19 marzo 2011 – In seguto alla richiesta rivolta dal Comitato dei Genitori della scuola Media “Torraca”di Matera domenica 20 marzo alle ore 11 è in programma un vertice presso l’aula magna della sede centrale della Torraca in via Aldo Moro al quale partecipano il presidente dell’Ente Franco Stella, l’assessore alla trasparenza degli atti amministrativi Antonio Montemurro e i rappresentanti sindacali di categoria. Nel corso dell’incontro sarà discussa la possibilità di inoltrare il ricorso al Tar grazie alla consulenza dell’avvocato Carrozzo di Lecce, uno degli specialisti della giurisprudenza scolastica.
C’è già un precedente in materia che potrebbe favorire la Provincia di Matera: è il ricorso presentato al Tar del Molise dalla Provincia di Campobasso rappresentata dal presidente D’Ascanio Ne riportiamo uno stralcio: “Il Presidente del TAR Molise ha accolto il ricorso presentato dalla Provincia di Campobasso avverso il Piano di dimensionamento della rete scolastica regionale per il periodo 2011 – 2013 così come recentemente approvato dal Consiglio regionale e successivamente ufficializzato tramite decreto del Ministero dell’Istruzione sospendendo l’efficacia degli atti impugnati.
In merito al decreto emesso dal Presidente del TAR Molise Zaccardi il Presidente della Provincia Nicola D’Ascanio ha rilasciato la seguente dichiarazione:“Dopo la scuola tagliata e offesa dal Governo centrale, abbiamo assistito alla rappresentazione della scuola maltrattata dal Governo Iorio. Meno male che è intervenuto il TAR Molise che col suo Presidente ha decretato, a seguito del nostro ricorso, l’accoglimento di rilievi per numerose illegittimità ed ha sospeso l’efficacia degli atti prodotti dalla Regione. Alla nostra soddisfazione, siamo convinti che si affianca quella di tanti studenti, delle loro famiglie, dei loro docenti, nonché di altrettanti sindaci. Torna così ad essere valido il Piano di dimensionamento scolastico definito dall’Amministrazione provinciale in sede democratica col contributo degli amministratori locali, dei dirigenti scolastici e dei sindacati”.
Un precedente che dovrebbe dare via libera al ricorso al Tar di Basilicata che aveva già pensato di inoltrare il presidente della Provincia Franco Stella già prima dell’incontro con il dirigente scolastico regionale di Basilicata Franco Inglese. Ricorso che mirava ad ottenere quantomeno la sospensiva del provvedimento approvato dalla giunta regionale di Basilicata relativo all’aggregazione della succursale Torraca di Piazza degli Olmi alla Nicola Festa. La sentenza del Tar Molise ha creato un precedente molto interessante, che potrebbe quindi risolvere a favore della scuola media Torraca la situazione di disagio creata con l’approvazione del Piano di Dimensionamento Scolastico regionale di Basilicata.
Carlo Abbatino.
Riportiamo di seguito il testo integrale del ricorso formale presentato dalla Provincia di Campobasso
“Come già annunciato, la provincia di Campobasso ha notificato a tutte le parti interessate il ricorso presentato al TAR Molise affinché sia annullato il Piano di dimensionamento della rete scolastica regionale per il periodo 2011 – 2013, così come è stato recentemente approvato dal Consiglio regionale e ufficializzato tramite successivo decreto del Ministero dell’Istruzione. L’impugnativa sottolinea la manifesta illegittimità degli atti della Regione Molise, prodotti in difformità con quanto previsto dalla normativa statale e dalla legge regionale vigente, le quali attribuiscono entrambe alle province le competenze ad adottare il Piano di dimensionamento scolastico provinciale, mentre alla Regione spetta la competenza di approvare il Piano regionale a seguito della semplice attività di coordinamento dei Piani provinciali.
In maniera efficace viene altresì posto all’attenzione dei giudici amministrativi il fatto che la stessa Regione abbia praticamente redatto “ex novo” il Piano regionale senza effettuare nessuna istruttoria conoscitiva, modificando sostanzialmente il Piano provinciale e sostituendolo con previsioni completamente disancorate dalla realtà e dalle prescrizioni di legge e di indirizzo. In definitiva ed in maniera palese, il Piano regionale ed il conseguente provvedimento ministeriale così come sono stati approvati appaiono frutto dell’improvvisazione e della confusione derivanti da una scorretta e inesatta lettura dell’attuale configurazione della rete scolastica. Il Piano, in definitiva, non assicura un impiego ottimale delle risorse professionali e strumentali disponibili e la permanenza e la stabilità delle istituzioni scolastiche interessate.
