Riportiamo di seguito l’intervento di Carlo Laurenza in cui annuncia l’avvio del nuovo Movimento Cinema Esplosivo (MOCIES). Di seguito il testo integrale e il link per iscriversi al FilmLab.
Che fare per fare cinema? Riflessioni su un nuovo progetto artistico-culturale per creare nuove forme di aggregazione sociale e di partecipazione.
Perché sento l’esigenza di far nascere un nuovo Movimento Cinematografico?
Il MOCIES (Movimento Cinema Esplosivo) nasce per fare cinema in modo libero e indipendente e soprattutto per dare la possibilità a chi vuole avvicinarsi all’arte cinematografica di farlo in modo diretto. Il cinema non è solo industria ma è anche, e soprattutto, un linguaggio e un’arte. Chi vuole fare cinema in Basilicata non ha nessuna possibilità di trovare una scuola di cinema o dei corsi specifici. Nelle università ci sono, forse, dei corsi di cinematografia ma spesso si limitano alla sola teoria tralasciando l’aspetto più importante, la pratica. Il cinema è un mestiere che si impara sul campo, si deve sperimentare, sbagliare e soprattutto fare. Io per esempio ho frequentato una scuola di cinema a Firenze e fatto diversi workshop con registi di grande valore, ma purtroppo si limitavano alla sola teoria. La regione Basilicata non offre nessuna chance ai ragazzi che vogliono intraprendere una carriera nel settore cinematografico, chi vuole fare questo mestiere deve andare via e spostarsi a Roma, Torino o Milano. È chiaro che la nostra attività non potrà mai sostituire o avere la stessa funzione delle prestigiose scuole di cinema presenti sul territorio nazionale, non è una nostra pretesa. Ma chi entrerà a far parte del nostro gruppo di lavoro potrà beneficiare di un grande fermento creativo e dell’immediatezza di fare cinema perché sarà un tipo di cinema quasi a costo zero e che non avrà l’intermediazione dell’industria che spesso rallenta o non considera determinati progetti che trattano tematiche politiche di un certo tipo o che esclude stili cinematografici che si rifanno a linguaggi d’avanguardia. Per farla breve il MOCIES si ispira ad altri movimenti cinematografici del passato, come la “Nouvelle Vague” francese, i Cinegiornali liberi di Zavattini e alla sua poetica del pedinamento, al movimento “DOGMA95”, al Free Cinema inglese, a registi come Jean Luc Godard, John Cassavetes e al loro modo di fare cinema con mezzi produttivi di fortuna, anche se la nostra generazione ha il vantaggio di poter usufruire delle nuove macchine da presa digitali, dei computer e dei software di montaggio. Per fare un cortometraggio non bisognerà aspettare i fondi della Film Commission e perdersi nella burocrazia che favorisce solo il clientelismo legato alla politica, ma le uniche cose di cui gli autori, o aspiranti tali, avranno bisogno saranno una forte passione per il cinema e una grande volontà. Per noi l’aspetto artistico è importante, ma non è il nostro unico obiettivo. Fare cinema deve essere un’occasione per stare insieme, il fare cinema deve avere una funzione di rigenerazione sociale, spesso i giovani che vivono in luoghi periferici come i piccoli paesi della Basilicata non hanno neanche la possibilità di vivere momenti di aggregazione e non riescono a condividere storie ed esperienze. Quindi il nostro obiettivo è anche quello di cambiare questa situazione di degrado sociale in qualcosa che favorisca la condivisione di progetti e di idee e che sia in grado di attivare la partecipazione dei giovani, ma anche di persone appartenenti a qualsiasi fascia d’età.
Come funzionerà il MOCIES?
