Si è conclusa con un bilancio più che positivo la mostra “In Forma d’ Acqua” allestita presso il Museo archeologico “D. Ridola” di Matera, e che fa parte del progetto “Nati per la Musica” realizzato dal Dipartimento Donna, Maternità e Infanzia dell’ASM di Matera diretto dal Dr. P. Silvio Anastasio.
I dati confermano l’interesse che ha suscitato non solo nel mondo della scuola: hanno visitato la mostra 1600 bambini, organizzati in gruppi, e provenienti da tutti e cinque i circoli didattici di Matera e da scuola primarie della provincia, accompagnati da 300 adulti ( insegnanti e genitori ).
Sono state registrate circa 300 visite libere di genitori e bambini che hanno apprezzato il mondo nuovo proposto e tutto da scoprire fatto di suoni dove i bambini hanno sentito e con il quale hanno, opportunamente guidati, interagito.
Ogni visita è stata guidata, infatti, da 50 studenti del corso di scienze della formazione primaria dell’Università della Basilicata che si sono alternati per tutte le giornate di permanenza della Mostra.
“Nei gruppi spontanei- fa sapere la dr.ssa Rosangela Locilento della segreteria del dipartimento donna, maternità e infanzia- che hanno partecipato è da segnalare la presenza significativa di donne gravide ed in modo particolare di quelle che partecipano ai corsi di accompagnamento alla nascita presso i consultori familiari.”
Le operatrici che operano in queste strutture, opportunamente formate, stanno predisponendo l’introduzione dei contenuti di “Nati per Musica” nei prossimi giorni.
Il personale del Museo ha permesso la fruizione della mostra anche a gruppi di studenti diversamente abili provenienti anche dalla Puglia.
Il Dr. Anastasio ha dichiarato che:“La soddisfazione per l’esito dell’iniziativa nasce da questi numeri, dal coinvolgimento corale di diversi pezzi della società, dalla consapevolezza di aver seminato e di predisporsi a continuare il lavoro”.
La mostra era stata presentata sabato 23 ottobre ed è stata realizzata da Arianna Sedoli e Luigi Berardi dell’Artesonora per bambini di Ravenna.
Essa ha raccontato, attraverso suggestive installazioni interattive, la sonorità della natura.
Le voci della pioggia e del mare hanno avvolto il corpo dei piccoli visitatori creando un bagno sonoro ricollegabile alle esperienze tattili – uditive intrauterine.
Da una delle sculture sprigionava il ticchettio della pioggia che si trasformava in uno scroscio dirompente.
Da una conchiglia si è potuto ascoltare il rumore del mare, mentre alcune onde e barche le facevano eco.
Le sculture messe in movimento dai bambini creavano un turbinio di sonorità acquose.