In questo modo, viene paventato il pericolo che si arrivi in breve ad una assoluta carenza di programmazione che non potrà che risolversi nell’incapacità di offrire alle comunità locali una pluralità di scelte articolate sul territorio che agevolino l’esercizio del diritto all’istruzione e di favorire l’inserimento dei ragazzi e dei giovani in una comunità educativa culturalmente adeguata ed idonea. In pratica, il Piano regionale, ormai in via di attuazione, sta già portando allo smembramento di alcune realtà scolastiche significative e all’aggregazione di altre, operazioni entrambe prive di ragionevolezza e coerenza con gli obiettivi normativi e gestionali previsti da un tale atto.
Il rischio per il quale il ricorso chiede che la Giustizia amministrativa intervenga con celerità, risiede anche nel fatto che la nuova situazione possa consolidarsi a scapito degli studenti, delle famiglie e degli stessi insegnanti e dirigenti scolastici, creando danni difficilmente riparabili per gli stessi enti locali che rischiano di veder messa in forse la loro stessa esistenza nel prossimo futuro.
“Ritengo che la maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale – afferma il Presidente D’Ascanio – approvando un Piano siffatto, che ignora regole e norme codificate e che pone gravi ipoteche sul futuro stesso di molto istituti scolastici, abbia commesso un grave errore politico e istituzionale. Oltre a danneggiare obiettivamente realtà che andavano salvaguardate per il loro ruolo e per la loro funzione culturale ed educativa, si sono operate scelte molto deleterie. Su un tema di così grande importanza, invece, bisogna pensare a come organizzare l’intero sistema scolastico regionale, prevedendo il suo sviluppo e la sua cura anche in termini di dotazioni di personale, finanziarie e di strutture. Forse sarebbe stato il caso che nella massima assise legislativa del Molise qualcuno si fosse ricordato che la Scuola pubblica anche per questa regione è un caposaldo fondamentale per progettare la sua ripresa sociale, economica e culturale e non uno strumento da utilizzare a fini elettoralistici”.
(www.mynews.it)
La richiesta del Comitato dei genitori degli alunni della scuola media Torraca alla Provincia di Matera
Il Comitato dei genitori degli alunni della Scuola Media Torraca di Matera, a seguito delle notizie assunte dagli organi di stampa e dai molteplici incontri informali con i rappresentanti delle istituzioni circa il mancato rispetto dell’accordo raggiunto con il Dirigente Scolastico Regionale, atto a salvaguardare lo status attuale della Scuola Media Torraca Piazza degli Olmi chiede un incontro urgente con il Presidente Dell’Amministarzione Provinciale, l’Assessore Provinciale all’Istruzione, il Sindaco di Matera e le Organizzazioni Sindacali, al fine di concertare le azioni più opportune a sostenere il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R) che l’Amministrazione Provinciale si appresta a presentare. Rimane lo sconcerto e l’indignazione dei Genitori sull’intera vicenda e sul modo di gestire la politica territoriale da parte dei nostri indegni rappresentanti istituzionali, tutti, nessuno escluso.
Comitato dei genitori della scuola media Torraca di Matera
17 marzo 2011. L’indiscrezione riportata ventiquattro ore prima sul nostro portale è purtroppo confermata. La situazione relativa al Piano di dimensionamento scolastico che prevede l’annessione della scuola media Torraca di Piazza Degli Olmi alla scuola media Nicola Festa, che sembrava fosse stata risolta a favore della Torraca con l’intervento del Dirigente scolastico regionale, è andata in “brodo di giuggiole”. In termini più appropriati va detto che non è stato onorato. Ora la Provincia di Matera chiederà di incontrare il Presidente della Regione Vito De Filippo e nel contempo porterà avanti la linea legale (entro sessanta giorni dal Decreto regionale approvato il 2 febbraio 2011, ndr) formalizzando il ricorso al Tar (vi sono contatti con l’avvocato Carrozzo di Lecce, ndr) perché venga ripristinato lo status quo lasciando invariata la situazione che assegna alla Torraca la succursale di Piazza degli Olmi. Il comitato dei genitori intanto fa sapere che non è prevista alcuna manifestazione per sabato prossimo. Per avere nuovi lumi sulla vicenda abbiamo ascoltato l’Assessore provinciale alla trasparenza degli atti amministrativi Antonio Montemurro, che non manda giù questa risposta negativa del dirigente scolastico regionale Inglese e al riguardo spiega: “Inglese non ha potuto mantenera la parola perché il codice digitale non riconosceva più la scuola di piazza degli Olmi e quindi non può più fare l’operazione che aveva promesso.
