La canzone d’autore di Ron, al secolo Rosalino Cellammare, incontra nell’Auditorium di piazza sedile i “legni” dell’Orchestra Sinfonica della Magna Grecia, diretta dal maestro Antonio Palazzo. E il nuovo appuntamento della rassegna “Matera in musica”, che si inserisce negli eventi del Festival Duni 2009-2010, produce rare emozioni, che vanno dritte al cuore. In circa due ore il cantautore di Garlaasco, città resa tristemente famosa da un grave episodio di violenza citato anche da Ron durante lo spettacolo, ripercorre quarant’anni di una carriera partita molto presto. A sedici anni e mezzo era già a Sanremo, quindi il palcoscenico lo conosce molto bene ma suonare con una orchestra sinfonica per Ron regala un’energia diversa e per questo è un onore per lui ritrovarsi nell’Auditorium di Piazza Sedile per regalare la sua musica attraverso gli arrangiamenti dei musicisti alle sue spalle. E’ vero, Ron arriva dal mondo dei cantautori ma anche a lui piace cantare la musica scritta da altri cantautori. E nel suo spettacolo c’è anche una canzo”, ne di Giorgio Gaber poco conosciuta ma che merita di essere ascoltata. Ammette di un essere un Gaberiano ma ascoltando “Quando sarò capace di amare” si intuisce la sensibilità del cantautore sul palco dell’Auditorium. Poi un altro tuffo nel suo passato. Nel 1971 era a Sanremo, l’anno successivo era in tournèe e in un viaggio via mare per spostarsi da Napoli in Sicilia si ritrovò a provare alcuni accordi con la sua nuova chitarra. E’ il quel momento che nasce “Piazza Grande”, canzone che la sua casa discografica decise di affidare ad un uomo “alto, bello e con gli occhi azzurri”. Il riferimento ovviamente ironico è a Lucio Dalla, che deve proprio a Ron il successo ottenuto a Sanremo nel 1972. Poi Ron presenta al pubblico la sua vocalist che da ormai dieci anni lo accompagna nei suoi concerti live. E’ Piera Pizzi, scoperta per caso a Lourdes, quando si era ritrovato per la seconda volta a suonare in quel luogo sacro davanti a tanti malati in compagnia di Gianni Morandi. E’ stato proprio l’eterno ragazzo a presentare a Ron questa voce straordinaria. Con Piera Pizzi viene eseguita “Chissà se lo sai” e dopo Bambolina il successo con il quale nel 1996 ha vinto il festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston c’era Tosca, a Matera è Piera Pizzi a dimostrare il suo talento in “Vorrei incontrarti tra cent’anni”. Quindi un altro aneddoto introduce “Il gigante e la bambina”, scritta nel 1971 da Paola Pallottino e censurata dalla Rai, unico mezzo di informazione dell’epoca perchè nella canzone c’era un riferimento esplicito ad un caso di violenza su un minore. “Provate a immaginare – dice Ron – cosa sarebbe successo se questa canzone fosse uscita quarant’anni dopo. Purtroppo i media ci hanno abituato ad essere curiosi della morbosità e io ne so qualcosa perchè sono di Garlasco, un paese di appena ottomila persone invaso da circa 600 operatori tra giornalisti e fotografi che fanno il loro mestiere, per carità, ma che naturalmente “violentano” con la loro presenza “asfissiante” una comunità così piccola. L’uomo è fatto anche per le cose belle, per il cuore e per l’anima.” Quindi una canzone che ha portato grande fortuna alla carriera di Ron, “Una città per cantare”, che nella versione inglese era stata scritta da un certo Danny Chiff, che non se la passa molto bene, perchè pare che non abbia neanche i soldi per mangiare”. Era stata interpetata da Jackson Brown e ancora oggi il suo collega lo ringrazia perchè inserendo il nome di Danny O’ Keefe nel borderò della Siae consente al cantautore caduto in disgrazia di incassare i diritti d’autore e quindi tirare a campare. “Joe il temerario” precede “Ma quando dici amore”, progetto che ha unito 14 artisti italiani per raccogliere fondi a favore della Associazione che combatte SLA, la sclerosi laterale amiotrofica (quella che dalle nostre parti ha colpito anche Franco Tafuni), della quale Ron è testimonial. Nel pezzo originale era stata Elisa a duettare con Ron, a Matera c’è Piera Pizzi. Un progetto simile è stato ripetuto con “Domani”, in occasione del terremoto in Abruzzo. Ron raggiunge quindi il pianoforte e con Piera Pizzi regala un’altra canzone da brividi. Questa è la musica…e Ron, visibilmente emozionato, lascia un grande ricordo con “Non abbiam bisogno di parole”, altro grande successo del cantautore lombardo. Il bis di “Voglio incontrarti tra cent’anni” è l’ultimo regalo al pubblico di Matera. Al termine del suo concerto abbiamo incontrato Piera Pizzi e Ron per una breve intervista. Piera Pizzi è romana, ha conosciuto Ron in occasione del concerto di Lourdes su segnalazione di Gianni Morandi e da quel giorno lo accompagna nelle sue esibizioni dal vivo. Una voce calda e raffinata che ha scaldato i cuori del pubblico presente in Auditorium. E la Pizzi su richiesta precisa di non avere nessun legame di parentela con la più nota Nilla Pizzi. Quindi spazio alle emozioni di Ron: “E’ la seconda volta che torno a Matera, dopo l’esperienza in piazza, questa volta era tutta un’altra storia. Questa è una città meravigliosa, che si porta dietro un mistero che affascina moltissimo tutti i visitatori. Cantare con l’orchestra sinfonica per me è un grande divertimento, anche se molto difficile. I legni dell’orchestra ti trasmettono una grande energia e sono felice di aver cantato insieme a loro.” Prossimi appuntamenti? “Adesso mi aspettano un altro concerto a Gorizia e due in Puglia. Sto anche scrivendo cose nuove e credo che nel prossimo anno sarà pronto il nuovo disco.” A Ron chiediamo anche un giudizio sui talent-show, concepiti per lanciare nuovi cantanti sul mercato discografico. “Se devo scegliere tra Amici e X-Factor, preferisco il secondo perchè almeno non ci sono ragazzi che si mettono a litigare e che sicuramente non sono un esempio per i loro coetanei che li guardano da casa. X-Factor è una buon trampolino di lancio, merito sicuramente di Morgan che è l’unico a capire di musica in quel contesto.” E siccome Morgan ha già anticipato che andrà via da X-Factor chissà se il programma conserverà lo stile e la credibilità che ha conquistato in questi due anni. Ma questa è un’altra storia.
Michele Capolupo
La fotogallery del concerto di Ron all’Auditorium di piazza Sedile
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