Ho pensato di creare dei FilmLAB attraverso i quali sarà possibile conoscere le differenti fasi di produzione di un film (pre-produzione, produzione e post-produzione) e soprattutto sperimentare insieme, attraverso la partecipazione ai differenti processi creativi, la co-creazione dei prodotti cinematografici. Dopo aver formato un gruppo di persone interessate a scoprire e a vivere il mondo del cinema visto da un’altra prospettiva, sceglieremo una tematica e subito dopo partirà il lavoro vero e proprio. Quindi scriveremo un soggetto, una sceneggiatura, verràfatto lo storyboard, la shot list e tutto ciò che serve a realizzare un buon lavoro.
Cosa rende il MOCIES diverso dagli altri movimenti cinematografici?
Con il MOCIES voglio rendere il cinema un’arte che non ha come unico scopo quello di produrre un film, ma che riesca a valorizzare tutti i meccanismi sociali che si mettono in moto durante la lavorazione di un’opera cinematografica. In questo modo tutti gli ingranaggi della macchina cinema saranno potenziati e serviranno a riempire gli spazi vuoti che ci sono nella parte meno visibile della nostra società.
Cosa intendo per “parte meno visibile?”
Mi riferisco a quei luoghi e a quei gruppi sociali che rimangono emarginati dal resto del mondo. Mi riferisco a quelle persone che rimangono indietro rispetto alla parte più viva della società, a coloro che restano fuori dai meccanismi del lavoro, della cultura e vengono intercettati da forze negative e da fenomeni che distruggono il tessuto sociale più povero. Se un ragazzino di quindici anni cresce in una periferia che non ti da nessuna alternativa, che non ti stimola a cercare le tue passioni e a praticarle, subentrano l’emarginazione e il degrado. In una società sana ci devono essere luoghi e spazi presenti sul territorio che devono consentire, a quelle persone che si trovano in una posizione di svantaggio, di poter coltivare i propri sogni.
Perché ho scelto il nome “Movimento Cinema Esplosivo”?
Perché la parola “esplosivo” descrive bene la necessità di far nascere nuove attività culturali. Siamo in un periodo storico dove le relazioni umane sono sempre più superficiali. Quindi una sana “esplosione” di creatività, di cultura e di partecipazione è quello che serve a cambiare la situazione attuale, o almeno a provarci. Ci tengo a precisare che la scelta del nome non ha nulla a che fare con la guerra in corso. Sia il logo che il nome dell’attività che rappresento sono stati pensati e creati prima dell’inizio del conflitto bellico tra Russia e Ucraina. Noi siamo contrari alla guerra e speriamo che la pace possa trionfare al più presto. Vedere la sofferenza sul volto dei bambini, delle donne e di tutte le persone coinvolte è orribile. Il cinema può avere un ruolo importantissimo anche nel raccontare storie sulla guerra e sulla pace in grado di andare oltre la narrazione che ci viene offerta dai mass media tradizionali e può contribuire a diffondere verità che spesso vengono nascoste o dimenticate.
Come intendo coinvolgere le associazioni culturali e le istituzioni?
Semplicemente andrò a proporre questo progetto a tutte quelle attività culturali che sono presenti sul territorio lucano (soprattutto a quelle che già si occupano di cinema) e se vorranno aderire tutti potranno dare il loro contributo attraverso la partecipazione e altre forme di sostegno. Per quanto riguarda le istituzioni penso che dovrebbero essere aperte a questo tipo di iniziative (eprobabilmente lo saranno) e contribuire in tutti i modi possibili allo sviluppo di attività culturali che hanno obiettivi di rigenerazione sociale e di crescita artistica. Il cinema può avere anche una funzione di crescita economica e portare lavoro in un territorio come il nostro in cui c’è una forte disoccupazione. Quindi confido in un loro immediato sostegno, soprattutto morale.
Come possono, le persone interessate, entrare nel MOCIES (Movimento Cinema Esplosivo)?
Per entrare a far parte del progetto basta iscriversi sul nostro sito web e inserire i dati richiesti.Oltre all’inserimento dei vostri dati dovrete specificare a quale compagnia di co-creazione cinematografica vorrete iscrivervi, tenendo conto del vostro grado di preparazione e alfabetizzazione cinematografica.
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