IL CONCERTO DELLA SPERANZA XVII EDIZIONE
Dopo dieci anni torna il Concerto della Speranza, giunto alla XVII edizione che vedrà salire sul palco del Palauditorium Karol Wojtyla di Montescaglioso domenica 4 gennaio alle 19.30, la celebre Banda Rocco D’Ambrosio Città di Montescaglioso Banda D’Europa che in circa venti anni di attività è riuscita ad imporsi sulla scena musicale nazionale ed estera ottenendo numerosi premi e riconoscimenti.
A dirigere l’imponente formazione bandistica composta da oltre 100 musicisti e la Polifonica “Rosa Ponselle” i maestri Rocco Eletto, Nicola Samale e Giovanni Pompeo che hanno segnato le tappe fondamentali del percorso della Banda Rocco D’Ambrosio. I tre maestri proporranno al pubblico un repertorio appositamente pensato per una serata dedicata alla solidarietà e alla beneficenza e il cui ricavato sarà interamente devoluto all’Airc (Associazione italiana ricerca sul cancro) e a Telethon.
I brani proposti spaziano dall’800 ai giorni nostri per offrire uno spaccato quanto più ampio possibile del repertorio per fiati, andando così incontro ai più diversi gusti del pubblico; saranno eseguiti musiche di 3 compositori montesi: Agostino Panico (autore della marcia tradizionale “Nonno Checco”), Vincenzo Simmarano ( nello spumeggiante collage di musiche da film) e Damiano D’Ambrosio ( di cui sarà eseguita la prima assoluta della trascrizione dei “Quadri di un’esposizione” di Mussorgsky). Completano il programma “Celebration fanfare” del campano Cardaropoli, la classica versione di Abbate dell’ouverture 1812 di Ciaikovsky e, per concludere, la “Sinfonia funebre e trionfale” di Berlioz, brano originale per grande banda e coro, di rarissima esecuzione, presentato qualche anno fa da Riccardo Muti al Cairo per il Ravenna Festival.
L’evento è organizzato dal Lams (Laboratorio arte musica e spettacolo) e dall’Associazione “R. d’Ambrosio” e conclude così, dopo il Convegno Nazionale del 28 dicembre e la mostra storica sulla banda, la rassegna “Harmoniemusik – dalla popolare alla colta”.
LA BANDA IERI OGGI E DOMANI, CONVEGNO A MONTESCAGLIOSO
Un incontro a cui hanno dato il loro contributo non solo esponenti del mondo culturale come il compositore e direttore d’orchestra Nicola Samale, il compositore Damiano D’Ambrosio, il trombonista Michele Lomuto, il ricercatore Domenico Zizzi, Leonardo Laserra Ingrosso direttore della banda della Guardia di Finanza, Pino Minafra jazz- bandista, il maestro Rocco Eletto, il dottore Francesco Spada direttore della collezione di antichi strumenti musicali “Spada” e il maestro nonché direttore artistico della manifestazione Giovanni Pompeo ma anche del mondo politico istituzionale come il senatore Cosimo Latronico, il senatore Filippo Bubbico, il sen. Carlo Chiurazzi, il sindaco di Montescaglioso Mario Venezia e l’assessore alla cultura Michele Zaccaro.
E’ stata l’occasione per discutere, interrogarsi sulle cause e trovare infine un antidoto allo stato di decadenza che sta vivendo la banda, una delle più antiche forme di espressione musicale e culturale della nostra terra che ora rischia l’estinzione e l’omologazione. Ormai tutti i pezzi del repertorio bandistico si assomigliano, lo ha detto anche Leonardo Laserra Ingrosso, il direttore della banda della Guardia di Finanza, i brani sono standardizzati. E la conseguenza è che “non c’è più differenza tra complessi americani, europei ed asiatici. E’ l’effetto della globalizzazione, anche nella musica per strumenti a fiato, ma non si può pensare di non esprimere giudizi di merito. Il moderno ben venga, ma se la qualità non è elevata bisogna dirlo. Pensiamo che gli stessi brani che la banda da giro eseguiva in Italia, parliamo delle arie d’opera espressione della tradizione di fine ‘800 e ‘900, adesso vengono richiesti per esecuzioni all’estero, negli Stati Uniti, in Africa, a Stoccolma, e noi rifiutiamo la nostra tradizione come anche i compositori contemporanei che ora si rifiutano di scrivere per le bande pezzi che sono stati scritti da grandi compositori come Mozart e Beethoven”- ha detto Giovanni Pompeo. Direttore artistico della manifestazione.
Un paradosso evidenziato anche dal maestro Damiano D’Ambrosio che non solo ha sottolineato come le bande oggi siano considerate prodotti qualitativamente inferiori alle grandi orchestre ma che “anche le trascrizioni non godono di ottimo riguardo, dimenticando così tutta una tradizione che vanta padri e antenati eccellenti, basti pensare a Bach e Vivaldi, senza voler citare Ravel e Mussorgsky o Schonberg e Brahms, o tutti quei compositori e sono tanti che hanno provato a dare una veste sonora differente alle proprie opere precedentemente scritte”. Affermazioni forti che devono indurre gli operatori di cultura a riflettere e a cercare di trovare insieme possibili rimedi. IL 28 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge i cui contenuti sono stati illustrati dal prof. Antonio Corsi, Responsabile per i rapporti con le associazioni di musica popolare e amatoriale, della Segreteria Particolare del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Matera il 23 dicembre. Un ddl che tenterà di dare nuova linfa al mondo bandistico in particolare e dell’associazionismo in generale. Tuttavia la strada è ancora lunga ed è importante che gli operatori di cultura stabiliscano un dialogo fra di loro e con le istituzioni, che facciano sistema e che formulino valide proposte che abbiano come scopo quello di recuperare un così importante patrimonio che attiene alla nostra memoria storia. Un primo tentativo in questa direzione sarà fatto in Puglia, come ha annunciato il ricercatore e musicista Domenico Zizzi. Grazie all’appoggio della regione sarà realizzato un archivio storico di raccolta degli spartiti e infine digitalizzato per la fruizione pubblica. Almeno così una parte della tradizione non andrà persa.
Ma il convegno è stato anche un modo per festeggiare e ricordare la celebre Banda Rocco D’Ambrosio Città di Montescaglioso- Banda D’Europa attraverso un Mostra che, con l’ausilio di immagini, video e l’allestimento di un alloggio tipico in cui pernottavano i bandisti con tanto di strumenti antichi gentilmente concessi dal dottor Francesco Spada titolare dell’omonima collezione, ripercorre i momenti più significati della sua storia, le tournee all’estero, in Germania, i numerosi premi vinti e i riconoscimenti ottenuti nei suoi anni più floridi. La mostra resterà aperta fino al 4 gennaio nelle sale dell’Abbazia S. Michele Arcangelo di Montescaglioso.