GEZZIAMOCI ALL’INSEGNA DEL TERRITORIO
TORNA LA CAMPAGNA DI AZIONARIATO POPOLARE
Numeri e presenze che confermano che una rassegna musicale è in grado di rappresentare un elemento di attrazione turistica e culturale.
E’ questo uno degli elementi emersi nel corso della conferenza stampa che l’Onyx Jazz club ha tenuto per lanciare una serie di iniziative e tracciare il bilancio del Gezziamoci 2010.
«Il concerto di chiusura dell’anno, affidato sabato 18 dicembre all’Auditorium alle 20,30 al progetto Progressivamente di Roberto Gatto – ha spiegato il presidente dell’Onyx, Gigi Esposito – chiude una stagione che ci ha fornito elementi utili sui quali possiamo lavorare. Nel corso dell’intera stagione le nostre iniziative sono state seguite da 4500 persone, molte delle quali si sono fermate a Matera per le loro vacanze, a conferma che anche il jazz può essere uno strumento utile alla destagionalizzazione».
Gli aspetti legati ai dati negativi sulle presenze in città, soprattutto fra dicembre e gennaio, sono stati sottolineati anche dall’assessore comunale alla Cultura e al Turismo, Cornelio Bergantino che ha anche messo in evidenza il ruolo sempre più significativo svolto dai direttori artistici delle rassegne. L’assessore ha fatto riferimento anche alla tipicità dell’esperienza e al legame che si riesce a stringere con il territorio.
Le iniziative di conclusione della stagione del Gezziamoci sono legate anche al saggio delle classi della scuola Marconi che si esibiranno sabato mattina, 18 dicembre alle 11 all’Auditorium.
Domenica 19 dicembre alle 10 alle Monacelle Roberto Gatto terrà un laboratorio riservato ai batteristi.
Nella stessa giornata dalle 10 alle 13 alle Monacelle si terrà il laboratorio sugli “Allestimenti invisibili” tenuto da Antonio Vanni.
Gigi Esposito ha lanciato anche la campagna di azionariato popolare legata alle produzioni discografiche dell’Onyx. Una sottoscrizione di 15 euro consentirà infatti di contribuire alle spese di realizzazione del cd del Project trio, la formazione composta da Eric Stephenson (violoncello), Greg Pattillo (flauto) e Peter Seymour (contrabbasso). Il gruppo strumentale utilizza basi classiche nelle quali fonde rock, jazz, hip-hop e Americana, creando uno straordinario melting pot di generi.
GEZZIAMOCI 2010 – ONYX JAZZ CLUB
Se il rock & roll degli anni ’50 fu musica per il corpo
e il rock dei ’60 fu musica per liberare il corpo
attraverso la mente, il cosiddetto rock “progressivo”
fu musica prima di tutto per la crescita della mente
Cesare Rizzi
Il 2010 ha confermato per l’Onyx Jazz club un modello di organizzazione e realizzazione degli eventi culturali che da 25 anni ha nel rapporto fra musica jazz e territorio il suo punto di forza.
Un valore aggiunto che anche questi 12 mesi hanno consentito di rinsaldare ulteriormente. La scelta di dedicare il cartellone al rock progressive, a cominciare dal concerto del febbraio scorso di Carl Palmer, componente del celebre trio con Emerson & Lake ha inaugurato un percorso che è proseguito con costante successo nei mesi successivi.
Ci avviciniamo alla fine di questa stagione con la consapevolezza che sia stata utile e costruttiva anche per le sorti del patrimonio culturale di Matera che si appresta a rafforzare il suo ruolo presentando la sua candidatura a Capitale europea della Cultura nel 2019.
L’Onyx ha deciso di rendere omaggio ai gruppi che hanno consentito la nascita della musica considerata da alcuni “non colta”; il rock che ha creato un filo unico fra Stati Uniti, Inghilterra e resto d’Europa è oggi il legame nel quale ritrovarsi.
