Con il docufilm Profondo sacro scritto e diretto da Gianni Maragno (20 minuti, 2009) si è svolto il quarto degli appuntamenti domenicali della XXI Mostra CinEtica dal titolo “Misticismi corsari, Pasolini e Oltre” promossa dal CineClub “Vittorio De Sica” diretto da Armando Lostaglio.
A discutere del film con l’autore, il prof. Emanuele Giordano dell’Università di Matera. Partecipazione alquanto sentita da parte del folto pubblico del Centro sociale, per un’opera che sarebbe piaciuta ad intellettuali registi controversi come Guy Debord.
Il cammino del genere umano dai primi insediamenti rupestri (l’abitare in grotta) lo scavare nel “Profondo” la sacralità di ogni esperienza umana, unita alla perenne esigenza di ogni uomo di un abbraccio con
l’Eterno (credente o non credente)è la trama piena di interrogativi sui temi esistenziali e di coscienza verso i quali l’uomo del terzo millennio guarda e si interroga.
“L’accoglienza sempre calorosa che Rionero e il CineClub “De Sica” riserva al mondo del Cinema e dei suoi protagonisti – ha sostenuto il regista Gianni Maragno – è di per sé un riconoscimento che appaga coloro che ne sono investiti. In una cornice di pubblico attento e in un ambiente essenziale, che ha nel telo di proiezione il fulcro di ogni interesse, ha avuto luogo un altro appuntamento del di CinEtica dedicata figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini, vicine per molti aspetti ai territori della nostra regione, e sempre foriere di attualità e proficue riflessioni. Ho provato a riproporre in “Profondo sacro” (Deeply Sacred) il rapporto del poeta friulano con i Sassi, associato al sentimento di sacralità del Vangelo secondo Matteo, girato a Matera e nel Vulture, affrontando in una visione religiosamente laica le nuove problematiche che scaturiscono da una società sempre più tecnologizzata e allettata da nuovi miraggi quali la clonazione e l’intelligenza artificiale, applicata al superamento della morte.
Sulla intimistica religiosità di Pasolini – continua Maragno – abbiamo apprezzato l’interessante testimonianza proposta dall’intervista realizzata da Armando Lostaglio a Lucio Caruso, medico e benefattore, che racconta di quando convinse Pasolini ai primi anni ’60 a realizzare il mitico “Vangelo”. Una intervista, realizzata nella Cittadella Cristiana di Assisi venti anni or sono da Lostaglio, che avrebbe sicuramente offerto un rilevante contributo di conoscenze se inserita nell’ambito della Mostra su Pasolini, tenutasi negli scorsi mesi a Matera, e che conferma quanto ebbe a sostenere a suo tempo un’altra grande personalità del Cinema, il Maestro Nino Rota: “Credenti, e non, alla fin fine siamo tutti alla perenne ricerca di un abbraccio con l’Eterno”.
Ha quindi sottolineato il prof. Emanuele Giordano: “La passione che Gianni Maragno, scrittore e regista, ha dedicato a Matera e al suo habitat fa sì che i Sassi ed il patrimonio rupestre, riemergano nei suoi lavori, tanto suggestivi quanto impervi, all’occhio della macchina da presa che li scruta con il rispetto dovuto. L’imponenza di Matera, so¬spesa tra il suo passato di “capitale della civiltà rupestre” e quello futuro di emblema della cultura europea, è di per sé sufficiente a descrivere la storia dell’uomo, con la tradizione spontanea e con¬solidata di rispetto e sostenibilità di vita. L’effetto immediato che questi siti producono nello spet¬tatore è di grande impatto emotivo, al pari di quanto accade agli impreparati viaggiatori che si tro¬vano a percorrere il dedalo di viuzze che attraversano gli antichi rioni.”
Profondo sacro (Deeply Sacred) si svolge come viaggio nel patrimonio rupestre di Matera, che Gianni Maragno coglie nelle sue metamorfosi e nei suoi incanti, con risultati ricchi di emozione, esal¬tandone l’essenza di una tra le più antiche città al mondo con la sua carica di magnetismo e magia, che sprigiona in un modello artigianale di cinematografo, che incontra e suscita apprezzamento.
Feb 25