed è stata formulata dalla moderatrice della Lectio magistralis “Cinema e Territorio”, la docente universitaria di Storia e Teoria del Cinema, Manuela Gieri. Il “perché no?” dell’autore di Underground apre a Pisticci prospettive inimmaginabili.
Perché non valorizzare una relazione edificabile sulla volontà comune di selezionare il meglio della proposta cinematografica dando priorità alla qualità piuttosto che alla quantità? Kusturica lo sottolinea riportando un aneddoto autobiografico legato alla sua esperienza di giurato: “Quando ero a Cannes nell’84, i film candidati e selezionati erano solo 600; oggi sono diventati circa 3700. E’ un chiaro segnale che la quantità sta distruggendo la qualità ed è proprio questa la ragione che mi ha spinto ad organizzare un festival per incoraggiare i giovani autori che non riescono ad emergere a causa delle logiche imposte dalle major del settore che, puntando alla semplificazione, dettano i canoni estetici seguendo esclusivamente i gusti del mercato”.
Perché non creare un ponte fra due luoghi lontani eppur così simili, due realtà che stanno puntando sul cinema e sul sul suo indotto come veicolo di sviluppo dei territori? “Per me in un film, lo spazio viene prima del tempo – ha confidato il regista serbo – ma oggi i diktat imposti da Hollywood determinano una carenza in tal senso che si può rilevare nella maggior parte dei film in circolazione”. Nota di colore che ha divertito l’intera platea, il riferimento alla nota attrice Angelina Jolie recentemente passata dietro la cinepresa per girare un film sulla guerra in Bosnia. “Come può una diva barricata nella sua superlussuosa villa realizzare un film del genere senza aver conosciuto da vicino il dramma di un territorio lacerato dalla violenza”?
Il rapporto della settima arte con il territorio è la direzione che verrà seguita per consolidare il gemellaggio tra il piccolo regno di Kusturica, location de “La vita è un miracolo”, e la cittadina jonica lucana: Kustendorf come Art Zone, il progetto candidato agli Awards dello sviluppo creativo promosso dagli organizzatori del Lucania Film Festival per il recupero del centro storico di Pisticci attraverso la trasformazione delle tipiche lammie in unità polivalenti, destinate non solo ad ospitare gli artisti coinvolti a vario titolo e in differenti momenti dell’anno nell’attività del Festival, ma anche ad accogliere attività laboratoriali e multimediali.
“Conosco ogni singola battuta e frammento della produzione felliniana e viscontiana e so in che misura i loro film attingano alla tradizione del territorio”, ha detto il regista che forse non immaginava di aver percorso le stesse strade e di aver attraversato le stesse piazze che 50 anni fa furono immortalate in bianco e nero dal grande Luchino e dai suoi collaboratori durante i sopralluoghi in Lucania che hanno preceduto le riprese del capolavoro “Rocco e i suoi fratelli”. Ogni luogo ha qualcosa da narrare e anche Pisticci ha saputo raccontare la sua piccola ma importante storia ad uno dei maestri del cinema contemporaneo che fin dalla prima pellicola non ha nascosto l’influenza che il cinema italiano ha avuto sulla sua crescita artistica.