4 gennaio 2010. Una data da ricordare per la musica lucana. Grazie alla passione di Franco Lisanti, fondatore nel 1987 dell’Orchestra della Provincia di Matera, poi trasformata nel 2001 in Orchestra Lucana con la fusione delle due realtà presenti nei rispettivi capoluoghi, Matera e Potenza, e alla disponibilità economica garantita dalle casse della Provincia e dall’ente camerale della città dei Sassi, il teatro Duni ha celebrato nuovamente il gala del concerto per il nuovo anno. Madrina della serata Alba Parietti, una conduttrice che in tv aveva già dimostrato il suo stile ironico, a volte anche auto-ironico e irriverente. E la “musica” non è cambiata nemmeno a Matera, città nella quale è tornata a distanza di anni, come ha ricordato durante la conferenza stampa promossa all’interno dell’Hotel San Giovanni Vecchio, uno dei tanti alberghi che offrono la vista su Sassi. Ed è stato proprio questo panorama mozzafiato a stupire subito l’Alba nazionale, pronta a confessare tutte le sue emozioni nell’incontro cordiale con i giornalisti. “Quando mi sono affacciata alla finestra mi sembrava di guardare un poster ed invece era proprio il vostro scenario nazionale.” Il collega Carlo Abbatino sottolinea una curiosa coincidenza. Alba Parietti è nata il 2 luglio di un anno che naturalmente non precisiamo in omaggio alla bellezza femminile sia pur ritoccata con una frequenza impressionante. Il 2 luglio è anche il giorno più atteso dai materani, in cui si festeggia la Madonna della Bruna, patrona della città. Una notizia che fa felice la Parietti: “Vuol dire che adesso mi ricorderò di Matera anche nel giorno del mio compleanno oltre che per il suo straordinario patrimonio artistico”. Alba Parietti è pronta sul palco già alle 21,10. L’orchestra prova gli strumenti e poi tocca a lei salutare il pubblico che ha risposto benissimo all’appello del presidente della Camera di Commercio. L’incasso della serata servirà per finanziare il nuovo programma che la Fondazione dell’Orchestra Lucana intende offrire alla città di Matera nei prossimi mesi ed è passata la formula del biglietto a pagamento, con pochi omaggi riservati alle autorità civili, militari e religiose. Alba ha scelto un vestito lungo nero di seta per la sua prima serata da conduttrice al Duni di Matera. Una serata che non dimenticherà facilmente: “Dal mio albergo mi si è presentata davanti agli occhi una visione celestiale, anche natalizia, come evidenziata dal film (si riferisce probabilmente a Nativity – ndr). Vi faccio i complimenti perchè avete avuto la capacità di conservare intatte queste bellezze naturali. Il paragone che mi viene in mente è con Venezia. Anche qui c’è la mano di Dio e la mano dell’uomo. E sono onorata di poter presentare questo Concerto per il nuovo anno. Devo confessarvi che con la musica che ascolteremo insieme mi trovo a mio agio perchè da piccola mia madre ascoltava musica classica e io sono cresciuta con l’opera lirica e sinfonica.” Alba poi presenta il “grandissimo” maestro Samale, saluta l’orchestra e il coro e poi annuncia il primo brano in scaletta, l’Inno di Mameli. “Io se posso resto qua e lo canto con voi”. Dopo l’ouverture di Mozart tratta da Le nozze di figaro la conduttrice che ha raggiunto Matera dopo un lungo viaggio (“in mattinata ero a Courmayeur”) chiama sul palco l’artefice dell’evento, Franco Lisanti. Se l’Orchestra è tornata a suonare nella città dei Sassi il merito è sopratutto suo. “Non abbiamo la pretesa dei primi posti perchè a Matera ci sono tante altre realtà musicali molto importanti ma siamo orgogliosi di rappresentare con questa Orchestra tutta la Basilicata. Poi