Uno spettacolo multimediale per commemorare il giorno della memoria. Protagonisti nell’auditorium di Piazza del Sedile i ragazzi delle terze classi della scuola media Torraca di Matera. Grande commozione da parte di tutti i presenti per le tematiche espresse attraverso i video e i brani a tema scelti dai ragazzi con il supporto dei docenti di Lettere, Scienze e Religione.
Il ricordo della Shoah è stato il risultato del laboratorio opzionale di approfondimento storico-geografico che si è svolto nei mesi scorsi durante il percorso didattico. Al lavoro si è aggiunto quello della sezione 3F che ha elaborato il testo delle musiche composte dal prof. Michele Fontana.
Alla Shoah della Torraca, un evento patrocinato dal Comune di Matera, sono intervenute le massime autorità civili e religiose: dopo il saluto del sindaco della città di Matera senatore Emilio Nicola Buccico e del dirigente scolastico dell’istituto prof. Leonardo Iannuzzi sono interventi l’arcivescovo della diocesi di Matera Irsina Mons. Salvatore Ligorio e il senatore del PD Salvatore Adduce. Per il Comune di Matera erano presenti anche l’assessore all’igiene urbana Elettrico e il presidente del consiglio comunale Romeo Sarra. Particolarmente emozionato il sindaco Buccico, che ha chiuso il suo intervento leggendo una poesia di Umberto Saba “la capra”.
In scaletta a cura della terza A l’esecuzione di danze bibliche “Bapardess Leyad Hashoket” ed “Elina Egoz”, il brano musicale “La vita è bella”(N. Piovani) e la proiezione del video “Storia di un grande crimine”. La terza E ha offerto i brani musicali Havah Nagilah, Danza popolare ebraica; Shalom, e la proiezione del video: “Speranza dopo la morte” mentre la terza F ha selezionato “Era una donna” con le musiche di M.Fontana; A seguire “Il cielo ci ascolterà”, con testo della 3F e musiche di M. Fontana, la proiezione del video a cura della terza H: “Educare alla speranza dopo Auschwitz. Gran finale con tutti i ragazzi della Torrraca sul palco dell’auditorium per il brano Kolrina Vishoua.
“Durante lo studio – ricordano i ragazzi della Torraca – abbiamo capito che per chi ha vissuto la terribile esperienza del lager, raccontare è una necessità per aiutare a non cancellare dalla memoria un evento così drammatico e disumano. Raccontare è necessario ma non è una cosa facile, perché raccontare quel dramma significa impedire che quegli eventi vengano cancellati dal tempo, ma significa anche trovare le parole giuste per dire tanta violenza. La Shoah è un evento talmente indicibile e imbarazzante che mette in crisi i parametri etici, crea disagio perché è stata la dimostrazione dell’attacco dell’uomo contro l’altro uomo con la negazione totale di tutti i diritti. Poiché “essere educatori significa innanzitutto testimoni di verità” spetta proprio alla scuola far capire a noi giovani che è accaduto davvero e che potrebbe riaccadere.
A riflettere, un grande aiuto ci è stato dato dal libro di Rocco Buccico “Italia in fondo al cuore”, in cui brevemente , ma utilizzando tutta la forza descrittiva di un lessico ricercato e la liricità della prosa, le parole del racconto si fermano sempre un passo al di qua dell’incredibile, le immagini invece proposte dai libri e che abbiamo visionato su internet forse vanno oltre, raccontano fino in fondo con quale angoscia, con quale sofferenza , con quale sentimento milioni di uomini , donne e bambini hanno dovuto subire quel processo di annientamento umano.