Si è svolto sabato 23 novembre 2019, nella suggestiva chiesa rupestre di Santa Maria de Armenis, il vernissage di Materre VR Experience, il film collettivo unico nel panorama cinematografico internazionale che fonde insieme immagini in movimento e poesia in realtà virtuale a 360 gradi. Frutto di un Cantiere Cinepoetico Euro-Mediterraneo che si è tenuto a Matera lo scorso mese di aprile, il film sarà mostrato al pubblico dal 27 novembre al 21 dicembre 2019 (dal mercoledì alla domenica, la mattina dalle 10.00 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00) all’interno degli spazi della chiesa di Santa Maria de Armenis dove è stato allestito un percorso immersivo lungo il quale i visitatori potranno fruire del mediometraggio sotto forma installativa (in versione “flat”) o individuale (indossando l’oculus). Il percorso espositivo permetterà allo spettatore di “abitare” letteralmente il film, grazie all’idea che lo stesso luogo fisico della chiesa sia il prolungamento dello spazio virtuale in cui i performer mettono in scena visivamente e acusticamente la loro scrittura poetica.
L’esposizione è accompagnata da una pubblicazione (edita da ArtDigiland) corredata da saggi critici, dalle schede dei cinque episodi e da una serie di fotografie a colori che raccontano l’evoluzione di un progetto assolutamente unico nel panorama cinematografico italiano e internazionale.
Gli episodi del film nascono dall’incontro tra 5 videomaker e 5 poeti: Gianluca Abbate / Eduard Escoffet (Cos Endins), Domenico Brancale / Blerina Goce (Ate ca tu), Vito Foderà / Yolanda Castaño (Mai Terra), Giuseppe Schillaci / Aurélia Lassaque (Transhumance), Elena Zervopoulou / Nilson Muniz (BeLeaf).
Il progetto MaTerre, ideato e prodotto creativamente da Adriana Bruno e Antonello Faretta, è curato dai tre direttori artistici – Antonello Faretta, Paolo Heritier e Lello Voce – e nasce dall’esigenza di ripensare radicalmente l’immaginario della terra dei Sassi mediante un connubio tra innovazione e tradizione, oralità e tecnologia, con l’obiettivo di sviluppare un vero e proprio cantiere cinepoetico euro-mediterreaneo. La mostra e il catalogo sono a cura di Bruno Di Marino.
Bruno Di Marino
“La mostra è strutturata ed ambientata in una chiesa che si trova in mezzo ai Sassi che è Santa Maria de Armnis. È suddivisa in alcuni spazi a seconda dei cinque episodi che compongono questo film girato in realtà virtuale. Si tratta di un esperimento cine-poetico che vede l’incontro tra 5 film makers e 5 poeti dell’area del Mediterraneo. La mostra è un percorso immersivo che lo spettatore fa nel vedere i cinque episodi attraverso l’oculus oppure in versione flat cioè proiettata su grande schermo. Il progetto MaTerre è estremamente singolare e originale perché per la prima volta si è provato a fare un film in realtà virtuale di cine-poesia. I 5 film maker hanno visualizzato i versi di altrettanti poeti e quindi hanno costruito, durante il periodo della residenza d’artista che si è tenuta a Matera ad aprile scorso, questi cinque piccoli film che riproponiamo in un luogo, la chiesa rupestre di Santa Maria de Armnis appunto, che può essere vista come una sorta di continuazione delle location, sorta di dispositivo all’interno della quale fruire del film”.
Antonello Faretta
Matera VR Experience è un film collettivo composto da cinque episodi frutto di un lavoro intenso realizzato all’interno di una residenza artistica che si è tenuta a Matera dal 18 aprile al 2 di maggio 2019. All’interno di questa residenza un gruppo costituito da cinque coppie creative, un regista e un poeta di area euromediterranea, hanno lavorato in situ alla realizzazione di questo film che si ispira ai versi di una poesia del 1949 di Rocco Scotellaro, “La mia bella Patria”.
Io sono un filo d’erba
un filo d’erba che trema.
E la mia Patria è dove l’erba trema.
Un alito può trapiantare
il mio seme lontano.
