Matera sulla Luna con L'Episcopia e Di Lecce! Non saranno gli eredi di Armstrong e Aldrin, i primi a mettere i piedi sul terreno lunare ma i nostri due studenti possono già ritenersi soddisfatti perchè ci sono anche loro nel team di studenti della facoltà di Ingegneria dell'Ateneo di Pisa che concorrerà nella finale dell'ESA Lunar Robotics Challenge, la competizione internazionale che conferirà un premio per la costruzione di un veicolo innovativo in grado di muoversi agevolmente sul terreno lunare. La premiazione è prevista a Tenerife, in Spagna.
Il prossimo ottobre il gruppo pisano che annovera anche i due ragazzi materani, sfiderà altre sette squadre, composte da studenti provenienti da ogni parte di Europa, nella costruzione di un robot innovativo, in grado di entrare nei crateri presenti sulla superficie lunare e prelevare alcuni campioni di materiale. Il robot dovrà essere in grado di muoversi in condizioni ambientali piuttosto difficili, su terreni impervi e in luoghi privi di luce, pervasi dalla sabbia lunare, estremamente abrasiva e potenzialmente dannosa per i meccanismi del veicolo, ed esposti alle radiazioni dovute all'assenza di atmosfera. Dovrà inoltre dimostrare un
elevato grado di robustezza ed autonomia, visto che durante la competizione l'intervento umano sarà limitato al solo invio di alcuni comandi da remoto.
Il team nel quale si cimentano anche L'Episcopia e Di Lecce riflette il carattere internazionale del Centro "E. Piaggio". Il progetto proposto da Pisa nasce infatti da un'idea del Dr. Hitoshi Arisumi, post-doc, dell'istituto AIST di Tsukuba recentemente in visita al Centro Piaggio, ed è portato avanti, tra gli altri, dai dottorandi Felibe Belo, brasiliano, e Soumen Sen, indiano. Oltre a loro e all'Ingegner Fagiolini, team leader, il gruppo è composto da Simone Alicino, Michael Catanzaro, Stefano Dettori, Fabrizio Flacco, Giorgio Grioli, Manolo Garabini, Gaspare L'Episcopia, Federico Puccinelli, Paolo Salaris, Riccardo Schiavi, Ilaria Strazzulla.
"Il progetto di Pisa si basa sullo sviluppo di tre componenti fortemente innovativi nell'architettura del robot", commenta l''Ingegner Fagiolini: "una piattaforma mobile, con ruote in alluminio grazie alle quali il robot potrà avanzare in terreni impervi e superare i possibili ostacoli; algoritmi di localizzazione e mappatura che consentono la navigazione in assenza di luce e quando l'ambiente circostante è solo parzialmente conosciuto; ed infine un braccio robotico, che assomiglia molto ad una canna da pesca, composto da un braccio rigido e da un cavo estensibile, che verrà lanciato all'interno del cratere lunare e verrà ritratto una volta "pescato" il materiale roccioso di interesse. Quest'ultimo componente consentirà, tra le altre cose, di limitare la difficile discesa del veicolo all'interno del cratere."