Il Santuario di San Francesco di Paola ha portato avanti la celebrazione giubilare del Beato Transito. La comunità materana, che nel 2007 ha solennemente commemorato tale evento, ha rivissuto con iniziative spirituali e culturali le conclusioni dell’evento religioso con celebrazioni eucaristiche presiedute nei giorni scorsi da don Rocco Pennacchio, Monsignor Pietro Maria Fragnelli vescovo di Castellaneta, Padre Francesco Santoro assistente provinciale del terz’Ordine, da Monsignor Francescantonio Nolè Vescovo di Tursi e nella giornata della festa del santo da Monsignor Salvatore Logorio Arcivescovo di Matera-Irsina. I canti e le celebrazioni eucaristiche sono eseguiti dal coro diretto dal prof. Franco Di Matteo.
Il Rettore Monsignore Antonio Tortorelli ha realizzato un numero unico della “Fotocronaca V Centenario Beato Transito San Francesco di Paola” offrendo ai devoti spunti di riflessione e di penitenza del Santo paolano, conosciuto, amato e venerato dai nostri padri. Moltissimi sono i segni di devozione e i concreti edificanti esempi di fede. La celebrazione ha invitato i fedeli a perseverare e progredire nei fondamentali valori umano-cristiani”. Il prof. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, ha tenuto la conclusione ufficiale del V Centenario con una chiarissima relazione sul Beato Transito. Il Rettore don Antonio Tortorelli ha introdotto così il luminare: “Siamo riconoscenti al prof. Fonseca perché ama Matera ed è cittadino onorario”. Lo studioso ha tracciato un excursus sulla vita di San Francesco. “Matera ha le caratteristiche ambientali e la valenza storica per interpretare la vita di Francesco di Paola. Scorrendo la vita di Francesco- spiega- ci si imbatte nella ricerca della grotta che è l’emblema di un eremitismo quale fuga dal mondo, quale elemento nel suo valore fisico e spirituale”. Fonseca ha ricordato anche San Giovanni da Matera “che vive un’esperienza eremitica uguale a San Francesco da Paola. Per questo Matera è legata a questa forma di eremitismo. Lo storico Mauro Padula chiamava asceteri le chiese rupestri nei corredi iconografici per dare un valore di stanzialità. Il tema della grotta è sempre presente nella vita di San Francesco nell’ambito geografico, ambientale e culturale. A 13 anni Francesco si ritira in Calabria e vive la reclusione come singolo e non come comunità. Il senso dell’ascesi che ogni singolo individuo intraprende nella propria vita è il primato di Dio e la penitenza lo rende uomo libero per giungere a Dio”. Fonseca spiega l’elemento peculiare di questo V Centenario a Matera: “Matera rappresenta uno dei pochissimi centri che ha esaltato la spiritualità di Francesco da Paola e noi oggi ci sforziamo di esaltare la sua santità. Don Antonio ha realizzato un atlante dell’area dedicata al Santo in Basilicata e questo lavoro ci dà il senso della pietà popolana che si è formato intorno a lui”.
Carlo Abbatino
Nella foto da sinistra verso destra don Mimì Falcicchio, don Pietro Maria fragnelli, vescovo di Castellaneta, Mons. Antonio Tortorelli, rettore della chiesa di San Francesco da Paola, Mons. Salvatore Ligorio arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina e il prof. Cosimo Damiano Fonseca, accademio dei lincei, ufficiale del V Centenario con una chiarissima relazione sul Beato Transito.