Quest’anno non toccava a lui occuparsi del Carro della Bruna ma il maestro cartapestaio Michelangelo Pentasuglia si è trasferito nella vicina Montescaglioso per occuparsi del restauro del carro che i montesi utilizzano per le celebrazioni religiose in onore di San Rocco, prevista venerdì 20 agosto. Un carro che dopo il restauro eseguito da Pentasuglia assomiglia molto per lo stile e i colori vivaci utilizzati durante la fase di riqualificazione artistica a quelli che l’artista materano ha realizzato negli anni per la festa della Bruna. Un carro che ora è arricchito da otto statue, di cui quattro raffigurano gli angeli presenti nella parte anteriore del manufatto mentre al centro è riprodotta la scena dell’angelo Gabriele che parla ad un appestato. Una scelta non casuale visto che san Rocco di Montpelier era molto vicino agli appestati. La mano di Pentasuglia, insomma, si vede eccome. Pentasuglia ha rivisto il carro di Montescaglioso con occhi diversi cercando di trasferire il suo stile artistico senza modificare i segni del carro realizzato per la prima volta da Luigi Morano di Montescaglioso nel 1938. Un carro voluto dal Comitato con il contributo della popolazione montese. Non è la prima volta che i montesi chiedono a Michele Pentasuglia di lavorare sul manufatto. Nel 1961 insieme a suo padre provvide a restaurare il carro a devozione di Rocco Nobile fu Vito (emigrato negli Stati Uniti). Un altro restauro fu operato nel 1992 a distanza di 31 anni. Questa volta il restauro affidato a Michele Pentasuglia è a cura del Comitato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania (Cosenza) della comunità montese di Ontario (Canada) della San Rocco Society , di Paterson nel New Jersey e del popolo montese. Dati documentati dalla pergamena raffigurata sul carro tra gli artigli di un’aquila sul retro del Carro. Il pannello centrale davanti al trono riporta invece Piazza Roma e la chiesa di San Rocco.
Michelangelo Pentasuglia spiega i particolari di questo restauro “Per questo lavoro ho utilizzato un materiale ignifugo e dei colori lavabili. Sono state inserite anche otto statue in cartapesta e credo che dopo questo restauro il carro durerà per molti anni. Già nel 1961 con mio padre ho lavorato sul carro per restaurarlo. In questa occasione naturalmente ho cercato di dare la mia impronta artistica che si concretizza con i colori, la pittura e la composizione delle statue, decisamente più vive ed espressive. Il carro nel complesso ha uno slancio verso l’alto e valorizza meglio il trono di San Rocco. Adesso non mi resta che assistere per i prossimi anni a questa festa per ammirare il mio lavoro, cosa che non posso fare a Matera, in quanto come sapete la tradizione impone lo sfascio del Carro per la festa della Madonna della Bruna”.
Il delegato del comitato Antonio Oliva spiega le motivazioni che hanno portato al restauro del Carro per San Rocco: “Abbiamo provveduto alla ristrutturazione perché il carro è un pezzo di cuore dei montesi e ci sembrava opportuno riportare in luce l’opera di Morano. Per il restauro nell’ottobre scorso abbiamo deciso di affidare questo lavoro all’artista Pentasuglia. Per raggiungere l’obiettivo abbiamo trovato la disponibilità del senatore Filippo Bubbico che si è interessato presso la fondazione della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania ma dobbiamo anche ringraziare la popolazione montese dell’Ontario che ha visto impegnato Paolo Petrozza e il presidente della San Rocco society del New Jersey Pasquale Locantore”.
La scelta del restauro come è stata accolta dai montesi?
“Il carro lo abbiamo presentato alla popolazione il 31 luglio scorso ed è stato un trionfo sotto tutti gli aspetti”.
Il carro di San Rocco misura 5,60 metri di lunghezza per 2,50 di larghezza, è trainato da sette cavalli e sfilerà per la città di Montescaglioso venerdi 20 agosto sotto le luminarie. La festa di Montescaglioso si presenta nel calendario cinquanta giorni dopo quella Matera e riscuote ogni anno grande successo per la partecipazione di tanti cittadini provenienti da Matera e dai comuni limitrofi. Una festa alla quale partecipano anche tanti figli immigrati all’estero, sopratutto in Canada dove c’è una forte presenza di montesi.
Carlo Abbatino