Angela Demma ovvero il sorriso naturale coinvolgente ed empatia della gioia di vivere e del trasmetterla con altrettanta animosità. E la sua mente diviene prolifica di essenza poetica che trova bagliori di luce nella proposizione scritta quale strumento che àncora il suo dire alla lettura che comunque si accede con estremo pensiero di elevata leggerezza. Angela Demma è prossima alla pubblicazione di un libro di poesie in cui diviene uno straripante fiume dell’acqua che scorre di linfa poetica per giungere nella piena espressione di poesia a cui l’autrice titola con quelle che sono connaturate nella vita di tutti i giorni: “il tempo” in cui ella corre come un treno per cercare in ogni stazione mattini soleggiati per stendere il lenzuolo della sua vita; “il vento” che con impeto le porta a fare domande per giungere alla meta della considerazione che egli è “stato solo una folata di vento!”; “la nuvola” che trova l’intensità elevata quando ella dice: Sono acqua, vita, ora sono nuvola…diversi, distanti e uguali.. vuole tornare al mare e piangendo bagna e riga il viso del lui amato per lavarti il dolore”. Angela Demma ama l’amore tanto da perdersi quando esso riguarda quello molto caro quale l’amore del padre e della madre “nel rincorrere affetti veri , ma inesistenti, correte insieme a me e nell’oceano del vostro amore mi perdo nell’amore”. Angela guarda come estasiata la bolla che le manca e le bolle divengono colorate e miei colori ella vede gioie nascoste, amicizie andate in fumo, amori eterni e troppo lontani accordi mai mantenuti e con speranze desiderate e nel buio della notte esplodono e solo una voce si sente: mi manchi”. Un perfetto modo di osservare le cose fragili ma intense nei significati che la poetessa vuole dare ed allora avverti che il suo animo nobile si nutre dell’amore che da tenerezza, vita ma anche quell’infelicità a cui lei risponde “guardami sei a casa”. Ella ambisce ad essere cercata nel cielo nero come la pece come stella polare mentre il “Lui” cerca negli spazi celesti pianeti , vita e colori che non sono i suoi”. Angela Demma confessa in poesia le volte che ha attraversato “quella” strada per incontrare “lui” e quante volte ha posato i suoi occhi alla sua finestra per scorgerlo e quante volte come ladro correva da lui “per respirarti” ; quante volte “ti ho amato, gioito, sperato” “mi hai tradito” e quante volte guarda quella strada dove c’è solo il “tuo nome” e tutto “è immobile ma tutto parla di te”. Demma ricorre alle lancette dell’orologio per fermarle “per viverti e tenerti a me nel tempo”. Demma è altruista, delicata e dolce e apre la sua porta all’ospitalità del mondo il quale non l’accoglie come dovrebbe “ Quante volte il mondo ha bussato alla mia porta chiedendomi ospitalità “ma tu mondo mi hai tradito, ti sei perso nel buio della notte quando ti ho cercato tra il sole infuocato, quante volte le lacrime come rugiada hanno solcato il mio viso e tu mondo mi hai dato ghiaccio e neve; quante volte soffierò, danzerò, dipingerò il mondo per un mondo d’amore”. Ecco il tuffarsi nel mare della poesia di Demma ti tiene a galla per la estrema leggerezza con la quale lei tesse poesia. Le tesse in modo spontaneo e cariche di vita ,di quella vita che le confà in maniera strabiliante il suo essere, il suo essere in questo mondo che è grazia divina per l’essenza che da al suo contesto di persone che di volta in volta l’affiancano per amicizia, per conoscenza perché la sua carica empatica è notevolmente accattivate e associante. La sua poesia è gioia di vita e si legge tutto d’un fiato e questo fiato diviene puro ossigeno e t’apre il cuore.
Carlo Abbatino