E’ on line dal 20 giugno scorso Father & Son – project X, un microfilm realizzato dal filmaker materano Nicola D’Antona, che può essere collocato meglio nel genere videoclip. Interpretato da giovanissimi ma anche da un volto noto della scena culturale materana. Di seguito l’intervista rilasciata dal filmaker materano.
Come nasce l’idea di Father & Son?
Nasce per sbaglio, o sarebbe meglio dire; per una svista. Originariamente infatti, due quinti della clip erano stati ideati per uno spot pubblicitario. Successivamente mi sono accorto che il copyright della colonna sonora, per quanto elastico, era subordinato a particolari clausole che non mi avrebbero permesso di adattare il brano stesso alla durata del filmato, ripeto: originariamente molto più corto, ed i quattro minuti, successivamente diventati quasi cinque, sarebbero stati eccessivi per uno spot. Il risultato è quello che potete vedere.
Ritieni quindi che per gli eventi, sia stata una scelta sfortunata?
Tutt’altro! direi responsabile! Non tanto per le problematiche annesse al diritto d’autore, quanto piuttosto al rispetto della proprietà intellettuale di chi, oltremodo, mette a disposizione le proprie risorse a favore della creatività. Alcune opere possono nascere in svariati modi. In alcuni casi possono venire ispirate da una linea melodica di una canzone. Smontare o riadattare avrebbe davvero poco senso. Il flusso creativo non ha regole precise, e quando non ci sono particolari vincoli, la scelta più saggia sarebbe quella di ripartire da una nuova idea.
Nel filmato compare un volto noto, ma anche quelli di alcuni giovanissimi
In verità dei giovanissimi nipoti, uno dei quali non è nuovo a questo genere di iniziative. La piccolina invece si trovava sul set e l’ho voluta includere al momento delle riprese insieme alla sua mamma. Angelo Roberti invece è un volto noto della scena culturale materana che ho avuto la fortuna di poter coinvolgere in un mio precedente lavoro. Lui è un bravissimo attore non professionista, oltre ad essere un professore ben voluto dai suoi tanti ex alunni. Luca Taddeo invece, interpreta un artigiano materano impegnato a lavorare un pezzo di calcarenite. Altri amici sono comparsi in un brevissimo spezzone mentre puntano un oggetto nel cielo.
L’ultima domanda ha a che fare proprio con questo oggetto. Quale significato hai voluto attribuire all’asteroide che apre il filmato, e quale al pianeta che invece lo chiude?
La scelta è nata successivamente alla decisione di trasformare lo spot in videoclip, e tutto sommato non c’è un motivo particolare. Però Galileo Galilei scriveva: “Dietro ogni problema c’è un’opportunità.”, e il mio era di far sopravvivere Father & Son all’oblio, se non avessi potuto destinarlo all’uso per cui era nato. Ad ogni modo mi ha affascinato l’idea di un “sasso cosmico” del diametro di 400 Km che lascia la fascia degli asteroidi e punta verso la terra. Saturno invece è un pianeta a me molto caro. L’ho voluto celebrare perché dal 27 giugno si trova alla distanza minima dalla terra, circa 1.353 milioni di chilometri, condizione ideale per poterlo ammirare in tutto il suo splendore, quindi occhi al cielo!
Michele Capolupo
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