Riuscirà Andrisanik a mettere a segno il sospirato "esproprio" per ritrovarsi tra le mani il numero uno di Diabolik? Nessuno potrà mai saperlo. Come era già accaduto con "Al proprio posto" il finale è solamente accennato, per lasciare al pubblico il gusto di fantasticare su come andrà a finire. Antonio Andrisani, che consolida il rapporto con Gianfranco Ferrara, regala questa volta un corto a fumetti, commedia leggera e dedicata a Mario Mattioli, grande regista-artigiano, l' autore di numerosi film per Toto ma anche la formidabile coppia comica composta da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Il breve film, impreziosito dalla colonna sonora del fedele Peppino De Florio e animato nei titoli di testa dal "creativo" Gianni Andrulli, è ambientato ancora una volta a Matera ma la città dei Sassi rappresenta solamente il classico posto del sud dove il lavoro è una chimera e chi è stato assunto deve restituire parte dello stipendio che riporta la busta paga. Solo un cameo per Silvia Ferreri, regista del primo film di Antonio Andrisani, in fase di montaggio con la colonna sonora a Roma. Partecipazione straordinaria per Mingo, l'attore barese che ha trovato spazio con il suo amico di sempre Fabio a Striscia la Notizia. E per lui arriva subito l'occasione per un servizio "scottante" da inviare alla redazione del programma di Antonio Ricci. Il "prologo" inatteso è la coreografica protesta del Teatro dei Sassi. Massimo Lanzetta, il leader della compagnia, sale sul palco e racconta al pubblico la triste vicenda dello sfratto coatto imposto con apposita ordinanza dal Comune di Matera. Dopo aver tentato la via giudiziaria per far valere le proprie ragioni il Teatro dei Sassi ha deciso di sottostare alla scelta dei nuovi amministratori. Tranquilli – dichiara Lanzetta – il Teatro dei Sassi non si opporrà alla decisione del sindaco Buccico", che intende riportare in quella struttura una scuola materana. Del resto era stata questa la destinazione iniziale dell'immobile costruito in epoca littoria. Il Teatro dei Sassi obbedisce al sindaco ma si permette di farlo con l'ultima esibizione, eclatante ma rispettabile, da parte di tutti gli attori. Superato il momento della protesta teatrale, si torna al grande schermo. Due corti e un documentario fanno da apripista al Numero Uno. "Visita al Museo" e "La spazzola" sono stati realizzati in collaborazione con il professore Roberto Linzalone e gli studenti dell'Istituto Tommaso Stigliani di Matera. "La visita al museo" è un corto impegnato, un mix tra sogno e realtà nel quale il bene prezioso dell'acqua diventa lo spunto per un viaggio in Marocco, dove l'acqua c'è se Dio vuole. Paradossale ma per questo anche molto divertente "La spazzola". La scuola, che dovrebbe essere il luogo privilegiato dopo la famiglia per educare i figli, diventa un "luogo di perdizione", con fantomatiche interrogazioni che vertono su Riccardo Scamarcio, programmi più significativi della chat, Paolo Meneguzzi, l'evoluzione dei telefonini, la storia dei jeans ed Elisabetta Canalis. E nell'intervallo sono i professori a scatenarsi con tanto di radiolone e balli di coppia improvvisati. La spazzola è il simbolo di una scuola che non riesce più ad educare una generazione ribelle e che ha perduto i valori di una volta. Speriamo che il messaggio sia stato recepito. Dalle risate con "la spazzola" alla commedia di Andrisanik. Una commedia che si può comprendere meglio dopo aver appreso che in Basilicata il tasso di disoccuzione ufficiale è al 20% escluso i cassaintegrati, che Ebay è la più grande asta presente sul web e che Diabolik è il fumetto creato dalle sorelle Giussani nel 1962. Matera, anni duemila. Due fratelli senza lavoro passano le giornate on line, sperando di conquistare all'asta i numeri di Diabolik più ambiti dai collezionisti, per i quali c'è chi è disposto a pagare anche diecimila euro. Il giornale racconta che in città c'è un signore che ha vinto cinquecentomila euro con il gratta e vinci mentre c'è chi promette una lauta ricompensa per aiutare a ritrovare una ragazza scomparsa. La smasmodica ricerca dei fumetti di Diabolik porta i due disperati ricercatori nel parco Giovanni Falcone, a due passi dal cimitero. Qui è stata segnalata la presenza di un professore che ha ricevuto in regalo da un meccanico diversi numeri di Diabolik. Dopo uno scambio di persona messo in scena con il cameo di Mingo, il professore esce allo scoperto e Andrisanik prepara il colpo con un piano strategico: entrare in casa dal garage e mettere a segno il colpo che cambierà la vita. Un furto che si rispetti ha bisogno di un'esca ed ecco la pianista materana Loredana Paolicelli nel ruolo di Eva Kank mentre Pokemon, alias Gianfranco Ferrara, diventa il nome in codice del fratello di Andrisanik. Il piano è perfetto ma quando i due piombano nella casa del professore arriva il colpo di scena: Martina, la ragazza scomparsa in città, si ritrova proprio lì, imbavagliata e bloccata con un po' scotch sopra un letto. Pokemon pensa di liberarla, Andrisanik non vede l'ora di scappare per segnalare la presenza di Martina ed incassare la ricompensa annunciata dal giornale. Il sogno svanisce con l'arrivo del professore, che sfugge al controllo di Eva Kant. Nasce una colluttazion e l'intervento della Polizia evita la tragedia. Il finale lascia aperta la porta della speranza: Andrisanik ha fallito il colpo ma suo fratello ritrova un gratta e vinci nella tasca di un pantalone e incassa cinquecento euro. Per Andrisanik c'è in regalo la ventola della cinquecento cercata all'asta su Ebay ma lui spera ancora in Diabolik. E come per magia sulla stessa panchina del Parco Falcone spunta un nuovo appassionato del genere: sta leggendo proprio Diabolik e sulla copertina in alto a destra c'è il numero due….
Michele Capolupo