Dedicato al vignettista Mino Maccari. Era lui ad illustrare la satira di Roberto Linzalone. Ora che non c'è più il poeta materano che si ispira ad Ungaretti si affida a foto in bianco e nero per dare sfogo alla sua fantastica e pungente satira in versi. Un anno fa Linzalone aveva presentato un altro calendario: dodici scatti per mettere a fuoco, con un sarcasmo davvero originale, i monumenti e le tradizioni della nostra città, purtroppo violentate da fattori esterni sempre più soffocanti. Quest'anno Linzalone ha deciso di prendere di mira non solo la città dei Sassi ma anche Potenza, l'odiato capoluogo di Regione. Matera e Potenza, una lotta di campanile le divide da secoli, Linzalone riesce a unirle in un calendario che conferma la guerra tra poveri delle due province lucane. E' proprio vero: "Non c'è niente da Ridola". La satira calendario di Roberto Linzalone, geniale poeta di una città sempre più povera apre il calendario con l'immagine di una delle piazze più belle di Matera, anzi il suo "D'anno in danno", che si trasforma in un viaggio nella cultura della povertà. La copertina è tutto un programma: un panorama mozzafiato dei Sassi di Matera offuscato da un palazzo di nuova costruzione che ne ostruisce la visione completa. A Gennaio fa freddo e il primo scatto del fotografo Pino Losito, coaiduavato dal grafico Gianni Andrulli nell'impaginazione del calendario, è da brividi: una scritta "Vendesi" con tanto di numero di cellulare pitturata a caratteri cubitali spunta sulla parte più visibile dalla statale di una vecchia masseria abbandonata, Linzalone commenta l'imbarazzante visione con l'ironico "o' suol mio…" che ricorda il ritornello della canzone napoletana più famosa in tutto il mondo. Febbraio mette a fuoco il fatiscente Diurno con tanto di segnaletica "WC" in Piazza Vittorio Veneto e il poeta lancia l'invito con "un solo grido: tutto a prostata!". A Marzo ci spostiamo a Potenza per scoprire un palazzo di nuova costruzione che potrebbe accogliere le "tombe dell'età del fierro". Aprile ci ricorda invece che a Matera non c'è ancora la ferrovia e al massimo possiamo accontentarci dell'eurostalla, con tanto di foto ricordo scattata su un vecchio vagone delle Fal decorato dai writers nei pressi di un albero spoglio e secco. Cemento in abbondanza anche a Matera ed ecco le costrizioni edilizie, con tanto di impalcature a creare disturbi alla vista. A Giugno uno scatto dal Palazzo dell'Annunziata spaccia gli ipogei di Piazza Vittorio Veneto per le "famose terme di Matera". A Luglio si raccoglie il grano ma la Barilla è andata via e lo stabilmento di via Cererie immortalato dalla Murgia ispira una sentenza con un gioco di parole: "Matera: basta Padula". La politica non può sottrarsi alla satira irriverente e spiritosa di Roberto Linzalone e agosto è dedicato allla Regione Basilicata, che diventa con un'altra consonante la… regione straniera. Se New York aveva le torri gemelle Linzalone ha scoperto che a Potenza ci sono le torri gementi, il simbolo di un'architettura orribile che ha rovinato negli anni il capoluogo di Regione. Potenza avrà pure la Ferrovia ma Linzalone sceglie "Potenza Inferiore" come foto "di campanile" per ricordare ai materani l'antica rivalità con i cugini rossoblu. Novembre è il mese dei morti ed ecco l'ingresso dele Onoranze Funebri di via San Biagio, una naturale "cassa continua". E per chiudere il viaggio nella cultura della povertà ecco la desolante Piazza Ridola con un messaggio che lascia poche speranze per il futuro: …con la crisi che c'è a "Matera: non c'è niente da Ridola". L'ultima di copertina è la sintesi dello stato d'animo con cui Linzalone ha concepito le foto-satira per il calendario 2008: un tufo dei Sassi in primo piano e un solo aggettivo per descriverlo: "Stufo". Ma il poeta non può salutare l'anno senza regalare una nuova poesia. Nel calendario precedente aveva fatto il ritratto del materano-medio con questi versi originali: "E' una lapide, non una poesia, la dannazione eterna dei materani è l'apatia. Non sono protagonisti della storia, arsi da fiamme d'invidia, languono tristi e senza memoria." Il 2008 si chiude con un'altra lirica desolante ma terribilmente vera. Si chiama "nessuna storia, nessuna memoria". La riportiamo testualmente:
"Un dato caratterizza Matera, il vuoto;
il vuoto del pane che nasce dalla lievitazione;
il vuoto dei Sassi, ventre materno che accoglie chi sempre cerca asilo;
il vuoto della memoria che è la vera causa della sconfitta dei materani."
Tutto vero.
Michele Capolupo
Questo il giudizio del sindaco di Matera Buccico dopo uno sguardo attento al calendario 2008 di Roberto Linzalone.
“Un calendario che gioca con l’equilibrio e con l’acrobazia delle parole, ma che quest’anno trovo più amaro”. E’ quanto ha dichiarato il Sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico nel suo intervento alla presentazione del calendario satirico del poeta materano Roberto Linzalone “D’anno in danno”. “Linzalone, da fine letterato e poeta qual è, ci fa meditare, solleticando in alcuni aspetti i bassi istinti che servono a trovare il senso di appartenenza comune a tutti. Nel suo calendario, intravedo una contrapposizione Matera-Potenza, con la città dei Sassi che ne esce sconfitta dopo aver perso una serie di occasioni storiche, nonché importanti fonti di guadagno. Da materano, tuttavia, non mi sento affatto sconfitto, e prendendo spunto dalla riflessione che il poeta fa sul “O’ suol mio..”, riferendosi alla scritta “vendesi” su una masseria abbandonata, affermo che a Matera speculazioni edilizie non ne vedremo mai. Tutta la città si interrogherà, discuterà, approfondirà e fornirà indicazioni e contributi sul regolamento urbanistico, ma certo è che gli spazi pubblici continueranno ad avere valenze e destinazioni pubbliche. La satira, divertente e spesso pungente come quella di Lanzalone – conclude Buccico -, deve far riflettere tutta la nostra comunità”.