un omaggio “all’umile e grandissimo maestro Nicola Samale”. Ed ecco il primo fuori programma. Alba perde un orecchino ma non perde l’occasione per scherzarci su: “Abbiamo perso i gioielli di famiglia, ma li ricompro con un altro fidanzato…naturalmente sto scherzando, è bigiotteria…” Dopo l’Alleluya di Hendel tratta dal Messia, Alba introduce il nuovo brano con un curioso aneddoto: Il coro delle zingarelle, tratto dalla Traviata di Verdi le ricorda quel film che l’ha perseguitata, Il macellaio. Sul set il marito era un direttore di orchestra, che eseguiva proprio brano mentre lei si dava da fare con il suo amante. Un brano che segna l’ingresso sul palco delle due voci soliste, Antonella Rondinone e Antonio Stragapede. Anche in questo caso la Parietti non è impeccabile perchè è costretta a ritornare sul palco dopo aver dimenticato di citare i due protagonisti. Antonella Rondinone è Flora, Antonio Stragapede il marchese. Alba Parietti è pronta a dimostrare di aver “studiato” e per il Barbiere di Siviglia ricorda che la prima esecuzione di quest’opera fu fischiata. “Ma è capitato anche a Vasco Rossi di non essere apprezzato quando è andato a Sanremo”. “Queste opere – ammonisce la Parietti – vanno ascoltate attentamente perchè i testi contengono grandi verità, di cui dobbiamo fare tesoro”. La vergine degli angeli, altra composizione di Verdi, tratta da La Forza del destino, riporta Alba all’infanzia, quando cantava questo motivo all’oratorio. L’esecuzione affidata ad Antonella Rondinone è straordinaria. Reduce dal teatro dell’Opera di Roma, dove ha interpretato un ruolo nella Traviata di Verdi con la regia di Franco Zeffirelli, Antonella ritorna al Duni a distanza di nove anni. Applausi proluganti per il soprano materano che si è fatto apprezzare anche nella capitale. Dalla Carmen per il terzo atto “sono gli strumenti a parlare un linguaggio internazionale, quasi cosmico”. Parole e musica diretta dal maestro Samale. Alba non riesce a controllare anche “l’occhiale” e l’episodio favorisce un’altra battuta: “Su due cose casco sempre, quando mi chiedono quanti anni ha mio figlio e sulla vista. Io dico che mio figlio è più vecchio di me e che sono cecata…” Il Và Pensiero del Nabucco di Verdi chiude la prima parte. Nell’intervallo Alba chiama sul palco i rappresentanti degli enti che hanno sostenuto il concerto, Franco Stella presidente della Provincia di Matera e Angelo Tortorelli presidente della Camera di Commercio. Alba rompe subito il ghiaccio, dà dal tu a Tortorelli e cita una pietanza del brunch gustato presso il ristorante “Il Cantuccio” di via Beccherie. “Ho mangiato l’uovo fritto con il tartufo, era delizioso”. Lo chef del Cantuccio Mischa ci svelerà anche le altre portate servite alla Parietti: sufflè di patate con i peperoni cruschi, ricotta di capra con ficotto, cicorie e fave, crema di broccoli con funghi porcini. Ma torniamo al concerto. Tortorelli non si lascia sfuggire l’occasione per esaltare la nostra cucina e i prodotti gastronomici lucani ma la conduttrice ricorda che lei si chiama Alba… Tortorelli a quel punto rivendica che i tartufi lucani sono più buoni…poi il presidente della Camera di Commercio precisa le finalità del Concerto per il nuovo anno: “Il 2010 sarà un anno ricco di attenzione verso il nostro territorio sia per la cultura sia per l’economia e l’entusiasmo sarà risvegliato da tante iniziative come quella che apre il nuovo anno”. Il presidente della Provincia di Matera Franco Stella lancia uno slogan: “Compra lucano, mangia lucano e viva la Basilicata”. Poi augura buon anno a tutti, di salute e di serenità. Ringrazia i presidenti dell’Ente