La notte dei corti viventi, giunta quest’anno alla sesta edizione, premia ancora una volta il coraggio della “crosc’ca di Egghia!” e la passione per il cinema dell’attore e regista materano Antonio Andrisani: non è facile dare continuità ad una rassegna di cortometraggi se quelli inviati alla direzione artistica non hanno i contenuti giusti per approdare sul grande schermo. Per la sesta edizione Antonio Andrisani ha pensato di coinvolgere Giuseppe Paradiso nella presentazione dei corti in scaletta per strappare subito qualche risata al pubblico in sala. E per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia ecco in apertura il corto musicale a sorpresa: Giuseppe Paradiso, accompagnato da Girolamo Lacertosa, regala una nuova versione dell’inno di Mameli, nel suo inglese e nel suo tedesco.
Su venti opere pervenute sono stati quattordici, tra videoclip, documentari e corti, i filmati presentati per la sesta edizione della notte dei corti viventi. La partenza è per certi versi “imbarazzante” con “Sex on flowers”, un corto di due minuti di Francesco Morelli in cui vengono ripresi da distanza ravvicinata gli amplessi di alcuni insetti sui fiori mentre i gemiti sono quelli dei classici film erotici. A seguire il primo videoclip della serata, “Le mie password”, interpretato dalla band di Miglionico Spazi Vitali. Il primo vero cortometraggio in scaletta si chiama “Vicolo Cieco”, ambientato nel quartiere di Piccianello e anche nel noto locale presente in via Fiorentini e diretto dall’attore Nando Irene. Il regista Nunzio Papapietro porta sul grande schermo il report giornalistico di un fatto di cronaca nera che ha scosso il quartiere: “Lupo ammazza nonna e violenta nipote”, con la partecipazione della giornalista Stefania Novembre e di Andrea Santantonio nei panni del carabiniere che si occupa delle indagini. Un affresco cinematografico di Giuseppe Stasi dedicato al mondo giapponese precede l’unico corto arrivato da fuori provincia: Aparì, di Andrea Cantisani, è girato sugli scogli di Maratea. Istruttivo e divertente risulta il corto di Antonio Andrisani e Roberto Linzalone dedicato alla macchinetta che distribuisce merendine a scuola. Il professore del Magistrale con l’aiuto del suo amico fruttivendolo riuscirà ad introdurre nella macchinetta frutta fresca al posto di prodotti che contengono coloranti e conservanti a beneficio della salute degli studenti. Il ritorno di Kamir, che segna il ritorno del regista Geo Coretti alla notte dei corti viventi, lancia un messaggio di integrazione particolarmente apprezzato dal pubblico. Kamir ritorna a Matera per salutare un amico ma la porta non sarà aperta allo straniero, che lascerà quindi un biglietto sul quale riflettere: “Non cercavo pietà ma solo rispetto”. Apprezzato anche il documentario girato da Giuseppe Scandiffio in Mozambico con fra Antonio Triggiante, pronto a raccontare alla telecamera come è riuscito a realizzare una casa familia per accogliere i poveri della zona e garantire loro istruzione e lavoro. La Cupa Cupa di Saverio Pepe, omaggio all’indimenticato matinaro Peppino Persia precede il corto “Direzione opposta” di Giancarlo Fontana: In bianco e nero ma decisamente futuristico il corto del filmaker più apprezzato sulla scena materana degli ultimi mesi è ispirato da una frase di Jean-Jacques Rousseau: “Prendi la direzione opposta all’abitudine e quasi sempre farai bene.” Nel finale spazio nuovamente alla musica con il brano “Come fai tu” di Tiziano Russo, poi via alla rapida sequenza di immagini riprese dalla telecamera di Sassiland e ricomposte da Gianni Cellura per raccontare in quattro minuti l’installazione e l’inaugurazione della Fontana Ferdinandea avvenuta il 9 aprile del 2009 e “Stand by me”, cortometraggio del regista Giuseppe Marco Albano candidato al David di Donatello 2011. Un corto che affronta in modo ironico il tema della morte a tal punto da invitare tutti a…morire a Matera!
Nel foyer del Duni il pubblico ha apprezzato anche gli scatti dedicati a “bambini perduti”, un reportage di Giuseppe Scandiffio sulla condizione degli orfani della “Casa Familia” di Quelimane in Mozambico, che ha ispirato anche il documentario inserito nella sesta edizione della notte dei corti viventi.
la fotogallery sulla Notte dei Corti Viventi 6
{phocagallery view=category|categoryid=511}