Alessandra Porcari, alunna materana della scuola media ”Torraca” di Matera partecipa all’edizione 2011 del Giffoni Film Festival in seguito all’esperienza maturata in classe in occasione della rassegna cinematografica al Cine Teatro Andrisani di Montescaglioso. Dalla cittadella del cinema italiano Alessandra Porcari ha inviato la sua speciale recensione per SassiLive.it che riportiamo integralmente.
E’ incominciato, due giorni fa, la 42ma edizione del Giffoni Film Festival. Presente per tutta l’edizione del 2011 la giovane materana Alessandra Porcari, insieme ad Arianna Muro.
Un’ ondata di bambini e ragazzi accesa da magliette colorate ha illuminato la cittadella del cinema di Giffoni Vallepiana, dando inizio così anche quest’ anno al più importante festival della cinematografia dedicata ai ragazzi. In centinaia e provenienti da tutto il mondo compongono una giuria – chi alla prima esperienza, chi ormai da “veterano” uniti da uno spirito comune , come collegati da un “link”unico, che è proprio il tema conduttore di questa quarantunesima edizione.
La prima giornata dei giovanissimi giurati è cominciata con l’ incontro con le famiglie ospitanti della zona per entrare poi subito nel vivo delle attività con gli incontri pomeridiani con Valeria Golino e Paolo Bonolis. L’ attrice si è dimostrata subito disponibile alle numerose domande e curiosità su di lei, dal momento che è una delle più richieste attrici italiane all’ estero. ” Una continua e eccitante evoluzione”- la Golino ha definito così la sua carriera- e per arrivare a questi livelli ho lavorato soprattutto negli Stati Uniti acquisendo molta esperienza soprattutto per un cinema molto sentimentalista e drammatico”. Ha ammesso di non aver mai frequentato una scuola di recitazione né di canto ma di essersi impegnata ogni volta a calarsi non semplicemente nei personaggi da interpretare ma anche nel loro universo a tutto tondo, compreso il dialetto. Ha sottolineato quanto alcuni dei ruoli interpretati abbiano lasciato tracce indelebili -a volte più a volte meno- nella sua vita privata. Ha poi concluso ricordando a tutti di non trascurare mai le proprie radici culturali, che per lei sono quelle che affondano nel teatro greco e nell’ arte in tutte le sue manifestazioni. La chiacchierata con Bonolis è stata caratterizzata un continuo susseguirsi di battute e risate generali. La prima domanda riguardava una delle sue più celebri trasmissioni “Ciao Darwin”. Bonolis ha spiegato che esplorando due mondi opposti li fa riconoscere in realtà simili spingendo così a eliminare i pregiudizi. Per lui è fondamentale realizzare programmi in cui riconoscersi per poter dare tutto se stesso. non sono mancati i ringraziamenti al suo compagno di avventura, Luca Laurenti, “capace di guardare con una lente deformante il mondo nelle sue svariate sfaccettature”. Ha sottolineato l’ importanza delle sue prime esperienze nella tv per bambini , fondamentale per intraprendere avventure successive più importanti perchè ” I bambini sono l’ultima lente deformata prima della deformazione vera e propria”. Bonolis non bada molto alle critiche sul suo interesse per il suo mito, Totò. A tal proposito dichiara:”Preferisco continuare a vedere i film di Totò che leggere le recensioni dei critici”. Alla domanda- inevitabile- su quale fosse per lui il senso della vita ha risposto che non ce ne può essere uno perché sono infiniti, mutano col tempo e per ognuno di noi; la cosa più importante è mantenere la propria personalità e non farsi corrompere dai modelli futili e omologati dei media. E, all’audacia di un ragazzo di colore che gli chiede cosa pensasse dei neri e del razzismo,con la sua verve è capace di dissolvere il problema con un semplice “Pensa che noi bianchi passiamo l’estate a cercare di diventare come voi!” Evento finale della prima giornata è stata la proiezione in anteprima nazionale dell’ultimo capitolo della saga di Harry Potter, “Harry Potter e i doni della morte” alla quale hanno assistito, in lingua originale e in “tre D” tutti i giurati mascherati per l’occasione dai protagonisti dei fantastici romanzi di J.K.Rowling. Ricchissimo di colpi di scena, ha tenuto la platea in sala col fiato sospeso, rotto ogni tanto dai calorosi applausi che seguivano alle scene più esaltanti per poi cedere a una comune commozione finale. Vedere il piccolo mago cresciuto con noi in questi anni combattere contro il malvagio Valdemar, vedere distrutta la scenografia dei luoghi da dove tutto era cominciato e riconoscere nella fine un nuovo emozionante inizio non ha potuto farci trattenere le lacrime. E la nostra avventura a Giffoni è solo agli inizi…
Alessandra Porcari e Arianna Muro