La nuova stella della musica italiana brilla per una sera nella nella Cava del Sole. Il successo per Mario Biondi, cantante e compositore catanese di 39 anni è arrivato all’improvviso, quasi inaspettato ma è sicuramente meritato. Mario Biondi ha cominciato a cantare a 12 anni in chiesa ma ben presto ha perfezionato il canto in lingua inglese e grazie al suo inconfondibile timbro vocale ha cominciato a girare il mondo come spalla di Ray Charles. Il soul è il giardino musicale di Mario Biondi e la svolta arriva nel 2004, quando esce un singolo pensato per il mercato giapponese, This is what you are. Due anni dopo sarà inserito nel primo cd di Mario Biondi, Handful of soul, inciso con il gruppo High Five Quartet. In tre mesi sarà disco di platino e il più suonato dalle radio italiane. Mario Biondi diventa in pochi mesi il personaggio musicale più interessante della scena italiana, troppo spesso dominata da fenomeni commerciali usa e getta. Mario Biondi prosegue il suo percorso musicale e nel novembre del 2009 presenta il suo nuovo cd “IF”, che anticipa il suo “Spazio Tempo tour”, partito il 29 marzo scorso dal teatro degli Arcimboldi di Milano. IF è già doppio disco di platino con oltre 150.000 copie vendute e la musica di Mario Biondi ritorna nelle radio con i singoli Be Lonely, Love Dremar e No’ mo’ trouble.
I suoi successi sono stati presentati anche nella Cava del Sole all’interno di uno spettacolo in cui Mario Biondi è accompagnato sul palco da Lorenzo Tucci e Fabio Nobile (batteria), Andrea Satomi Bertorelli (tastiere), Andrea Celestino (basso), Tommaso Scannapieco (contrabbasso), Daniele Scannapieco (sax), Giovanni Amato (tromba), Claudio Filippini (piano), Luca Florian (percussioni) e dalle coriste Samanta Iorio, di origini lucane, Wendy Lewis, Cristiana Polegri, neomamma. Serenity, Be Lonely, Love Dremar, Blackshop, If, I wanna make it, No’ mo’ trouble, Ecstasy, I know it’s over, winter in America, Never Die, Everlasting Harmony, Cry Anymore, Little B’s pome, This is what you are e Bom De Doer, brano in portoghese scelto come primo dei due “bis in scaletta”. Mario Biondi sorprende sul palco non solo per la sua voce ma anche per il suo stile informale con cui si rivolge al meraviglioso pubblico che gremisce la Cava. Ci pensa la band a “rompere il ghiaccio” con un brano che esalta le voci straordinarie che accompagneranno Mario Biondi nel suo “spazio tempo”.
Dopo due brani arriva il saluto alla Cava: “Che bello scenario”. Poi la pronuncia alla Mike Bongiorno di Rio De Janeiro permette a Mario Biondi di ricordare un grande personaggio della televisione italiana che non c’è più: “Quando accendo la televisione mi manca il suo “allegria”. E subito arriva un omaggio al grande Burt Bacharach, già protagonista nell’estate 2009 alla Cava del Sole: “Un regalo che Bacharach ha fatto a me e che io faccio a voi”. Dopo i primi sei brani in scaletta arriva la presentazione della band e Be Lonely, il singolo che ha lanciato il secondo cd IF scalda la platea che gremisce il teatro naturale di via Laterza. Al termine del brano di successo Biondi si fa ammaliare dal pianto di un bambino presente nelle prime file e non esita ad accennare una ninna nanna con toni così bassi che precisa: “Si dice che le frequenze basse rilassano i bambini e suscitano nelle donne altre cose…”
Biondi, che aveva cominciato il concerto con un completo bianco e giacca nera, apre la seconda ora di concerto con uno stile più casual, senza giacca. La Cava ha ormai conquistato il cantante catanese che assomiglia ad un artista americano. “Mi tolgo i tappi dalle orecche per ascoltare bene l’applauso di Matera. E’ come respirare aria di montagna. E’ una gioia profonda, una sensazione di trascendentale che ti porta in estasi…” Proprio come la canzone prevista in quel momento, Ecstasy. Una canzone scritta da Carlo Alberto Rossi, grande amico di Mario Biondi recentemente scomparso. ” Nell’ultima parte del concerto Mario Biondi regala due straordinari duetti con le coriste Samanta Iorio e Wendi Lewis. La lucana è alla voce, la polinesiana al sax. Spazio tempo è uno spettacolo mondiale e il percorso di Mario Biondi tocca inevitabilmente anche il Brasile con una samba che esalta anche il batterista Lorenzo Tucci e le percussioni di Luca Florian. Mario Biondi serve da bere a tutti e il concerto si trasforma virtualmente in un incontro tra amici, “circa cinquemila dice lui”, in realtà sono tremila e cinquecento ma la sostanza non cambia. Mario Biondi ricorda che loro stanno bevendo ma non guideranno, quindi “attenti che si fanno dei danni con queste macchine”.
E’ proprio vero: “La musica si fa per amore, per divertimento e per voi”. Le “parole sante” di Mario Biondi sono la ciliegina sulla torta di una serata magica. Dopo due ore esate le coriste dominano nuovamente la scena con un brano che esalta le loro doti vocali. E’ il preludio a Love Dremar, secondo singolo di IF. Un brano che permette a Biondi di salutare un grande musicista, Tommaso Scannapiego, che conosce già benissimo Matera grazie a Gezziamoci. Prima di regalare il suo grande successo This is what you are, Mario Biondi scherza con il pubblico: “Il concerto dura quattordici ore, questo era solamente l’anteprima”. Un modo originale per salutare tutti con il brano che lo ha reso popolare ma che non ha fatto perdere all’artista la sua passione per la musica, quella che regala emozioni. Il pubblico lo acclama e Mario Biondi ritorna sul palco per altri due brani estratti dal suo ultimo lavoro discografico. La serata si chiude con il saluto teatrale al caloroso pubblico della Cava del Sole. Matera per una notte ha sognato con Mario Biondi.
Michele Capolupo
La fotogallery dedicata al concerto di Mario Biondi alla Cava del Sole
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