Sabato mattina si è tenuto a Campobasso un corso di formazione, destinato ai giornalisti, interamente dedicato a Federico Fellini. L’iniziativa, fortemente voluta dal Presidente dell’Ordine Vincenzo Cimino e curata dal giornalista cinematografico Emanuele Pecoraro, si colloca a quasi trent’anni dalla scomparsa del Maestro riminese ed ha avuto come obiettivo quello di rileggere alcuni articoli, scritti di proprio pugno dal cineasta per “L’Europeo” e “Il Resto del Carlino”.
Come è noto Fellini, prima di intraprendere la sua carriera dietro la macchina da presa, è stato innanzitutto un giornalista. In molte delle sue pellicole, da “Agenzia matrimoniale”- passando per “Roma”- fino a “Intervista”, ha più volte ricordato il suo arrivo nella città del cinema e i tanti lavori svolti durante gli anni difficili della guerra. Una passione – quella per il disegno – che,dalle prime caricature realizzate per “La domenica del Corriere” e “Il Marcaurelio”ha preso man mano forma negli storyboard, spesso utilizzati a completamento delle sceneggiatureper i suoi tanti lungometraggi. Oltre alla creazione dei bozzetti, Fellini è stato un autore prolifico, sia per il teatro che per la radio, uno sceneggiatore per Roberto Rossellini e Pietro Germi e – solo dal 1950 -ha esordito con “Luci del varietà” come regista, trattando i generi più disparati: dalla commedia al dramma e dal documentario alla pubblicità.
Attraverso l’analisi di alcune sequenze meno conosciute, tratte dai documentari destinati al piccolo schermo, i giornalisti molisani hanno avuto l’occasione di approfondire il suo rapporto con il Neorealismo, quello controversocon la televisione, la polemica contro le emittenti private sulle interruzioni pubblicitarie nei film, nonchè il ruolo assunto da Cinecittà e dai maggiori centri di produzione cinematografica, disseminati nella Capitale, dentro e fuori il Grande Raccordo Anulare.
All’incontro hanno inoltre preso parte, seppur in collegamento telefonico, alcuni interpreti e collaboratori del regista. L’attrice Barbara Scoppa, che ha debuttato proprio con Fellini in uno sei suoi ultimi lavori “Ginger e Fred”, ha ricordato con emozione il suo primo incontro con il regista, avvenuto a Cinecittà e le sue esperienze di set, condivise al fianco di Marcello Mastroianni e di Giulietta Masina. Il direttore di produzione Roberto Mannoni, segretario e fidato amico di Fellini, è stato prodigo di tanti aneddoti legati a film celeberrimi come “La voce della luna” e “Intervista”. Mannoni ha infine sottolineato con amarezza come la mostra, ideata realizzata da lui stesso negli stabilimenti di Cinecittà, non sia più visitabile.Dopo aver constatato il disinteresse dimostrato dalle istituzioni italiane, si è infatti trovato di fronte alla difficile decisione di vendere lo studio originale del Maestro, situato sopra il Teatro 5, a degli imprenditori canadesi.
Vista la grande partecipazione e il successo riscosso dal corso di formazione, il Presidente dell’Ordine Vincenzo Cimino ha annunciato che ne seguiranno degli altri nei prossimi mesi, sempre dedicati alla storia del cinema, per formare i giornalisti alle nuove sfide che la nostra professione ci impone.