Mercoledì 23 settembre otto rappresentanti delle classi III E, III H, III F e III I accompagnati dal preside L. Iannuzzi e dalla professoressa I. Lacasa, erano presenti all’inaugurazione dell’Anno Scolastico tenutasi a Roma, il 24 settembre, nel cortile del Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, del Ministro Gelmini e di numerose autorità politiche e sociali.
Queste classi sono state individuate come quelle che si sono maggiormente distinte nella realizzazione di progetti di significativo rilievo riguardanti la solidarietà, il volontariato, il fair play, la cittadinanza attiva e consapevole, l’ambiente, la Costituzione, l’educazione stradale e la Shoah. Ogni scuola d’Italia individuata ha partecipato con una delegazione di dieci persone tra studenti e insegnanti.
La manifestazione oltre a ricordare la centralità del ruolo svolto dalla scuola nella formazione e nell’educazione dei giovani alla vita sociale del nostro Paese, ha voluto porre l’attenzione anche sulle nuove iniziative che il Ministero intende promuovere per incentivare l’eccellenza e le capacità degli alunni maggiormente meritevoli dando loro maggiori opportunità di studio e formazione.
Durante il nostro soggiorno a Roma siamo stati gentilmente ospitati all’Hotel Hilton Garden In. Il giorno 24, prima di recarci al Quirinale, abbiamo avuto la possibilità di ammirare alcune delle più belle e importanti opere e luoghi presenti in questa stupenda città tra cui: l’Altare della Patria, La Colonna Traiana, Piazza Venezia e Fontana di Trevi.
Saremmo rimasti lì tutta il giorno ma, alle 15.30, dovevamo già essere sistemati nei posti assegnati per poter accogliere al meglio il nostro Presidente.
All’inaugurazione vi erano numerosi ospiti e celebrità tra cui: Marco Carta, Arisa, Federica Pellegrini, Yosefa Idem, Giulio Scarpati, Alberto Angela. Lo spettacolo era presentato da Fabrizio Frizzi.
Dopo il saluto del Ministro dell’Istruzione, abbiamo avuto il piacere di ascoltare il messaggio del Presidente, che ha invitato tutti a riscoprire i valori che hanno fatta grande l’Italia, lo diceva ai politici e agli insegnanti perché è a scuola che si impara a diventare cittadini di domani.
Si è commosso quando ha ricordato la tragedia consumatasi a Cabul, nella quale sono rimaste vittime sei soldati italiani. Tutti noi nel nostro cuore abbiamo partecipato alla sua commozione e al suo dolore, cercando di dimostrargli la nostra comprensione e il nostro affetto, battendo continuamente le mani.
È stato un momento bellissimo in cui il nostro pensiero si è rivolto a quei soldati, a quegli uomini morti in una maniera crudele e ingiustificata.
Subito però è tornata l’allegria, grazie alle piccole rappresentazioni fatte da ragazzi come noi che si sono cimentati in balli, canti e piccole sceneggiate inerenti la scuola, i Doveri e i Diritti dei cittadini italiani.
Per noi è stata un’esperienza indimenticabile, che ci ha permesso di confrontarci con altri ragazzi e di divertirci, conoscendo realtà diverse dalla nostra.
Ott 13