Sabato 1° febbraio parte "Melarido" la stagione di cabaret promossa dalla Quadrum al teatro Duni di Matera: direttamente da Zelig la comicità corrosiva di Paolo Migone e l'improbabile ex dipendente delle Poste Italiane Bruce Ketta. Prenota il tuo posto a teatro da Quadrum in via Lucana o direttamente in teatro. Riportiamo di seguito le schede dei due artisti che si alterneranno sul palco del teatro Duni di Matera.
Per informazioni sullo spettacolo è possibile contattare Quadrum in via Lucana e il teatro Duni.
PAOLO MIGONE
Lo spettacolo è il frutto di un lungo percorso artistico e umano.
Paolo Migone racconta, in chiave autobiografica e attraverso il filtro della sua comicità corrosiva, l'eterno gioco fra uomini e donne cardine imprescindibile del suo repertorio artistico.
Il comico ci porta per mano attraverso la sua vita alla ricerca di quelli che sono stati i momenti salienti della sua esistenza, alla scoperta di risposte che riemergano dal passato per spiegare il presente.
Sul palco così si affollano vari personaggi, alcuni appartenenti alla vita personale dell'artista altri provenienti dalla storia, il tutto presentato all'interno di una scenografia essenziale sulle tavole del palcoscenico.
Protagonista è la parola mordace, a volte irriverente nello stile di questo puro toscano, e la musica che accompagna e scandisce i tempi scenici e di narrazione creando forti suggestioni e picchi emotivi.
In "Recital" alla risata spontanea si alternano momenti di riflessione sul teatro e sulla sua finzione, sulla vita e sulle esperienze che la segnano e la condizionano.
Grande prova di arte e sensibilità per questo artista che non approda oggi al teatro ma che ci torna con coscienza più salda dopo tanti anni.
BRUCE KETTA
Una delle rivelazioni dell’edizione 2007 di Zelig OFF. Sono le sue origini e la precedente esperienza professionale di dipendente postale a ispirare il personaggio che lo ha fatto conoscere al grande pubblico: il postino. I testi di Bruce Ketta si fondano su una dissacrante ma mai oltraggiosa ironia, tesa a evidenziare le negligenze del servizio pubblico. I suoi monologhi sono intervallati dal suo tormentone “So cambiate le cose!”.