L’Anno Rovini 2010 di Roberto Linzalone, il “follow up” di “D’anno in danno” che risale al 2008 è stato ufficialmente presentato nella sala conferenze della Mediateca provinciale. Il “porcospino”, una delle tante espressioni che caratterizzano il linguaggio originale del poeta satirico materano ha scelto il rosone della chiesa di San Domenico per battezzare la prima pagina della sua foto-satira con lo slogan “la sacra cultura unita”. Un’anteprima che fa già riflettere coloro che si apprestano a sfogliare i suoi geniali accostamenti tra la foto e il titolo che la caratterizza. Per dare un’idea del patrimonio andato perduto nella città di Matera ecco la prima immagine “drammatica”, quella di Sant’Eustachio con la testa mozzata presente nel palazzo che una volta ospitava in Municipio cittadino, in piazza Sedile, attuale sede del Conservatorio. L’Anno Roviri 2010 si apre con l’immagine di una diga e un gioco di parole con il quale Roberto Linzalone ironizza su una delle risorse lucane, l’acqua da potabile diventa “portabile”. La storia dell’architetto Quaroni a La Martella è sintetizzata con una testa rasata di un uomo fotografato di spalle davanti alla chiesa del borgo materano: in dialetto materano quando uno si fa rasare completamente i capelli si dice che si è fatto “u quaron” e quindi la didascalia diventa “quaroni a la martella”. Marzo racconta l’archeobugia, una foto d’epoca scattata nella zona che congiunge rione Malve con via Casalnuovo, un pezzo di Sassi che non c’è più a causa di scelte scellerate che hanno cancellato la storia dell’uomo. Aprile testimonia il ritorno in piazza Vittorio Veneto della Fontana Ferdinandea. “Solo Buccico, un uomo di 126 chili poteva spostarla, anche se dobbiamo ricordare che fu l’assessore alla cultura Nicola Caserta, originario di Irsina, negli anni ’60 a promuovere lo spostamento di un’opera costruita nel 1832, per volere dell’allora re Ferdinando di Borbone, da cui ha preso il nome “Ferdinandea”: il titolo fa riferimento anche alla crisi politica che ha determinato la fine della giunta Buccico, ribattezzato “biennio fascista…ogni cosa al suo Tosto”. Poi va ricordato che il senatore Adduce si è attivato per recuperare i fondi necessari al trasferimento e Buccico ha completato il trasloco. Quando persone appartanenti a ideologie lavorano per uno stesso obiettivo si ottengono sempre risultati concreti. Curioso il commento dell’artista Linzalone sulla fontana ritornata “in minz alla f’nten”: opere del biennio fascista, ogni cosa al suo tosto… con la “t” di proposito al posto della “c”. La crisi del salotto è al centro della foto scattata per il mese di maggio: uno stabilmento di Natuzzi e una dichiarazione che la dice tutta sulle contraddizioni del mobile imbottito sul nostro territorio: “Natuzzientra e jesce da Matera”. Nel mese di giugno lo “sceicco” Linzalone affronta un altro tema amaro che continua a penalizzare i cittadini lucani, lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi presenti in Basilicata senza ottenere in cambio le royalties che ci spettano. Linzalone è raffigurato con una pompa di benzina mentre fa riforimento self-service e il sarcasmo è dirompente a tal punto da offrire lo spunto per alcuni versi satirici: “una fortuna ingente i giacimenti più grandi d’occidente, petrolieri lucani ricchi come sceicchi, è un’ebbrezza contare tutta quanta la ricchezza, non ci sembra vero total…zero! Nel mese di luglio di due anni fa Linzalone aveva ricordato che il 2 luglio è la festa della Polizia, questa volta l’artista si limita ad esclamare a gran voce “avete rotto il carro!”, come testimonia la foto degli assalitori sul manufatto in cartapesta. Le questioni urbanistiche sono state sempre al centro della satira di Linzalone e agosto ospita una “necropolis” imbarazzante: è la zona residenziale del borgo La Martella, progettata dall’ingegnere Antonio Tamburrino e poi stravolta, secondo il punto di vista autorevole di Linzalone, da suo fratello Egidio in collaborazione con Gigi Acito. Settembre mette in primo piano il “monumento al poliziotto”. Per ora c’è la base ma la colpa non è naturalmente del questore Gugliotta, presente in sala per la presentazione ufficiale del calendario satirico. “Appella (curatore delle grandi mostre nei Sassi di Matera – ndr) ha molto da imparare da quest’opera”. Con un vecchio fotografato di spalle e seduto su una panchina Linzolone immagina la solidarietà nel mese di ottobre, periodo in cui cadono le foglie e metaforicamente si contano gli anni che passano. E’ l’occasione per ricordare che ci sono tante badanti che si innamoramo stranamente delle persone anziane con l’obiettivo di eredirare il loro conto in banca e di immaginare un film sulla via del Brancaccio. Nel mese di novembre, quello dedicato ai defunti, Linzalone si ispira nuovamente alle onoranze funebri di Emanuele Giasi e alla sua passione per il gioco del lotto. Il destino ha voluto che in via San Biagio la ricevitoria Bellacicco sia proprio di fianco al suo ufficio e quindi è inevitabile per Linzalone giocare con le parole come solo lui sa fare: gioco del lotto, gioco del lutto. L’ultima immagine, per il mese di dicembre, è quella di un segnale stradale beffardo per i materani, quello che indica “tutte le direzioni”. Ma dove dobbiamo andare se non abbiamo la ferrovia e le strade sono quelle che sono? La risposta è proprio in questo cartello. Possiamo girare a Matera in tutte le direzioni! Già, perchè il piano di Piccinato è diventato il piano di vicinato. L’augurio per il 2010 di Roberto Linzalone è naturalmente rivolto alla nuova giunta che sarà formata in seguito alle imminenti elezioni comunali. Con Anno Roviri 2010 c’è un riferimento alla sacra cultura unita. La speranza è che la nuova “giungla comunale” possa offrire un assessore all’identità. Matera ne ha veramente bisogno.
Il calendario di Roberto Linzalone è stato poi commentato da Francesco Panarelli, Professore Ordinario di Storia Medievale dell’Università degli Studi di Basilicata. Le foto sono state realizzate da Pino Losito, mentre Tecnostampa ha reso possibile la pubblicazione della nuova foto-satira che accompagnerà nel 2010 i materani che amano questa città e sperano ancora di cambiarla. In meglio ovviamente.
Ecco la fotogallery dedicata al calendario 2010 di Roberto Linzalone
{phocagallery view=category|categoryid=76}