La stagione estiva del cartellone del Gezziamoci si è aperta, il 25 agosto, con una iniziativa che, per una volta ha concentrato sforzo organizzativo e spirito dei volontari dell’Onyx per rendere omaggio a Carlo Aymonino, architetto e progettista di gran parte del volto della città. Il suo ricordo e la descrizione della storia di Matera ai tempi di Aymonino è stata affidata all’architetto Gigi Acito che, nel corso di una serata ospitata nel chiostro delle Tonacelle, ha consentito a cittadini e amministratori di riscoprire quella parte della storia della città che fece di Matera il vero laboratorio urbanistico dell’Italia del Mezzogiorno.
Per la prima volta, il 26 agosto, Matera ha fatto “parlare”, anzi “suonare” i suoi balconi affidando ad attori e musicisti lo spazio e la voce per rendere magici questi luoghi che appartengono alla quotidianità e che vanno dalle aree lungo via Ridola, piazzetta S. Francesco e piazza Sedile fino a via Duomo. Un percorso musicale, ma non solo, al quale hanno partecipato oltre 400 persone. La serata ha lasciato spazio anche ai canti tipici popolari di Matera grazie ad una Fiat cinquecento trasformata in palco musicale. Il gruppo “c’nghic’ind a ching’irt” ha dato vita infatti ad un vero evento unplugged coinvolgendo il pubblico in canti e balli. Subito dopo il Jazentinean Project.
Il giardino delle Monacelle, anche quest’anno, ha ospitato la rassegna confermando il connubio fra uno dei luoghi più suggestivi della città, affacciato sulla Gravina e pochi passi da piazza Duomo e della Cattedrale.
In un lunghissimo percorso che è proseguito fino ad oggi, Matera è diventata palcoscenico naturale con le sue strade, vicoli, le chiese, i chiostri nei quali musicisti di tutto il mondo hanno suonato strumenti differenti e interpretato musiche suggestive.
Tra i progetti a cui L’Onyx tiene di più c’è quello, andato in scena il 19 novembre in cui territorio e musica hanno trovato la loro simbiosi migliore. “Lo sguardo di un grillaio”, infatti è il risultato di una ricerca musicale e culturale condotta dal maestro Oscar del Barba che ha composto musiche originali basate su un canovaccio popolare eseguito con l’Orchestra della Murgia materana, al suo esordio dal vivo e con la partecipazione del videoperformer Massimo Ottoni, magico interprete di giochi di sabbia e luce. Al concerto, ospiti d’eccezione sono stati Gian Luigi Trovesi e Giacomo Desiante.
Il Gezziamoci 2010 si avvia alla conclusione del suo cartellone con due appuntamenti di straordinaria intensità.
Il prossimo concerto è previsto per il 18 dicembre all’Auditorium, con il progetto, curato da Roberto Gatto dal titolo “Progressivamente”. Il leit motiv di questa stagione si trasforma in realizzazione di un sogno nel cassetto del celebre musicista. “Sono cresciuto ascoltando il jazz – spiega – ma parallelamente sono sempre stato appassionato di progressive. E’ grazie a gruppi come i Soft Machine, Nucleus, MAtching Mole che ho imparato a conoscere meglio il jazz afro-americano”. Sul palco con Gatto ci saranno John De Leo alla voce, Roberto Rossi al trombone, Luca Mannutza al piano e alle tastiere, Maurizio Giammarco al sax, Fabrizio Bosso alla tromba, Roberto Cecchetto alla chitarra e batteria e Francesco Puglisi al basso.
IL 19 dicembre, infine, nella sala conferenze delle Monacelle, a partire dalle 10 del mattino Antonio Vanni terrà un incontro su come organizzare un evento: “Allestimenti invisibili” sono quelli in cui un luogo diventa protagonista insieme agli artisti e alle loro opere.
I NUMERI DEL GEZZIAMOCI 2010
Anni di attività Onyx Jazz club: 25
Anni di attività della rassegna: 23
Volontari dell’edizione 2010: 30
Musicisti che si sono esibiti: 74
Spettatori intera rassegna 4500
Concerti svolti: 16
Giorni della rassegna estiva: 6
Giorni della rassegna invernale: 5