Lunedì 7 gennaio, a partire dalle 21, il “Teatro dei Sassi ”di Matera organizza un'assemblea-concerto nel Borgo La Martella, presso la nuova sede assegnata dal Comune e ubicata in Piazzetta Garibaldi. La nuova "residenza" del Teatro dei Sassi, determinata dallo sgombero dell'edificio di via Fiorentini che una volta ospitava una scuola materna e che il nuovo Sindaco intende restituire alla sua prima destinazione d'uso, non è considerata idonea per l'evidente situazione di degrado presente all'interno dei locali.
Special guest dell'assemblea-concerto Rosapaeda, cantante materana d'adozione già apprezzata dal pubblico per il suo stile musicale che spazia da note meticcie, fra reggae e risonanze che mescolano la tradizione napoletana con la cultura maghrebiana. Per spiegare le motivazioni di questa Assemblea-Concerto il Teatro dei Sassi ha inviato "virtualmente" una lettera a Luigi Pirandello. Ecco il testo integrale.
Lettera a Luigi Pirandello e per conoscenzaalla Città di Matera e al Teatro Italiano
Caro Maestro,
disturbo il tuo riposo perché non riesco a contenere l’entusiasmo nel constatare quanto, in questi tempi solo apparentemente bui, sia attuale e viva la tua ultima opera: i Giganti della Montagna. Qui a Matera i giganti arroccati sulla vetta stanno per scrivere l’ultimo atto della tua meravigliosa opera incompiuta: il matrimonio dei due rampolli di famiglia e il conseguente divoramento finale dei teatranti. Perdonali, maestro, per la loro rozza scrittura, e per credere a torto che siamo noi i teatranti.
Da luglio fino ad oggi, caro Maestro, noi abitanti della villa dei sogni abbiamo fatto di tutto per convincere i teatranti a non partecipare alla festa di nozze: sulla montagna i sogni non hanno alcun valore, irritano i giganti, agitano i loro succhi gastrici e li spingono all’assassinio per golosità. I teatranti però, non sanno fare altro che rappresentare, mentono per mestiere e – come hai scritto tu – firmano la loro fine ostentando la loro capacità di fingere.
Caro Maestro, per noi sognatori convinti, maestri invisibili del nulla, incapaci di rappresentare, votati alla ricerca di una magia vivente capace di esaudire i desideri, è giunto il tempo di ‘dimettersi’, come il tuo amato Cotrone, e di trovare altrove la casa dove poter continuare a sognare. Ora e a Matera capisco, più che in tutte le riletture approfondite del tuo testo, perché consideravi i Giganti la tua opera più riuscita, la più illuminante per te, che pure hai scritto la storia del teatro mondiale: il sogno vive solo se si lasciano i giganti isolati sulla vetta.
Per ringraziarti, ogni anno, l’8 di gennaio, noi metteremo in azione i Giganti della Montagna, così come la stiamo vivendo qui a Matera. La porteremo quindi in giro per l’Italia, perché tutti possano comprendere la contemporaneità della tua opera.
Là dove andremo, ai margini della nostra amatissima città di cui portiamo il nome, continueremo a lavorare perché ci siano sempre nuove creature con cui condividere sogni.Continueremo a studiare anche i Gigantiperché nessuno sia mai più divorato. eatranti.Da luglio fino ad oggi, caro Maestro, noi abitanti della villa dei sogni abbiamo fatto di tutto per convincere i teatranti a non partecipare alla festa di nozze: sulla montagna i sogni non hanno alcun valore, irritano i giganti, agitano i loro succhi gastrici e li spingono all’assassinio per golosità.
I teatranti però, non sanno fare altro che rappresentare, mentono per mestiere e – come hai scritto tu – firmano la loro fine ostentando la loro capacità di fingere. Caro Maestro, per noi sognatori convinti, maestri invisibili del nulla, incapaci di rappresentare, votati alla ricerca di una magia vivente capace di esaudire i desideri, è giunto il tempo di ‘dimettersi’, come il tuo amato Cotrone, e di trovare altrove la casa dove poter continuare a sognare.
Ora e a Matera capisco, più che in tutte le riletture approfondite del tuo testo, perché consideravi i Giganti la tua opera più riuscita, la più illuminante per te, che pure hai scritto la storia del teatro mondiale: il sogno vive solo se si lasciano i giganti isolati sulla vetta.
Per ringraziarti, ogni anno, l’8 di gennaio, noi metteremo in azione i Giganti della Montagna, così come la stiamo vivendo qui a Matera. La porteremo quindi in giro per l’Italia, perché tutti possano comprendere la contemporaneità della tua opera. Là dove andremo, ai margini della nostra amatissima città di cui portiamo il nome, continueremo a lavorare perché ci siano sempre nuove creature con cui condividere sogni. Continueremo a studiare anche i Giganti perché nessuno sia mai più divorato.
Documento del Teatro dei Sassi