“Esaltato dalla bellezza della città di Matera”. Con queste parole il regista tedesco Henning Brockhaus ha salutato la città dei Sassi, visitata sabato scorso con gli Assessori Comunali Antonella Guida e Saverio Acito. Una visita nata quasi per caso, di rientro da un viaggio in Puglia, ma dalla quale il regista tedesco ha tratto l’ispirazione per la messa in scena di un evento unico per Matera. La proposta che Brockhaus ha lanciato agli amministratori è quella di realizzare per la prossima estate una rappresentazione de “La Traviata”, che verrebbe allestita nel suggestivo scenario delle Cave. Proprio la conformazione delle Cave materane hanno incuriosito ed entusiasmato il regista, che vi è personalmente tornato nel pomeriggio per effettuare alcuni scatti fotografici. “Brockhaus è rimasto così colpito dalla bellezza di Matera, al punto da proporre una serie di iniziative per il futuro – commenta l’Assessore Guida -. In questi giorni ci invierà lo studio di fattibilità per capire e valutare le modalità per la realizzazione dell’evento. Al vaglio ci sarebbero quattro serate della rappresentazione nel mese di agosto; siamo ottimisti per la riuscita del progetto, sebbene i tempi siano strettissimi e ci sia molto da lavorare. Per il futuro, ci sarebbe in animo un progetto di formazione internazionale, con sede a Matera”.
Biografia del regista Henning Brockhaus
Nato a Plettenberg in Germania, nel 1965 si diploma in lingue. Nello stesso anno inizia gli studi musicali alla Nordwest-Deutsche Musikakademie di Detmold, dove si diploma in clarinetto e segue i corsi di composizione. Dopo una carriera promettente come clarinettista riprende gli studi a La Freie Universität di Berlino, dove studia psicologia, filosofia e scienza del teatro. Contemporaneamente segue, come assistente volontario alla regia, diverse produzioni sia alla rinomata Volksbühne Berlin DDR (con Benno Besson e Heiner Müller), sia al Berliner Ensemble (con Manfred Weckwerth) e alla Staatsoper di Berlino con Ruth Berghaus.
Nel 1975 l’incontro con Giorgio Strehler segna il suo orientamento definitivo verso la regia. In seguito, infatti, diviene assistente e stretto collaboratore del fondatore del Piccolo Teatro di Milano.
Al Piccolo Teatro, sempre a fianco di Strehler, lavora negli allestimenti di L'anima buona di Sezuan di B. Brecht (Amburgo e Piccolo Teatro di Milano), El nost Milan di Bertolazzi, La Tempesta di Shakespeare, Il Temporale di Stindberg, Giorni Felici di Beckett, La storia della bambola abbandonata di Sastre, La grande magia di De Filippo, Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni, Come tu mi vuoi di Pirandello, Faust di Goethe.
La collaborazione con Strehler prosegue anche al Teatro alla Scala di Milano con titoli quali Lohengrin, due riprese di Die Entführung aus dem Serail, Simon Boccanegra, Don Giovanni e Le Nozze di Figaro.
Dal 1984 al 1989 è drammaturgo e regista stabile al Théâtre de l'Odeon e al Théâtre de l'Europe a Parigi; ivi cura la messa in scena di lavori quali L'Histoire inachevée di Volker Braun, Jeux de femme di Zanussi ed Il signor Pirandello è desiderato al telefono di Tabucchi. Nel 1989 torna al Piccolo Teatro con L'affare di Bertazzoni, e diviene drammaturgo stabile per il Progetto Faust (curando anche la regia di diversi spettacoli collaterali), e lavora per l'Unione dei Teatri Europei.
Dal 1990 le strade di Giorgio Strehler ed Henning Brockhaus si dividono, questo ultimo inizia la sua personale carriera di regista lirico e di prosa e, nello stesso anno, mette in scena La Donna del mare di Ibsen, ripresa anche al Teatro Argentina di Roma. Le sue più importanti regie degli anni successivi sono: I sette peccati capitali di Bertold Brecht e Kurt Weill (protagonista Ute Lemper) al Schauspielhaus di Düsseldorf, Clavigo al Schauspielhaus di Zurigo, Biedermann und die Brandstifter di Max Frisch e La Buona Madre di Goldoni ad Anversa. Nel teatro di Pina Bausch, a Wuppertal, mette in scena Un Ballo in Maschera di Verdi e Andorra di Max Frisch; nonché Don Carlos di Schiller e Otello di Verdi a Saarbrücken, Utrecht Parsifal di Wagner e Il Matrimonio segreto alla Staatsoper di Berlino. Al Teatro Sperimentale di Spoleto mette in scena Tosca, alla Nationale Reisopera-Holland Tristan und Isolde, e Rigoletto al Festival verdiano di Parma.
Ottengono, inoltre, un grande successo La vera storia di Luciano Berio alla Staatsoper di Amburgo e Don Chisciotte di Cervantes a Reggio Emilia, riproposto poi a Torino (spettacolo in prosa, adattamento di Henning Brockhaus in 5 serate diverse).
Fra i successi più acclamati dalla critica sono indimenticabili le produzioni di Traviata, Rigoletto, Lucia di Lammermoor, Attila e Madama Butterfly al Macerata Opera Festival; Otello al Teatro Comunale di Bologna; La Traviata, Macbeth ed Elektra al Teatro dell'Opera di Roma. Hanno conquistato il Giappone le sue produzioni di Traviata a Nagoya, Faust, Lucia di Lammermoor e Macbeth a Tokyo, allestimento che ha ricevuto il pregiatissimo primo premio della critica giapponese.
Nel 1993 per La Traviata, e nel 2003 per El Cimarrón di H.W. Henze, riceve a Macerata il Premio Abbiati (Premio della critica musicale italiana).
Dopo anni di carriera, Henning Brockhaus si dedica all’attività didattica, offrendo ai giovani aspiranti artisti i frutti della sua lunga esperienza. Inizia così la carriera didattica come docente di regia all' I.U.A.V. di Venezia e, dal 2004, all'Accademia di Belle Arti di Macerata.
Nel 2004 per il festival Pergolesi-Spontini di Jesi mette in scena uno spettacolo in prosa su vari testi di Rousseau, La Serva Padrona di Pergolesi e Le devin du village di Rousseau.
«Il bucolico allestimento di Henning Brockhaus nel parco di Villa Salvati a Jesi» (Michelangelo Zurletti), nella recente stagione del festival Pergolesi-Spontini ha creato dei momenti di magia circense, riunendo in questa creazione il mondo della prosa, della danza e del canto. «Tutti ammirati per il virtuosismo con cui Brockhaus ha dato un senso all'operina di Rousseau» (M.Z.).
Nel 2004 fonda la Bottega del Teatro Musicale, prima scuola a livello nazionale di regia del teatro musicale, con la quale metterà in scena nel 2006 We come to the river di H.W. Henze.