“Apprendiamo finalmente dai media che la Regione Basilicata ha iniziato a rivolgere interesse ad un tema che A.I.D.E ha posto da tempo alla attenzione delle Istituzioni pubbliche e private. Un tema di grande pregnanza sociale che coinvolge ogni anno 4 milioni di persone con circa 9000 morti. “ Gli Infortuni domestici” – afferma la Presidente Nazionale di A.i.d.e., la materana Anna Selvaggi –
“Le donne di A.I..D.E si battono da anni per affermare la necessità di porre in essere politiche di prevenzione” – prosegue – “finalizzate ad informare chi vive ed opera prevalentemente tra le mura domestiche senza rischiare che il luogo dove ci si dovrebbe sentire più sicuri diventi infidamente insidioso”.
Eppure basta poco: semplici controlli di routine e non la disinformazione che genera questi fenomeni.
“Stando alle stime ufficiali nel 2000 si sono verificati 4.000.000 incidenti domestici ( dati Istat ), nello stesso anno il numero complessivo degli infortuni sul lavoro è stato di 1.022.693.
I morti causati da incidenti domestici sono stati ben 8400, oltre la metà donne, bambini, anziani, anni di vita perduti e numerosi casi di invalidità, costi sociali elevatissimi.
Stando ai dati ufficiali, nel 2000, ogni 100 bambini di età inferiore ai 5 anni, si sono verificati 9,2 incidenti, mentre ogni 100 anziani, il tasso di incidentilità è stato quasi 12, a fronte di una media di 7,6 infortuni ogni 100 abitanti”.
E se la variabile generazionale risulta decisiva nel determinare il livello di esposizione al rischio dentro casa, è indubbio che è quella di genere a giocare il ruolo più importante.
Un fenomeno in crescita costante, nell’ultimo decennio, si è infatti praticamente raddoppiato il numero degli infortuni negli ambienti domestici. Questi dati allarmanti sono stati rilevati dal primo rapporto del CENSIS sugli incidenti domestici pubblicato nell’aprile del 2004.
Accenno brevemente ad alcuni fattori che determinano l’aumento progressivo dell’insicurezza domestica e delle situazioni di rischio:
1. La crescita di popolazione nelle fasce che più di altre sono esposte a subire incidenti domestici, ossia gli anziani e le donne;
2. Il mutamento degli stili di vita, caratterizzata da una intensificazione dei tempi di lavoro e tempi di cura, il processo di delega del lavoro domestico a tutti i membri della famiglia che non corrisponde sempre ad una uguale responsabilizzazione e capacità di svolgimento di mansioni .
3. La complessità degli strumenti e degli oggetti che entrano nelle case e che spesso, pur essendo ad alta componente tecnologica, non sono di facile utilizzabilità, ma richiedono uno studio delle istruzioni a cui non tutti hanno voglia o tempo di dedicarsi.
Va evidenziato che una seconda linea delle politiche di sensibilizzazione deve essere diretta a migliorare la qualità dei prodotti utilizzati nelle case in quanto la sicurezza dovrebbe essere considerata come un elemento trasversale a tutte le aree in cui si articola il sistema del benessere sociale ed economico.
Nel dicembre del 1999 fu istituita la Legge 493/99 “ Norme per la tutela della salute nelle abitazioni e istituzione dell’assicurazione contro gli infortuni domestici” Dispone che sulla base dei programmi determinati dalle regioni, nell’esercizio delle loro funzioni di coordinamento e di indirizzo, le ASL competenti per territorio sono preposte alla realizzazione degli interventi.
Nell’Intesa Stato-Regioni del marzo 2005 nell’ambito del piano nazionale sulla prevenzione, tra le patologie da prevenire è stata aggiunta quella degli incidenti domestici, proprio per l’impatto in termini di anni di vita persi e di invalidità.
Il 18 ottobre del 2000 entra in vigore una Legge dello Stato importantissima e tanto attesa, per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. dove fra le tante novità al punto 2 recita: "La rete integrata dei servizi è affidata allo Stato, alle Regioni, agli Enti locali che le promuovono e la attivano coinvolgendo Associazioni di volontariato.
A.I.D.E a seguito dell’esplosione di una casa a Borgo Picciano e di un altro luttuoso evento accaduto a Montalbano ha collaborato con la Prefettura di Matera con una iniziativa mirata alla prevenzione. “ Un impegno costante sostiene la Presidente Anna Selvaggi che ci auguriamo continui a trovare nelle Istituzioni il dovuto riscontro e la gradita attenzione.”