Il Sindaco e l’assessore alla cultura del comune di Matera aderendo alla giornata indetta dall’ANCI: “12 novembre 2010: Porte chiuse, luci accese sulla cultura” chiedono in occasione delle manifestazioni culturali di ricordare che la cultura è un bene nel quale la nostra città intende investire candidandosi a capitale della cultura2019.
Vi è quindi il bisogno di dirlo ad alta voce ad un governo che opera per comprimere la libera espressione e la creatività di cui il nostro paese dispone.
Quindi l’invito che Il Sindaco e l’assessore alla cultura rivolgono agli artisti di dar conto di questa protesta leggendo il comunicato di Anci e Federculture, dal titolo “12 novembre 2010: Porte chiuse, luci accese sulla cultura” con il quale si intende richiamare l’attenzione sugli effetti dirompenti che la manovra finanziaria avrà sul settore, già a partire dal prossimo anno, e per riaffermare il diritto alla cultura.
La legge 122/2010 renderà infatti impossibile per amministrazioni pubbliche, aziende e fondazioni e tutti gli organismi, che gestiscono i servizi e le attività culturali nel Paese, continuare a svolgere il loro compito istituzionale di promozione e diffusione della cultura. Una vera mannaia che si abbatterà indiscriminatamente su musei, teatri, biblioteche, colpendo anche quelle realtà virtuose che sono state l’elemento di maggiore innovazione e modernizzazione degli ultimi anni nei servizi resi ai cittadini e al territorio e riconosciute anche a livello internazionale.
L’obiettivo della protesta è denunciare il pressoché totale disimpegno statale nel garantire la sopravvivenza del settore, già da anni falcidiato dal progressivo rarefarsi delle risorse e degli investimenti. Tra le disposizioni più discusse presenti nella legge 122/10 figurano la riduzione dei componenti degli organi di amministrazione e collegiali, la limitazione delle spese per mostre e pubblicità al 20% rispetto al 2009, la soppressione delle spese per sponsorizzazione, il divieto di costituzione e l’obbligo di liquidazione e cessione di società per i comuni sotto i 30mila abitanti.
Venerdì 12 novembre il Musma e la Cripta del Peccato Originale resteranno chiusi
La Fondazione Zétema di Matera aderisce alla mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla cultura “Porte chiuse, luci accese sulla cultura” e venerdì 12 novembre i due presidi culturali della Fondazione Zétema: il Museo della scultura contemporanea (Musma) e la Cripta del Peccato originale resteranno chiusi.
L’iniziativa “Porte chiuse, luci accese sulla cultura”, promossa dall’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), da Federculture (la Federazione delle aziende dei Servizi pubblici locali per la cultura) e dal Fai (Fondo Ambiente Italiano), intende richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sugli effetti dirompenti che la manovra finanziaria avrà sull’intero settore già a partire dal prossimo anno.
Una mobilitazione senza precedenti per riaffermare il diritto alla cultura, una forma di protesta clamorosa mai tentata prima che vedrà domani 12 novembre musei, biblioteche, siti archeologici, luoghi di spettacolo in tutta Italia con i battenti chiusi e le loro attività ferme.
Dalla Basilicata la prima adesione all’iniziativa è giunta dalla Fondazione Zétema che domani, con la chiusura del Musma e della Cripta del Peccato Originale, parteciperà alla mobilitazione nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica, il mondo politico e il Governo innanzitutto rispetto alla necessità di modificare quegli articoli della manovra che altrimenti assesteranno un durissimo colpo alla cultura italiana, ma anche per riaffermare il valore del settore e l’esigenza di valorizzarlo adeguatamente.
L’obiettivo della protesta è denunciare il pressoché totale disimpegno statale nel garantire la sopravvivenza del settore, già da anni falcidiato dal progressivo rarefarsi delle risorse e degli investimenti. Nel prossimo anno il budget del Mibac crollerà a 1,5 miliardi di euro, ormai circa lo 0,21% del bilancio statale, come dire che lo Stato spende 21 centesimi in cultura ogni 100 euro. Cifre irrisorie per l’ampiezza e la complessità del nostro patrimonio e le esigenze di conservazione, valorizzazione e promozione cui bisognerebbe assolvere.
Con investimenti di tale esiguità è impensabile non solo la sopravvivenza ma lo sviluppo del settore culturale che pure ha enormi potenzialità, tanto che potrebbe essere uno dei comparti sul quale puntare per uscire dalla crisi e restituire competitività al sistema economico nazionale.
Tagli alla cultura: Mastrosimone invita ad aderire alla mobilitazione
“La manovra finanziaria contiene misure il cui impatto potrebbe determinare gravi effetti per i settori della cultura e dello spettacolo, danneggiando in maniera indifferenziata la capacità di intervento pubblico, le associazioni e il sistema delle imprese private, con effetti finali negativi sui servizi offerti ai cittadini, sull’occupazione e sull’economia dei territori. Per ovviare a ciò, Federculture ha organizzato, con l’adesione dell’Anci e del Fai, per il 12 novembre 2010 la giornata di mobilitazione “Porte chiuse, luci accese sulla cultura”. (…) .Qualora lo ritenga opportuno, le chiedo pertanto di voler aderire alla manifestazione” E’ il messaggio che l’assessore alla Cultura della Regione Basilicata, Rosa Mastrosimone, ha inviato oggi a tutti gli operatori della cultura, in forza a strutture sia pubbliche che private, con l’invito ad aderire alla giornata di mobilitazione di domani.
La giornata di mobilitazione, ha spiegato, prevede “la chiusura dei siti culturali e la sospensione di eventi e spettacoli”, chiusura, spiega,c he non è però possibile per gli enti che, possono comunque aderire alla manifestazione distribuendo il materiale informativo della protesta (disponibile anche sul sito www.federculture.it) o attraverso forme diverse di mobilitazione individuate secondo le possibilità dell’ente stesso”.
L’iniziativa a cui l’assessore Mastrosimone invita ad aderire è stata presentata alle Regioni nella Commissione Beni e attività culturali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, “nell’ambito della quale – aggiunge l’assessore – ho inteso manifestare l’adesione della Regione Basilicata all’iniziativa, in ragione della condivisione delle motivazioni per cui è stata indetta”.