Con una dotazione di 1 milione e 800 mila euro, l’Avviso Pubblico relativo al sostegno delle PMI operanti nel campo del cinema e dell’audiovisivo rappresenta il primo e importante riconoscimento della Basilicata come terra di sviluppo di un settore ormai strategico, in linea con la sua natura di terra variegata, creativa, ospitale. Il Bando, pubblicato il 12 agosto scorso sul BUR n.30, tiene conto, in particolar modo, delle risorse provenienti dalle grosse case di produzione in grado di capitalizzare investimenti pubblici e privati per la realizzazione di lungometraggi, ma non prevede vantaggi particolari per chi propone storie inerenti la Basilicata in rapporto alla sua antica storia o a vicende, seppur di fantasia, autoctone. Non sono previsti nemmeno sviluppo di sceneggiature originali relegando la Basilicata a mera risorsa paesaggistica, sfondo.
Nel dettaglio il Bando premia con ben 20 punti su 100 chi sceglierà di fare la post produzione sul territorio, senza contare che ad oggi non esistono in Basilicata strutture in grado di offrire un servizio del genere secondo i più alti standard professionali. L’Avviso Pubblico assegna fino a 10 punti su 100 ai progetti che utilizzano Risorse Umani Locali, senza definire chi siano. In questo margine di interpretazione può collocarsi qualsiasi figura, provocando una marginalità pericolosa per gli addetti ai lavori lucani qualificati che sono definibili, in maniera univoca, come parte del cast tecnico e artistico principale nativo o residente in Basilicata.
Favorire le produzioni aumentando le possibilità occupazionali necessita la chiarezza sui numerosi punti del bando per il quale, a quasi due mesi dall’uscita e ad un mese dalla scadenza, non è previsto uno specifico sportello; al silenzio telefonico degli uffici dell’Autorità di Gestione che lo ha compilato, si aggiunge l’assenza delle FAQ (Frequently Asked Questions).
Sono circa 60 i soci di Rete Cinema Basilicata che seguono con entusiasmo e fiducia il lavoro svolto fino ad ora dalla Lucana Film Commission, ma pretendono che la tutela dei professionisti e dei tecnici lucani qualificati diventi la mission principale della Fondazione.