Proiettato nel pomeriggio Ipogei Motta di Matera il docu-film “Un intellettuale in borgata” di Enzo De Camillis (che del film è regista e produttore), dedicato a Pier Paolo Pasolini, a cui è seguita una conversazione con il regista. L’iniziativa è stata inserita nella mostra “Pasolini 1922-2022” organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta e curata da Marina Sonzini e Edoardo Delle Donne. L’incontro è stato moderato e condotto dal critico cinematografico Ivan Moliterni.
Premio Speciale al Festival Internazionale del Documentario Libero Bizzarri 2014, primo premio come Miglior Documentario al Festival Omovis di Napoli, premiato al Festival RIFF di Roma, il docufilm racconta la vita e il pensiero di Pasolini con particolare riferimento agli anni del suo soggiorno nel quartiere romano di Monteverde (dal 1954 al 1963) e vede la partecipazione straordinaria di Leo Gullotta che, nella splendido salone della Biblioteca Vallicelliana legge l’articolo pubblicato nel Novembre 1974 sul Corriere della Sera: “IO SO…”
Il film racconta uno spaccato della sua vita con le contraddizioni culturali e sociali in una città in evoluzione ma ancora radicata in un mondo popolare non emancipato. La ricerca di Pasolini si focalizza sull’onestà culturale delle borgate, contrastate dal governo di quegli anni con rigidità intellettuale e forti preconcetti sulle diversità.
L’opera alterna una serie di immagini storiche, alle interviste ai contemporanei di Pasolini: dai colleghi del cinema (Gregoretti, Pupi Avati, Citto Maselli, Maurizio Ponzi), ai ragazzi di vita di Monteverde (Silvio Parrello “er pecetto” e Umberto Mercadante “er gallinella”), agli esponenti di vertice della politica (Gianni Borgna e Goffredo Bettini) a storici e intellettuali come Stefano Rodotà.
Questo film, nato come documentario, è oggi un importante documento storico: col passare degli anni, alcuni dei testimoni che compaiono nelle interviste non ci sono più. Questa è pertanto l’ultima preziosa testimonianza che abbiamo del loro incontro con Pasolini.
Il film è stato presentato in Italia e con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura è stato proiettato a Stoccolma, Lisbona, Sòfia.
Nel 2018 in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, il regista De Camillis ha allestito una mostra fotografica con 130 scatti accompagnata dalla proiezione del film e alla presentazione del libro “P.P. Pasolini: Io So…” presso il Centro Culturale Borges di Buenos Aires, a Rosario e Santa Fè.
Il libro, che verrà presentato anche a Matera congiuntamente al film, raccoglie le testimonianze complete, ovvero le interviste integrali, che per ragioni di montaggio e durata nel film hanno dovuto necessariamente essere ridotte nella versione cinematografica.
Biografia Enzo De Camillis
Enzo De Camillis è nato, cresciuto, vive e lavora a Monteverde, in quei grattacieli di Donna Olimpia dove Pasolini ambienta i suoi romanzi, a pochi metri da dove all’epoca c’era il campetto di pallone e a poche centinaia di metri dalla casa di Pasolini in via Fonteiana. Non ha conosciuto Pasolini di persona, ma ha respirato per tutta la vita lo stesso quartiere e i suoi mutamenti.
Debutta nel 1977 come aiuto scenografo di Dante Ferretti nel film “Il Mostro” di Luigi Zampa (Dante Ferretti che non solo lavorò con Pasolini, ma disegnò per il poeta la casa di Chia).
Collabora per diversi anni con l’Arch./Scenografo Andrea Crisanti .
Come scenografo ha lavorato con registi di chiara fama come Steno, Pasquale Squitieri, Giuseppe Tornatore, Francesco Rosi.
Con “Il Coraggio di parlare” di Leandro Castellani riceve da Mibac e Istituto Luce il “Premio Qualità per la scenografia”.
Dal 2011 è direttore artistico del Premio de “La Pellicola d’Oro”, riconoscimento ai mestieri e agli artigiani del cinema italiano, giunto alla 12° edizione e riconosciuto Premio Collaterale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Debutta alla regia nel 2009 con “19 giorni di massima sicurezza” con Luisa Ranieri. Segue “Uno Studente di Nome Alessandro” Nastro d’Argento nel 2012.
Nel 2014 realizza “Un Intellettuale in Borgata” e nel 2018 “Le Periferie di Roma”.