Adesso cosa farà la Provicia di Matera? “Abbiamo chiesto come Provincia di incontrare il presidente della Regione De Filippo e personalmente devo chiedere alla giunta regionale di fare ricorso contro il Consiglio Regionale perché solo l’Ente Provincia ha lavorato sul Piano di Dimensionamento Scolastico per tutelare le scuole materane. Loro non hanno fatto nulla. Prima di elaborarlo ho incontrato i trentuno sindaci della Provincia di Matera, i dirigenti scolastici di tutte le scuole e i sindacati. Inoltre siamo pronti a fare ricorso al Tar con l’avvocato Carrozzo di Lecce e se non si risolve subito il problema punteremo ad ottenere quantomeno la sospensiva”.
Roberto Montanari del Comitato genitori non nasconde la sua rabbia: “Siamo rimasti indignati e disgustati da questo modo di procedere. Noi abbiamo mantenuto fede al rispetto delle regole e in particolare abbiamo fatto rientrare la manifestazione generale di febbraio e loro (il riferimento è alla Direzione Scolastica Regionale) non si sono attivati per la soluzione della vicenda.”. Un altro genitore aggiunge che: “ Ci sono tanti don Abbondio e la vicenda della “Torraca” ricorda “I Promessi Sposi”. Il Consiglio regionale dopo aver creato questo sfacelo fa Don Abbondio e i materani subiscono. Ci hanno preso in giro perchè quando avevamo previsto di organizzare una grande manifestazione generale ci hanno espressamente di lasciar decantare questa situazione, che invece ormai si fa sempre più incandescente”.
Michele Capolupo. Interviste di Carlo Abbatino
Siamo alla farsa. Il 1° febbraio scorso la Regione Basilicata annunciava di inserire nel piano di dimensionamento scolastico il provvedimento che prevede l’accorpamento della succursale della scuola media di Piazza degli Olmi alla scuola media Nicola Festa, creando ovviamente disagi alla scuola media Torraca di via Aldo Moro. Dopo una battaglia lunga 21 giorni il comitato dei genitori degli alunni della Torraca, sostenuti dal corpo docente e Ata e dal dirigente scolastico Leonardo Iannuzzi la Regione Basilicata annunciava di aver rivisto la decisione contestata nel piano di dimensionamento scolastico. Alla Festa, si annunciava il 21 febbraio scorso, venivano trasferiti i locali di piazza degli Olmi e non gli alunni che, secondo quanto annunciato dalla Regione, sarebbero rimasti in organico alla “Torraca”, in particolare quelli che a frequentano la prima e la seconda e che saranno seconda e terza l’anno prossimo. A questi si aggiungono gli alunni di nuova iscrizione per la prima classe che hanno chiesto di frequentare la “Torraca” e a questi sarà garantiti la presenza dei nostri docenti. Ma in realtà era solo un bluff. Nella giornata di mercoledì 16 marzo si scopre infatti che la decisione iniziale assunta dalla Regione Basilicata non è stata mai cambiata e di conseguenza sono stati presi in giro non solo i genitori, il corpo docente e il dirigente scolastico della Torraca Iannuzzi ma anche il dirigente scolastico della scuola media Nicola Festa.