che lo hanno preceduto perchè questo evento è stato promosso prima da Carelli e poi da Nigro e sottolinea il talento materano di Antonella Rondinone, una cantante che ha visto crescere e che si è fatta apprezzare a livello nazionale. Stella non dimentica in questa occasione le difficoltà che riguardano le famiglie bisognose e saluta anche una delegazione della Comunità di S. Maria d’Irsi, presente in platea. Alba raccoglie al volo l’augurio di Stella relativo a salute e serenità e aggiunge “soldi e sesso”, provocando naturalmente anche un certo imbarazzo in sala. Poi cita Mastroianni ricordando a tutti che lei è una di quelle persone molto fortunate, perchè “anche a me se non facevo questo.. mi toccava lavorare…”. La seconda parte prevede Di Provenza, tratta da La Traviata e la trilogia è completata con il Coro degli zingari, estratta da Il Trovatore. Il maestro Samale precisa che quest’opera piace a tutti perchè è uno zibaldone. In effetti quest’opera ebbe un grande successo già nella sua prima rappresentazione. Dall’atto terzo di Puccini del Turando arriva “Tu che di gel sei cinta”, con un’altra apprezzata performance del soprano di casa, Antonella Rondinone. Alba Parietti ha ricordato la sua infanzia vissuta con la musica lirica mma sul palco del Duni “scivola” un’altra volta quando dà per scontato che il programma sia stato selezionato dal maestro Samale. “In realtà la direzione artistica è di Vincenzo Perrone, sostenuto da Franco Lisanti”. Precisazione doverosa del direttore d’orchestra, che poi azzarda un suo giudizio sui brani offerti al pubblico: “Si tratta di una sequenza nazional-popolare ma anche di profondo coinvolgimento”. L’intermezzo da Cavalleria Rusticana di Mascagni precede l’aneddoto di Samale che annuncia “Dal tuo stellato soglio”, opera di Rossini scritta a tempo di record dopo una serata flop a causa di irrequieti scugnizzi napoletani impiegati per simulare l’onda del mare mentre si aprivano le acque per far passare gli Ebrei. In chiusura ecco “Là ci darem la mano” tratto dal Don Giovanni di Mozart con la splendida interpretazione della coppia Rondinone-Stragapede e dalla Carmen l’inizio dell’opera con Il preludio prima del gran finale, con il Brindisi da La Traviata nel quale il baritono Antonio Stragapede non fa rimpiangere l’assenza di un tenore e Antonella Rondinone si conferma un puro talento made in Matera. La marcia di Radetzky è il bis che chiude il Concerto per il nuovo anno. Che sia davvero di buon auspicio per tutta la nostra provincia.
Al termine della serata il soprano Antonella Rondinone ci racconta le sue emozioni sul palco del Duni. “Mancavo dal 2001, quando abbiamo presentato “Il pittore innamorato della sua modella”. Cantare a Matera mi procura emozioni forti, il pubblico mi vuole bene e io mi ricordo che da questa città sono partita per poi dimostrare le mie qualità in teatri prestigiosi di tutta Italia.” C’è qualche maestro in particolare che vuoi ringraziare? “Credo che tutti mi abbiamo trasmesso qualcosa, la crescita professionale è fatta di tanti pezzettini da mettere insieme. Certo, non posso dimenticare il maestro Linze Gump, un omino di appena ottant’anni che la mattina prima di cantare si allenava per tenersi sempre in forma fisicamente. E poi è stato un grande onore lavorare con Franco Zeffirelli per l’opera della Traviata portata in scena al teatro dell’Opera di Roma. Per me Franco Zeffirelli è semplicemente “il maestro” perchè è riuscito a inserire la recitazione nell’opera lirica, esaltando in quel contesto musicale il vero teatro”.
Michele Capolupo
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