Quattro giorni a Matera, tre a Rossano e una giornata a Napoli. Tempi da record quelli della Blu Video per le riprese della docu-fiction che sarà presentata ad inizio aprile con il titolo ufficiale di “Isabella de Rosis, vita d’amore”, una produzione cinematografica promossa dall’Istituto delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore di Matera per celebrare il centenario della scomparsa di Isabella de Rosis, fondatrice dell’ordine religioso presente a Matera e in altre 35 città italiane e all’estero in Argentina, Colombia, Venezuela, Filippine e India.
Per interpretare il ruolo della protagonista le Suore Riparatrici del Sacro Cuore di Matera hanno scelto l’attrice Claudia Koll, che dopo abbracciato la fede cattolica in seguito ad un percorso di conversione è stata a lungo corteggiata dall’ordine religioso per dare vita a questo capolavoro cinematografico di grande impatto emotivo.
All’interno della sala convegni dell’Istituto del Sacro Cuore l’attrice Claudia Koll ha incontrato i giornalisti in compagnia della madre superiora, Suora Artemia e del regista Geo Coretti, che ha spiegato in sintesi la genesi della docu-ficion che sarà prodotta con la fotografia di Toni Notarangelo e il montaggio di Uccio Mastrosabato, i soci con cui è condivisa l’attività di produzione cinematografica firmata Blu Video. “Con l’aiuto di venti amici meravigliosi abbiamo terminato in quattro giorni le riprese previste a Matera e da stasera ci spostiamo a Rossano, altro centro che ha segnato la vita di Isabella de Rosis. Per la nostra città abbiamo scelto di girare nel Santuario della Palomba, splendido complesso rupestre religioso posizionato all’uscita di Matera sulla strada per Laterza, nella chiesa di San Biagio presente nell’omonima strada del centro storico materano, anche questa restituita al culto dei materani dopo i lavori di ristrutturazione completati dalla Soprintendenza qualche anno fa e a Palazzo Venusio, oggi denominato Palazzo Viceconte dopo la ristrutturazione che ha permesso di valorizzare uno dei palazzi nobiliari della città di Matera per ospitare un albergo a cinque stelle. A Rossano, il centro calabrese che ha dato i natali a Isabella de Rosis, le riprese proseguiranno nei prossimi tre giorni. Quindi ci trasferiremo a Napoli, città nella quale Isabella de Rosis ha mosso i primi passi nell’opera religiosa avviata per aiutare soprattutto i bambini più bisognosi presenti in tutto il mondo. La docu-fiction avrà una durata di oltre un’ora. Le location scelte sono il monastero di Santa Chiara e il Santuario del Vomero. Questa docu-fiction è nata su iniziativa di Suor Artemia, che aveva il desiderio di ricordare nella maniera migliore il centenario della scomparsa della fondatrice dell’ordine religioso che guida a Matera presso l’Istituto del Sacro Cuore. Anch’io come queste suore credo in Gesù e io penso che noi tutti siamo accomunati dalla Speranza. Noi che lavoriamo nel settore cinematografico siamo sicuramente ai margini del grande cinema ma le suore di questo ordine religioso secondo me sono troppo avanti perchè già otto anni fa mi hanno chiamato per realizzare dei corti nella scuola dove loro insegnano. Voglio precisare che questo progetto dedicato alla figura di Isabella de Rosis è senza fine di lucro e per quanto mi riguarda è un progetto terapeutico.”
Claudia Koll, che sul set è diventata Isabella de Rosis racconta come è maturata la decisione di accettare la proposta che è arrivata dalle Suore del Sacro Cuore di Matera: “Sono stata contagiata dall’entusiasmo di chi mi ha chiamato e mi riferisco a suor Sara. Io prima di accettare mi sono chiesta se avrei potuto interpretare una donna di grande spessore umano e spirituale come Isabella de Rosis. Ma il suo entusiasmo mi ha convinta ad accettare e ho deciso così di fare questa esperienza. E’ stata un’emozione unica perchè durante le riprese ho avvertito la presenza della Madre generale e dello Spirito Santo che ci circonda. Di queste suore mi ha colpito molto l’amore e la gioia con cui queste donne hanno accettato la sofferenza per aiutare le anime più povere. Quando pensavo a loro mi aspettavo di trovare suore tristi e sofferenti invece ho visto suore molto felici per quello che fanno per il prossimo. Qui sono stata accolta benissimo, le suore mi hanno subito voluto bene e in questo posto mi sono sentita amata e in famiglia. Per quanto riguarda la mia vita devo dire che nonostante la sofferenza personale a causa di un problema di salute che riguarda un ragazzo del Burundi che è in mio affido sto vivendo un’esperienza religiosa con tanta pace, che è sempre il bene prezioso da ricercare. Loro poi hanno una solida spiritualità e mi hanno aiutato molto”.