E’ stata presa in giro la democratica convivenza civile ed è stata calpestata quella legalità che viene insegnata ai ragazzi, che al “rispetto della parola” avevano dato il senso compiuto di quella che tra galantuomini ha valore. Invece siamo punto a capo, signor maestro, tanto per utilizzare un’espressione legata proprio al mondo della sucola. Da quanto si è appreso l’accordo definito a Potenza, nella sede dell’Ufficio Scolastico Regionale, alla presenza del Dirigente scolastico Regionale Inglese, dei dirigenti scolastici delle due scuole Iannuzzi e Desiante, dei rappresentanti del comitato genitori degli alunni della “Torraca” e del presidente della Provincia di Matera Stella non sarà applicato e di conseguenza la “patata bollente” torna nella sede della Giunta regionale. Al momento non si conoscono le motivazioni per le quali sarebbe saltato l’accordo annunciato dal massimo responsabile scolastico regionale.
Il presidente della Provincia di Matera Franco Stella nel corso di un suo intervento annunciava che se la questione non fosse stata risolta l’Amministrazione da lui rappresentata avrebbe proseguito per vie legali. Ed è quanto ci conferma in questo momento il presidente Franco Stella raggiunto al telefono: “La vicenda in effetti non è ancora chiusa. Aspettiamo di conoscere meglio le decisioni del Dirigente Scolastico. Eventualmente non si dovesse raggiungere l’accordo siamo pronti ad intervenire con un’azione legale”.
Così il segretario della CGIL Eustachio Nicoletti: “Al momento non ho nessun elemento concreto per poter esprimermi. Ho bisogno di acquisire degli elementi concreti. Non so se c’è una comunicazione ufficiale da parte della Dirigenza scolastica regionale. E’ una comunicazione che ho acquisito” . Come commenta questa notizia trapelata negli ambienti scolastici interessati? “E’ evidente che non è praticabile la soluzione proposta, cioè quella di lasciare le cose così come stanno visto che la succursale Piazza Degli Olmi non ha il codice di riconoscimento della scuola per cui è chiaro che deve restare di pertinenza della Torraca”.
Era questa infatti la soluzione ipotizzabile per evitare il pasticcio prodotto. All’atto pratico non so se i genitori hanno chiesto l’iscrizione tassativa dei loro figli alla “Torraca” e se vorranno proseguire su questa decisione. Se tutto dovesse restare immutato, sarebbe preoccupante perchè evidentemente i timori di genitori, sindacati e docenti non erano infondati. E il danno creato dalla Regione rimarca una pagina buia della scuola lucana, una vicenda in cui la parte amministrativa e politica ha operato in maniera autoreferenziale senza tenere conto delle necessità della scuola”.
Così Giulio Arenella, segretario della Cisl: “A mio avviso in questa vicenda c’è stata una fuga di responsabilità. Ognuno palleggiava verso altri organismi e altre persone che avrebbero dovuto assumere le decisioni finali. Personalmente non sono mai stato ottimista. Speravo di essere smentito nel mio pessimismo ma nemmeno questa volta ciò è avvenuto. Era una morte annunciata. Era meglio dire come stavano le cose”.
E’ chiaro che questa notizia clamorosa, se fosse confermata da atti ufficiali, farebbe scadere di fiducia qualsiasi persona. Il mondo della scuola non è tutelato in funzione della crescita della cultura offerta ai giovani che apprendono per portarla avanti nel tempo attraverso l’affermazione di giusti valori, di piena legalità e lealtà. Il gioco “sporco” non consente lo sviluppo delle idee alla ragione pura. Il mondo della scuola con tutto l’apparato dirigente, docenti, amministrativo e Ata, non può essere contaminato da pensieri di utilità di chi vuole essere e apparire soltanto. Il mondo della scuola ha la sua etica, una sua dignità e una sua personalità che nessuno può osare scalfire. I genitori che hanno raccolto duemila firme per sottolineare quanto era stato decretato dalla Giunta Regionale non possono essere presi in giro. Ecco il commento su questa vicenda alla luce delle ultime clamorose novità dell’avvocato Graziano Petrara, genitore di uno degli alunni che frequentano la Torraca. “Ancora una volta i cittadini sono stati “truffati” dalla politica. Il rammarico è quello di non aver protestato per la città di Matera nel momento in cui avevamo decido di farlo, attraverso una manifestazione pubblica prevista di sabato mattina, precisamente il 19 febbraio scorso. In quella occasione avrebbero partecipato circa duemila genitori pronti a far conoscere i problemi che riguarderanno anche altre famiglie materane che vorranno scegliere la scuola media Torraca”.
Michele Capolupo. Interviste di Carlo Abbatino