Poesia che ha costituito per noi, in questo lavoro interdisciplinare, quel fuoco, quel punto di partenza per generare nuove poesie, le poesie di questi cinque poeti invitati in residenza a Matera, e declinare i valori identitari legati all’appartenenza alle proprie geografie di partenza e declinarle qui a Matera. Per cui ciascun poeta ha scritto un componimento originale che ha costituito la cifra di sceneggiatura con cui i registi hanno girato queste opere innovative, con una tecnica immersiva a trecentosessanta gradi con l’idea di far vivere al territorio e al visore un’esperienza unica rispetto all’immaginario precostituito di Matera. Dal 27 novembre al 21 dicembre, i visitatori potranno quindi vivere questa esperienza visitando l’installazione curata da Bruno Di Marino.
È stato un progetto molto lungo, complesso e interdisciplinare come lo si può comprendere già dalla scelta dei tre direttori artistici: un regista, un poeta, Lello Voce, e un giurista, Paolo Heritier. Abbiamo cercato di mettere in piedi questo cantiere interdisciplinare per realizzare questi film di poesia in realtà immersiva ma anche per sviluppare degli aspetti di ricerca accademica, curati dal professor Herotier, al fine di investigare il rapporto identitario tra la tradizione, la cifra di partenza di questo progetto, i versi di Rocco Scotellaro con l’innovazione e la tecnologia.
Lello Voce
La poesia, come sempre, per fare comunità. Perché dove c’è un poeta c’è una comunità, dove c’è un poeta c’è una società che si riunisce attorno a lui per celebrare questa festa che ci fa umani: la festa del linguaggio. Quando diciamo “Stay Human” vogliamo dire esattamente questo in fondo, siamo dentro il linguaggio. Lo strumento e il medium che più di ogni altro ci rende Uomini e Donne. MaTerre è particolarmente importante da questo punto di vista proprio perché l’arte più antica di tutti, quella che sembra ormai un residuo del passato, dimostra invece di essere con un piede, e forse con tutte e due i piedi, nel futuro. Di riuscire ad abitare la virtualità, di riuscire a interpretare le forme di un mondo che solo adesso stiamo cominciando a intravedere ma che certamente segnerà il nostro futuro. Il futuro del nostro immaginario, il futuro dei nostri desideri e, come sempre, accanto a ciascuno di noi, ci sarà la poesia.
Paolo Heritier
L’analisi che sottintende la prospettiva del progetto è quella del coinvolgimento delle università europee all’interno di Matera. Accanto al processo di lavorazione del film, sono stati sviluppati dei percorsi nell’università di Torino ma anche altre università in giro per l’Europa, in cui si sono discussi i contenuti del blog Sul tema dell’identità e poi in particolare dell’origine poetica del diritto che ci coinvolge direttamente nel cinema di poesia. L’idea di fondo è che ogni volta che cambia la prospettiva, il modo in cui si rappresenta la realtà, ci sono delle importanti conseguenze per la società intera e per tutte le visioni di ogni elemento rilevante della società, tra cui, ad esempio, il diritto. Il senso è quindi quello di usare l’idea di Matera Capitale Europea della Cultura per parlare dei grandi temi concernenti l’identità europea anche in università, cercando di collegare cinema, poesia e ricerca universitaria in tutta Europa. Il nostro obiettivo sarà anche quello di portare la visione del film e la discussione dei contenuti dei cinque episodi nelle varie sedi universitarie europee a fine di continuare questo sviluppo e dargli una dimensione di ricerca, di studio e di analisi effettivamente europea.
Per poter accedere alla mostra e visionare i cinque episodi in modalità VR è necessario il “Passaporto” di Matera 2019.
MaTerre è un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 coprodotto da Rete Cinema Basilicata e Fondazione Matera-Basilicata 2019 con il cofinanziamento della Fondazione Lucana Film Commission e il partenariato di Meditalents (Francia), Albanian National Film Center (Albania), Rattapallax (USA), Istituto Italiano di Cultura di Madrid (Spagna), CIRCE/Università di Torino (Italia), DAMS/Università della Calabria (Italia), Universosud (Italia), Noeltan Film (Italia). Realizzato con il fondo etico di BCC Basilicata e Banca Etica. Con il patrocinio di CNA e Dicem-Unibas.