Proposta di recupero del complesso ipogeo S. Marco in Platea (Arco Piazza Sedile) e di valorizzazione urbana dell’area contigua a Castel Vecchio.
Nei giorni scorsi è stato effettuato un sopralluogo sul sito di cui all’oggetto dal
gruppo di lavoro che cura per Cittadinanzattiva la definizione di una proposta, da sottopporre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale e della Città, con la quale si segnala innanzitutto l’opportunità di intervenire con sollecitudine
a tutelare e valorizzare gli ambienti rupestri del complesso ( monastico?) di S. Marco in Platea, ed in particolare l’annessa chiesa rupestre con i suoi pregevoli affreschi e fregi architettonici, censiti, tra l’altro, nel Catasto dei Beni Culturali ed Ambientali del Comune sulla base delle note riportate nel vol. Chiese e asceteri di Matera, a cura di M. Padula, C. Motta, G. Lionetti, Ed. De Luca, Roma 1995, pp. 169-70 .
Grazie alla disponibilità dell’attuale proprietà del locale il gruppo di lavoro ha potuto visionare i luoghi del complesso a partire dagli ampi spazi ricavati nella roccia, rimodellati con archi, volte, pilastri, su cui fu edificato successivamente il palazzo Alvino-Saraceno.
Risalta lo stato di degrado dei locali, adibiti attualmente a deposito, ed in particolare degli affreschi riproducenti soggetti dell’iconografia sacra, che ornano l’abside, il suo catino, le pareti e l’arco trionfale sorretto da colonne con capitelli della chiesa rupestre, tutti elementi la cui indubbia rilevanza storico-culturale andrà ulteriormente approfondita da parte di studiosi e delle Soprintendenze.
Il complesso si presenta su una superficie di almeno 150 mq., e si snoda per un verso in profondità a sinistra della chiesa verso ambienti scavati ad uso di conservazione e lavorazione di derrate e per la raccolta dell’acqua in ampie cisterne, mentre sulla destra una rampa di alcuni gradini si inerpica verso un corridoio esterno, in uso comune con la proprietà di Palazzo Giudicepietro, attraverso cui un tempo era possibile collegarsi con l’area su cui venne realizzata l’attuale via di Recinto S. Nicola ad un livello più elevato di quasi 2 metri, ciò che finì per precludere l’originario collegamento mediante scalinata tra il complesso ipogeo di S. Marco e l’antico Castello.
La proposta intende suggerire altresì l’opportunità che l’intero complesso sia acquisito al patrimonio del Comune, data anche la disponibilità della proprietà a venderlo, per salvaguardare un’altra testimonianza di grande valore storico-artistico che rischia di andare perduto irrimediabilmente.
L’acquisizione consentirebbe di poter effettuare interventi di riqualificazione urbana dell’intera area mediante ripristino dell’originario collegamento tra Piazza/Arco Sedile e Recinto S. Nicola.
I visitatori potrebbero così beneficiare di una altra importante opportunità di conoscere l’ambiente ipogeo e rupestre nel “piano” della Città ed avere la possibilità di accedere agevolmente all’area dell’antico Castello, nonchè fruire della straordinaria vista su Piazza S. Pietro Caveoso e sulla Murgia dall’affaccio del punto terminale del percorso viario di Recinto S. Nicola.
L’intervento peraltro porterebbe a compimento l’intervento di riqualificazione da poco conclusosi dei percorsi turistici di Salita e Recinto Castelvecchio e dello stesso Recinto S. Nicola.
L’Amministrazione Comunale dovrebbe inserire l’acquisizione del complesso (che non comporterebbe, comunque, cifre elevate) e l’intervento di riqualificazione nel programma di utilizzazione dei fondi comunitari 2007-13 e/o FAS, senza escludere il ricorso alle disponibilità finanziarie di altri soggetti, anche privati, che magari potrebbero avere interesse a curare la fase gestionale successiva degli ampi spazi disponibili, naturalmente facendo salve le ragioni preminenti di fruizione pubblica delle opportunità culturali e turistiche sopra richiamate e la compatibilità delle attività con il rispetto della valenza culturale degli ambienti.
Cittadinanzattiva ha recepito la disponibilità di massima dei condomini di Palazzo Alvino a consentire ai visitatori del complesso S. Marco in Platea di attraversare l’atrio, a fronte di agevolazioni nell’accesso alle proprie abitazioni, i cui termini andrebbero definiti con l’Amministrazione Comunale.
Cittadinanzattiva, infine, dichiara la sua disponibilità a definire con più puntualità la sua proposta complessiva, nell’intento di concorrere a valorizzare una parte importante del patrimonio storico-culturale di Matera, in attesa di veder avviata una sistematica opera di rilevazione, recupero e riqualificazione della complessa e straordinaria realtà ipogea, che con i dedali di percorsi ed ambienti della “città invisibile”, può ulteriormente arricchire la sua immagine da presentare al Mondo.