Mario Di Troia, il poeta materano, è in libreria con l’ultimo dei suoi lavori: “Bastava aspettare la rosa, il gabbiano e la formica”. La pubblicazione diventa un viaggio sereno nella poetica di Mario Di Troia. Un fiume in piena che inonda le pagine di versi intrisi di pensieri della vita, dell’esistenza quotidiana. Di Troia è poeta da sempre e se è esploso negli ultimi anni con una verve che non ha eguali oggi, più che mai, è una fonte inesauribile di quanto ha immagazzinato nella sua mente una vita. La sua originalità espressa nella scrittura, del sentire la poesia in un certo senso ed esprimerla in ritmo ne fa del poeta l’illustre espositore. Sorprende la sua introduzione alla poesia di questo lavoro con “Autografo” dove afferma: “La dinamica di una vita: i capitoli di un libro o le tappe di una storia. Meglio la poesia. E’ fatta di rapidi sussulti, alimenta schegge infuocate che dirompono dal profondo. A volte, invia crittati “pizzini” altre, trasmette messaggi ad elevato peso specifico. In ogni caso , si tratta di roba pesante, scagliata per colpire, almeno scalfire. Ma è anche un urlo che esige e rifiuta risposte”. Interessante questa sua considerazione “L’uomo si è inventato tutto, anche le proprie catastrofi: fece un patto con Dio : Dio annoiato gli promise tutto/e lo additò, popolo eletto/ all’invidia delle genti.(…)” Il libro di Mario Di Troia che si beve in un sorso di lettura. La pubblicazione nizia con la lettera maiuscola al primo rigo della poesia “Alla successione” e continua con il senso poetico lungo per ben 118 pagine terminando con “Addenda” e il punto all’ultimo rigo che chiude il tutto “che salvezza l’appiglio”. Ma quello che sorprende di più è la capacità di mettere le poesie in ordine alfabetico indipendentemente dalla pagina in cui essa è immortalata. Un susseguirsi di sentimenti che sono propri della vita umana, dell’uomo. In chiusura, Daniele Giancane, docente universitario che già altre volte si è occupato della poetica di Mario Di Troia tra l’altro, scrive: “Il poeta non dà consigli, non filosofeggia, soprattutto non dogmatizza, anzi il suo itinerario di fondo è l’esatto contrario: mostrare la possibilità di una relazione naturale con l’umana esistenza (in questo senso leggerei il lessema “rosa” che fa da leit motiv alla silloge, intendendo col termine “naturale” l’immediata emozione, la semplicità e meglio ancora l’autenticità delle azioni quotidiane”.
Io suo amico Giambattista Gaetano scrive: “Vorrei ringraziare l’autore , sia per aver chiesto a me, suo recente amico , di scrivere queste brevi righe di accompagnamento al suo libro, e sia soprattutto per averci regalato questo suo lucido , originale, stimolante e profondo sguardo sulla realtà(…)”. Rossana Tinelli, apprezzata poetessa materana sottolinea che “Mario Di Troia è un maestro dell’incanto poetico: il suo linguaggio è sintetico e polisemico. Le liriche sono caratterizzate da una costituzione inconsueta, basata sulle ripetizioni di una stessa immagine come la rosa, le mani, il sole, il vento, il mare e le stesse immagine si susseguono senza un esplicito ordine logico. Il lessico a volte è colloquiale, una lunga lettera poetica a un gruppo indefinito di amici/lettori”. Così nel retro copertina scrive l’autore: “Mio padre era di Altavilla Irpina, mia madre di S. Giorgio del Sannio. Io vivo a Matera, l’incredibile città dei Sassi, dove sono nato nel 1940. Ho viaggiato per oltre vent’anni, in quattro continenti, prima di maturare la convinzione che la poesia è la più “vicina”, dove la ricerca di se stessi consente all’utopia di vestire i panni del buon senso. Ho raccolto le mie personali reazioni ai “fatti della vita” anche in; L’imperatore (della collana “I Nadir” Ed. Arteria Matera 2003; “L’amore, per esempio “Collana “Diamanti” Ed. La Vallisa, Bari 2004, “Labirinti inversi” collana “Vento Cardinale” Edizione Pugliesi, Martina Franca 2005.
Carlo Abbatino
[b]BASTAVA SAPERLO[/b]
I MIEI SINCERI COMPLIMENTI…
CORRO SUBITO IN LIBRERIA
AUGURONI DI VERO CUORE
CARDIANO