Don Antonio Mazzi sarà a Matera sabato 17 gennaio per presentare il suo ultimo libro, "Stop ai bulli, la violenza giovanile e le responsabilità dei genitori", pubblicato da Mondadori nell’aprile dello scorso anno. L’evento è promosso dalle sezioni di Matera e Policoro della FI.DA.PA., associazione che favorisce l’aggiornamento continuo delle donne, in modo che
esse possano realmente accedere alle pari opportunità nella vita
economica, sociale, professionale e politica. L’incontro si terrà a partire dalle ore 18 presso l’Auditorium Comunale "Gervasio Duni" in Piazza Sedile. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista Antonella Ciero. Prevista la presenza di numerose autorità civili e religiose del tessuto sociale materano.
I media raccontano ogni giorno prepotenze, furti, molestie, stupri di cui si rendono protagonisti ragazzi all’apparenza "normali". Serpeggia, tra i nostri giovani, una carica di violenza spesso alimentata dall’abuso di alcol e, peggio ancora, dal consumo di droghe più o meno pesanti. Che fare? Don Mazzi lo spiega in modo chiaro e franco a tutti coloro che hanno o dovrebbero avere a cuore il bene della gioventù. E lo fa con l’autorevolezza, la credibilità, la passione di chi si occupa da anni dei problemi dei giovani, dalla tossicodipendenza ai disturbi psichici, e lotta per il recupero dei più deboli. Suffragata dall’esperienza sul campo e da episodi di cronaca emblematici, la diagnosi del fondatore di Exodus chiama in causa, anzitutto, la famiglia e la scuola, denunciando le loro gravi carenze educative. Se tanti ragazzi si trasformano in bulli arroganti o addirittura in giovani delinquenti, lo si deve alla latitanza dei genitori e all’inerzia degli insegnanti. A dimostrarsi inadeguati sono soprattutto i padri, spesso assenti o troppo deboli. L’eccessiva indulgenza, l’appagamento di ogni capriccio, l’incapacità di correggere e castigare sono all’origine dell’infantilismo e dell’irresponsabilità di molti giovani. E quindi il principale antidoto raccomandato da don Mazzi è tanto semplice da prospettare quanto arduo da applicare: uomini e donne non possono più limitarsi a essere genitori, devono saper diventare veri padri e vere madri.
Chi è don Antonio Mazzi
Don Antonio Mazzi (Verona, 30 novembre 1939) è un presbitero e scrittore italiano, impegnato in attività per il recupero di tossicodipendenti.
Diplomato al liceo classico del Seminario vescovile di Verona nel 1950, si laurea in teologia e filosofia a Ferrara nel 1955.
Nella stessa città prende gli ordini il 26 marzo 1956 nei Poveri Servi della Divina Provvidenza, fondati da San Giovanni Calabria a Verona nel 1907.
Tra il 1962 e il 1965 a Roma e Milano frequenta alcuni corsi di specializzazione di psicologia, psicopedagogia, quindi si trasferisce a Bologna dove studia psicanalisi delle istituzioni presso la facoltà di pedagogia speciale con Andrea Canevaro.
A partire dal 1970 continua i suoi studi all’estero (Stati Uniti, Germania, Olanda, Francia, Svizzera) compiendo degli stages in centri di riabilitazione per tossicodipendenti.
Nel 1980 fonda la Comunità Exodus per il recupero di ragazzi tossicodipendenti. Pubblica l’Agenda Tremenda, un diario scolastico.
Dagli anni ’90 comincia a partecipare come ospite ad alcuni programmi televisivi italiani, in particolar modo Domenica In.
Ha ricevuto tre lauree honoris causa in pedagogia, rilasciate dall’Università di Palermo nel 1994, dall’Università di Lecce nel 1996 e dall’ateneo di Macerata nel 2004.
Collabora inoltre con molte testate giornalistiche e televisive cattoliche e non.
Ha aderito come "testimonial" alla Campagna Giù le mani dai bambini contro la somministrazione disinvolta di psicofarmaci ai minori.
Cos’è la FI.DA.PA.
La FI.DA.PA. ha una sua Fondazione Nazionale, costituita il 18 Marzo 1988 ha ottenuto lo status giuridico di Ente Morale con decreto del Presidente della Repubblica con il patrocinio del Ministero del Lavoro. La Fondazione FI.DA.PA è sorta per attuare i fini statutari dell’Associazione e, infatti, per realizzare tali finalità promuove la formazione, la specializzazione e l’aggiornamento continuo delle donne, in modo che esse possano realmente accedere alle pari opportunità nella vita economica, sociale, professionale e politica. Nella odierna società in continuo fermento le associazioni organizzate, come la Fidapa, incidono profondamente nel tessuto sociale in quanto contribuiscono a modificare il modus vivendi cercando di dare risposte ai problemi che quotidianamente si profilano all’orizzonte e di creare un mondo migliore. Ma per raggiungere tali mete è necessaria la presenza di donne dinamiche, determinate e pronte al sacrificio e alle rinunce.