Claudia Koll a Matera. E’ la prima volta? “Ho scoperto questa città grazie al film di Mel Gibson e già negli anni scorsi sono stata invitata in questa città per raccontare la mia esperienza legata al percorso di conversione religiosa che ho avviato ormai da diversi anni. Matera ha nei Sassi un posto unico al mondo e quando sono arrivata ho cercato l’arco dove hanno girato una scena del film The Passion che mi ha emozionato moltissimo.”
Claudia Koll e il cinema. Cosa sta preparando in questo periodo? “Sono la direttrice artistica della Star Rose Academy, una scuola dove si insegna canto, ballo e recitazione. Ora con i ragazzi stiamo preparando “La bottega dell’orefice, una storia scritta nel 1972 da Carol Wojtyla, che prima di diventare Papa era cardinale di Cracovia. Abbiamo iniziato a girare alcune scene nelle Marche e andremo avanti nei prossimi mesi per poi presentare il film nelle sale cinematografiche italiane”.
Suor Artemia è felice di ospitare Claudia Koll e in apertura preferisce ringraziare l’attrice perchè “si è fermata da noi con semplicità, umiltà, sofferenza e sorriso”.
Nel cast della produzione cinematografica figurano anche l’attrice napoletana Lucianna De Falco, che interpreta la Madre Superiora del presente, pronta a raccontare ad una giovane in difficoltà come affidarsi a Dio attraverso l’esempio di Isabella de Rosis. La giovane è l’attrice toscana Marzia Fontana. “La docu-fiction – ha spiegato Geo Coretti – si affida alla formula del flash back e attraverso una voce fuori campo permette di ricostruire tutta la vita di Isabella de Rosis. Per questo dovevamo ricorrere a diverse attrici pronte ad interpretare la madre fondatrice dell’ordine religioso in tutte le fasi della sua vita. C’è quindi una Isabella de Rosis appena nata, un’altra di 12 anni interpretata da Paola Piccenna e una di 20 anni che ha il volto di Marta Manduca. Ci sono anche Nando Irene che interpreta il padre Cesarano, Pasquale Cancelliere nei panni del Vescovo Cilento mentre Flora Locantore è suor Maria, l’amica di suor Isabella. Sul set sono presenti anche ex alunne del Sacro Cuore che ora frequentano il liceo e che interpretano le novizie del Sacro Cuore a Napoli. La docu-fiction legata alla figura religiosa di Isabella de Rosis è girata in costume ed esalta quei valori oscurati da un cinema omologato nella commedia demenziale e commerciale che continua a dominare nelle sale cinematografiche italiane. Un grande lavoro è stato svolto anche dai professionisti che si sono occupati della scenografia. Per girare le riprese abbiamo ricostruito i luoghi principali frequentati dalla Madre fondatrice: la mensa, la cella e la torre utilizzata da Isabella de Rosis. Il film è sostenuto solo dalle Suore Riparatrici del Sacro Cuore di Matera e da qualche sponsor che ha naturalmente partecipato alle spese vive sostenute dalla produzione. La prima della docu-fiction dedicata a Isabella de Rosis è prevista a Matera ad inizio aprile. Poi partirà la proiezione in tutti i conventi dove sono presenti le Suore Riparatrici del Sacro Cuore.”
Il progetto è stato affidato per la realizzazione esecutiva alla società di produzioni cinematografiche Blu Video ed è curato dalla regia di Geo Coretti, dalla fotografia di Toni Notarangelo e dal montaggio di Uccio Mastrosabato. La docu-fiction è prodotta grazie al contributo di un gruppo di professionisti locali che hanno deciso di mettere a disposizione del nostro territorio il loro know-how: il gruppo è composto da Paolo Mitrugno nel ruolo di aiuto-regista, dal direttore di produzione Valeria Labriola, dalla responsabile casting e comparse Nancy Sasso, dalla scenografa Nunzia Decollanz, da Sandra Cianci che si occupa della supervisione costumi trucco e parrucco e da Arcangela Nicotera che invece lavora nel reparto costumi.
Michele Capolupo
La fotogallery sulla conferenza stampa relativa all’avvio delle riprese per la docu-fiction Isabella de Rosis, Vita di Amore.
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